Raymond Bard nato nel 1972 Autore del Benessere Olistico e autore di diversi Gruppi e Progetti
Raymond Bard wellness coach dal 1998
Raymond Bard : Un'anima poliedrica al servizio del benessere
Nato il 12 gennaio 1972 a Catania e residente a Bergamo , è un uomo dal profilo multiforme, dedito al fitness, al benessere e alla crescita interiore. La sua passione per questo ambito affonda le radici nel 1995, anno in cui inizia ad esplorare, sperimentare e applicare diverse discipline.
Esperienza e competenze:
Personal trainer olistico: Offre un approccio completo al benessere, integrando fitness, alimentazione, energie sottili e discipline orientali.
Operatore olistico: Pratica diverse discipline occidentali e orientali, tra cui bioenergie, vibrazioni, frequenze, fotoni e fisica quantistica.
Motivatore e ristrutturatore di stile di vita: Aiuta le persone a trasformare la propria vita in meglio, insegnando loro a gestire eventi a catena, dualità, causa-effetto, legge del Karma, mentalità e realtà, livelli di coscienza.
Esperto di energie: Educa e gestisce le energie visibili e invisibili, insegnando tecniche di rilassamento, antistress, pensiero positivo, legge dell'attrazione, meditazione e respirazione.
Guida per la crescita interiore: Propone metodi innovativi per una crescita interiore rapida e proficua, basati sulla conoscenza delle energie vibrazionali.
Consulente e ideatore di progetti: Offre consulenza e supporto per la creazione di progetti sociali, educativi, ricreativi e culturali.
Insegnante di positività e legge di attrazione: Trasmette principi di positività, legge dell'attrazione, legge di risonanza, tecniche esoteriche, creazione di preghiere, mantra e frasi magiche.
Esperto di discipline olistiche: Pratica e insegna ginnastica posturale, riequilibrio energetico dei chakra, mental training, visualizzazione, psicologia dello sport e del rendimento lavorativo.
Ricercatore scientifico autonomo: Conduce studi e sperimenti su magnetismo, cristalloterapia, vibrazioni e frequenze benefiche, fisica quantistica, esoterismo, vitalismo, Karma, politeismo, campane tibetane, sciamanesimo, tantra, yoga, magia d'amore e altro ancora.
Allenatore personalizzato: Offre un servizio di personal training di alto livello a vip, manager, personaggi famosi e non, con un approccio olistico che si concentra sul benessere a 360 gradi.
Creatore di contenuti: Crea, gestisce e anima gruppi, community, pagine e post sui social network a scopo sociale, formativo e umanitario.
RiNato è un professionista appassionato e versatile, sempre pronto ad aiutare le persone a raggiungere il loro massimo potenziale. Il suo approccio olistico al benessere lo rende un punto di riferimento per chi desidera migliorare la propria vita a livello fisico, mentale e spirituale.
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La postura e la sua funzionalità. Il nostro corpo non è altro che un insieme di cellule viventi autonome comunicanti (cioè dotate di vita propria, metabolismo) Certamente questo sistema o comunità cellulare funziona bene solo se c'è sintonia e un perfetto equilibrio di forze ed energie. Il corpo umano si potrebbe paragonare a un paesino abitato da tante persone (cellule) che collaborano insieme per una vita sana e felice, dove ognuno esegue un proprio compito a favore di tutta la comunità.
Al principio della vita i sistemi viventi passarono da monocellulari ai più sofisticati sistemi multicellulari per il semplice motivo di potersi spostare in ambienti più adatti alla comunità cellulare. Così per esigenze evolutive alcune cellule diventarono delle strutture rigide e semi-rigide per avvolgere,proteggere,contenere,organizzare e mobilitare l'insieme cellulare. Come in un piccolo eco-villaggio gruppi di cellule si sono evolute formando diversi apparati; L'apparato respiratorio, l'apparato digerente e altri apparati di distribuzione... In questo articolo parlerò dell'apparato locomotore e della sua struttura multifunzione.
Non dimentichiamo che la nostra struttura corporea non solo ci rende mobili e belli, ma serve anche a contenere, proteggere e sorreggere i vari apparati e organi vitali. La nostra struttura è molto simile a quella di un edificio.
Immaginate se in un edificio non ci sia equilibrio e simmetria o se decidessimo di modificare la struttura esistente in modo anomalo. Immaginate oltretutto, di avere un edificio mobile con i pilatri e le pareti vive che si muovono. Con questi esempi vi ho fatto capire l' importanza della nostra complessa struttura corporea e le sue funzioni vitali. Cos'è la Postura ?
La postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio, per muoversi con il minor dispendio energetico; ad essa vengono a concorrere vari fattori interni ed esterni. (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali).
La nostra struttura corporea è formata da 206 ossa legate tra loro da oltre 500 muscoli, questi ultimi servono a modellare il corpo e alla postura. Certamente i fasci muscolari hanno un ruolo importantissimo per la nostra struttura, cioè ogni muscolo contraendosi o rilassandosi ha un'influenza sui segmenti ossei a cui è inserito. La nostra struttura è un elaborato sistema di leve.
La postura di un individuo è frutto del vissuto della persona stessa nell'ambiente in cui vive, determinato anche da stress, traumi fisici ed emotivi, posture professionali scorrette ripetute e mantenute nel tempo, respirazione scorretta, squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, ecc..
La postura è l' espressione delle esperienze personali di ogni individuo e riflette il suo modo di essere nella vita quotidiana. Del resto è risaputo che la componente emotiva influenza negativamente la postura. Le emozioni negative ci schiacciano come se portassimo un peso sulle spalle, mentre quelle positive ci aprono e ci distendono.
La postura è il nostro personale modo di stare e di muoverci nello spazio circostante. E’ in continua evoluzione e soggetta ad influenze interne ed esterne.
Interne o emozionali: Cioè la nostra personalità, il nostro vissuto. Ad esempio, una persona timida ed introversa avrà un atteggiamento in chiusura (spalle arrotolate e cadenti, capo in avanti ecc.).
Esterne o ambientali: Il tipo di attività lavorativa, lo sport praticato, traumi, lesioni ecc.
Il movimento rivela chi e come siamo. Vi è una stretta connessione tra emozioni e atteggiamento posturale. Per esempio nella PNL (programmazione neuro linguistica) si studiano i movimenti corporei in relazione alla stato emozionale interpretando i altri soggetti : gesti, espressioni, modi in cui gestiscono gli spazi , movimenti corporei e posture.
Un problema fisico o psichico può costringerci a contrarre in modo anomalo alcuni distretti muscolari e di conseguenza modificare il nostro apparato scheletrico in termini di movimento e postura, causando prima infiammazioni e poi a lungo andare un danno strutturale di tipo osteoarticolare e neurologico.
La ginnastica posturale permette di riportare alla nostra consapevolezza parti del corpo bloccate, eliminando le tensioni muscolari, imparando movimenti e posture più naturali e funzionali possibili.
La migliore postura si traduce in un riequilibrio delle tensioni muscolari, in maggiore elasticità e flessibilità, soprattutto a livello della colonna, con benefici ed effetti sul nostro assetto affettivo.
La ginnastica posturale,offre un efficace strumento di prevenzione e di intervento sulle più diverse problematiche che si evidenziano nella colonna vertebrale e dunque sulla postura della persona.
La sedentarietà, le scorrette posture durante le ore di lavoro, la debolezza e/o la rigidità dei gruppi muscolari, il poco tempo dedicato alla cura del corpo, alla prevenzione e al benessere, sono fattori che alterano lo stato di salute e la serenità dell’individuo.
Per molti anni l'uomo ha costruito immense strutture, migliorandole progressivamente,
dimenticandosi la propria meravigliosa struttura.... Il proprio corpo e il suo contenuto.
Oggi è diventato un'obbligo pensare a noi stessi e dedicare del tempo ad una disciplina che si prende cura della nostra globalità, lavorando sulla consapevolezza del proprio corpo e della respirazione, sulla corretta posizione da assumere e mantenere nelle attività quotidiane, diventa una priorità e un buon metodo per mantenere e migliorare la nostra salute.
Le alterazioni morfologiche o posturali non sono legate a cause muscolari bensì all'adozione di errati schemi motori associati al S.N.C., si ripercuotono sia sulla statica che sulla dinamica del corpo e vacillano tra normalità e patologia.
Sono causate da esperienze psicomotorie carenti o da deficit nel processo di maturazione dei centri di controllo neuromuscolare (il soggetto non conosce o non sa servirsi del proprio corpo).
Ne è un esempio quando il soggetto è rigido, maldestro, lento a muoversi, ha difficoltà nell'orientarsi e nell'adattarsi nello spazio, i suoi movimenti sono scoordinati ed imprecisi, assume posizioni scorrette.
Per queste difficoltà il trattamento consiste nell'educazione posturale, cioè una ginnastica fatta di movimenti che favoriscano l'allungamento di alcuni distretti muscolari contratti , la percezione della propria rappresentazione corporea nello spazio e il corretto uso del nostro corpo nella vita di ogni giorno. Si consiglia di affidarsi ad un esperto,questi esercizi dovranno essere eseguiti dopo una preparazione di riscaldamento, gradualmente, in assenza di particolari patologie , con la giusta respirazione, ecc.ecc.
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Raymond Bard Personal Trainer
Forse Potrebbe interessarvi anche L'ALLENAMENTO FUNZIONALE: Tratto parzialmente da: http://www.raymondbard.com/2013/04/lallenamento-funzionale-o-allenamento.html L'Allenamento Funzionale o Allenamento Naturale o Integrale, secondo il Personal Trainer Raymond Bard Oggi "la teoria del tutto" è ovunque, dalla fisica quantistica all'alimentazione integrale, dalla biologia alla fisiologia ecc. Ma oggi parleremo solo di ginnastica o attività motoria, dopo oltre 20 anni di studi nelle multi discipline riguardanti il corpo la psiche e le energie posso permettermi di creare delle mie teorie... Oltre 20 anni fa, cominciai a fare culturismo (oggi si chiama body building) a quel tempo cominciai a leggere tantissimi libri di cultura fisica e dopo pochissimo tempo capì che il vero allenamento in termini di qualità e risultati era quello eseguito con manubri , bilanceri e a corpo libero .... Negli anni ho visto una crescita pazzesca di nuovi attrezzi nelle palestre e di nuovi studi e teorie sull' isolamento muscolare. Certamente una grande palestra piena di nuove macchine, belle, comode e magari computerizzate ... certo tutto questo fa molta scena... e invoglia a cominciare ad allenarsi. La macchina o l'attrezzo consente solo al vostro corpo di muoversi attraverso un piano di movimento reclutando solo pochi muscoli, tendini e legamenti facendoli diventare sempre più forti, ma poi in una situazione di vita reale vi è un grande squilibrio. (i grandi muscoli diventano più forti e i piccoli muscoli di sostegno rimangono deboli). Ma dietro a tutto questo c'è sempre il business del Dio denaro, e dove c'è business c'è informazione distorta o deviata... (come dico sempre io.. "la verità sta nella semplicità) Quello che mi fa riflettere molto è la nascita di migliaia di teorie e strategie di allenamenti per dimagrire per tonificare per massa per forza per resistenza per rovinarsi la vita e per disperdere energie inutilmente.... Cos'è l'allenamento funzionale ? L'allenamento funzionale è un'allenamento naturale, cioè un'insieme di movimenti multi articolari eseguiti usando tutti i muscoli del corpo... Ricordate l'uomo primitivo? Ecco il nostro corpo è predisposto per vivere in natura... Non seduto in una sedia per otto ore o lavorare davanti un macchinario per altrettante ore eseguendo sempre gli stessi movimenti. Adesso riuscite a capire per quale motivo molti di voi hanno problemini di squilibri e tensioni muscolari che poi diventano di tipo infiammatorio e degenerano... L'allenamento funzionale serve a far lavorare in perfetta sintonia e armonia tutto il corpo, in movimenti naturali e sicuri, oltre a formare il vostro equilibrio, la forza e la flessibilità, molto utili nella vostra vita di tutti i giorni.
Immaginate di sollevare una borsa da terra, prendere o spostare un'oggetto pesante da uno scaffale o spingere un divano , quanti muscoli usate?
Usate tutti i muscoli del corpo in simbiosi tra loro con contrazioni muscolari proporzionali tra loro in un perfetto equilibrio energetico e funzionale....
Con questo capirete a cosa serve fare un esercizio di isolamento muscolare? dato che poi nessun muscolo lavora da solo?
L'allenamento funzionale è l'allenamento che fanno i soldati, gli agenti di polizia e molte altre organizzazioni che vogliono allenare i propri uomini in modo integrale aumentando le performance sia a livello di forza, resistenza, scatto, equilibrio, riflessi ecc. usando tutti e 3 i sistemi energetici del nostro organismo, imparando a metabolizzare in modo attento e veloce l'energia proveniente dal dal cibo.
L'allenamento funzionale si effettua solitamente in grandi spazi o ancora meglio all'aperto "in mezzo alla natura" perciò parchi,boschi,spiagge,foreste ecc. magari in una bella giornata di sole insieme ad amici.
Si consiglia di affidarsi a bravi istruttori o personal trainer per un corretto svolgimento degli esercizi evitando inutili infortuni e perdite di tempo improvvisandovi esperti.
Raymond Bard Personal Trainer del Benessere
Consulenza gratuita in tutta italia
Raymond Bard è anche Istruttore Specializzato di Allenamento Funzionale e Ginnastica Posturale. riconosciuto dalla FIEFS e dalla AICS (Enti riconosciuti dal CONI
Psicologia dello sport e allenamento della mente - Mental training
L'aspetto psicologico è determinante per un atleta.
Le tecniche di mental training possono aiutare l'atleta e possono essere un valido aiuto.
In che modo?
Nelle attività sportive e motorie l'allenamento è il fulcro per il raggiungimento di ogni target che ci si prefigga.
Spesso, alla parola allenamento si associa solo l'attività fisica ripetuta con regolarità, costanza e metodo. Ma lo sport non è solo il rendimento del corpo, anzi, si raggiunge la prestazione massimale solo quando mente e corpo sono coordinati, sono tutt'uno. È necessario che corpo e mente vadano di pari passo in un percorso di miglioramento della performance. Se, infatti, è vero che ogni sport e attività fisica richiedono un corpo che funzioni al meglio e che sia abituato (allenato) a rispondere in maniera adeguata agli stimoli allenanti, è anche vero che ogni sport e ogni attività motoria richiedono spiccate capacità di concentrarsi, di gestire le proprie emozioni, di evitare le distrazioni, di tollerare la frustrazione e l'ansia, di riprendersi da una sconfitta e di saper gestire il momento decisivo.
Ad allenare queste ultime funzioni, interviene, con le sue metodologie e i suoi strumenti, la Psicologia dello sport, che si occupa proprio dei processi e delle conseguenze mentali dell'attivita' fisica e sportiva svolta in contesti competitivi, educativi, ricreativi, preventivi o riabilitativi.
L'esordio ufficiale della Psicologia dello Sport in Italia risale al primo Congresso Mondiale sulla Psicologia dello Sport che si svolse nel 1965 a Roma grazie all'impegno del Prof. Ferruccio Antonelli. Nel resto del mondo la sua evoluzione e crescita ha proseguito soprattutto negli USA e nell'Europa del nord.
La Psicologia dello Sport, da sempre, si propone come disciplina che analizza i processi mentali e gli effetti della pratica sportiva direttamente sulla persona, con l'obiettivo di migliorare la strada verso il conseguimento del benessere e della salute per favorire l'incremento della prestazione sportiva.
Le tecniche del Mental Training
Gli strumenti principali utilizzati da questa disciplina sono riconducibili principalmente alle strategie di tipo cognitivo-comportamentale, tra le quali, le più usate sono il goal-setting, le tecniche di imagery e self-talk, le metodiche di autoregolazione dell'arousal, allenamento della concentrazione e gestione dello stress.
La sistematizzazione di queste e di molte altre tecniche, costruisce un vero e proprio programma di allenamento della mente dell'atleta, che impara progressivamente a conoscere sé stesso ed a gestire ed ottimizzare tutte le sue abilità e caratteristiche. In questo senso si definiscono il mental training e lo sport coaching, che rappresentano un vero e proprio allenamento mentale che aiuta l'atleta a potenziare le proprie capacità, nell'assoluto rispetto dell'integrità psicofisica.
Le strategie cognitivo-comportamentali, sviluppate negli anni 70 e tuttora ampiamente utilizzate, mirano a far acquisire all'atleta le abilità di controllare e comprendere i propri processi mentali ed emotivi, partendo dal presupposto che la gestione o la modifica dei processi cognitivi e degli stati emotivi negativi può contribuire al miglioramento della prestazione. Per realizzare i suoi obiettivi, il Mental training interviene sulle funzioni psicologiche determinanti la pratica motoria basandosi sull'elenco delle abilità mentali di base individuate da Martens, nel 1988:
Controllo Arousal (controllo dell'attivazione)
Con il termine arousal è indicata in psicofisiologia l'intensità dell'attivazione fisiologica e comportamentale dell'organismo. Quando l'organismo deve effettuare una prestazione deve attivarsi, cioè mettere in moto una serie di processi caratteristici dello stato di arousal quali l'aumento della vigilanza e dell'attenzione, l'attività dei muscoli che si preparano allo sforzo ed il cuore e i polmoni che si preparano al dispendio di energia. E' di fondamentale importanza per un atleta saper raggiungere e mantenere il livello ottimale di attivazione psicofisiologica richiesto dalla performance, allenandosi con delle semplici tecniche di attivazione o disattivazione secondo le esigenze.
Self-talk (monologo interiore)
Formulare obiettivi e inserirli in una narrazione interna che escluda l'intervento di pensieri intrusivi e distraenti.
Goal-Setting (formulazione degli obiettivi)
Molte volte gli insuccessi di un atleta sono dovuti ad un'inadeguata scala degli obiettivi da perseguire durante il periodo di allenamento, e questa scarsa capacità di pianificare degli specifici standard di abilità da raggiungere in un compito può compromettere l'esito della stagione agonistica. Il Mental Training aiuta l'atleta a scomporre i grandi obiettivi in sub-obiettivi a breve, medio e lungo termine, sufficientemente difficili (e quindi allenanti) ma raggiungibili, mirati al miglioramento graduale della prestazione più che al risultato (spesso imprevedibile).
Gestione Stress (gestione delle emozioni sotto stress)
Lo stato di stress si verifica quando l'atleta percepisce una discrepanza tra la richiesta ambientale (sfida) e le risorse che egli percepisce di avere a disposizione per affrontare la sfida (livello di abilità). Quando le risorse sembrano non bastare l'atleta metterà in gioco strategie di coping non adeguate che non gli permetteranno di superare la sfida. Anche l'allenatore può essere sottoposto a stress ed essere iper o ipo - attivato come i suoi atleti; si renderà quindi necessario adottare delle strategie per abbassare o incrementare il livello di attivazione dell'allenatore e degli atleti per permettere una analisi coerente e veritiera delle richieste stressanti e delle competenze in possesso degli sportivi. Fra le tecniche di gestione dello stress annoveriamo lo Stress Inoculation Training, la desensibilizzazione sistematica (EMDR: eye movement desensibilization and reprocessing) e la ristrutturazione cognitiva.
Abilità attentive (anticipazione e concentrazione)
Con il costrutto di Attenzione, in verità, vengono individuate molte componenti del funzionamento cognitivo. Tra queste alcune tra quelle maggiormente coinvolte e determinanti la performance dell'atleta sono: capacità di anticipazione, capacità di elaborazione dei dati da parte del sistema nervoso, capacità di filtrare le informazioni per trattenere solo quelle rilevanti, capacità di gestione delle emozioni, capacità di restringere ed allargare il focus dell'attenzione, capacità di dirigere l'attenzione all'interno ed all'esterno di sé. La concentrazione, in estrema sintesi, è la capacità di focalizzare l'attenzione su un compito per un determinato periodo di tempo, senza che essa venga distolta da fattori distraenti interni (ad es. pensieri negativi) ed esterni (ad es. il rumore della folla). In questo caso si parla di Focusing. Trattando delle abilità attentive non può essere tralasciato, inoltre, il concetto di "preparazione all'azione" (Holender, 1980) ben distinto dalla concentrazione. Il concetto di anticipazione e gli studi che lo hanno riguardato sostengono che lo scopo di un'azione determina la struttura dell'atto motorio. Qualunque azione motoria è anticipata dalla preparazione cognitiva. Questa competenza anticipatoria è una delle tante capacità che fanno parte dello stile attentivo di una persona.
Imagery (capacità di creare e controllare immagini mentali)
Gli atleti vengono progressivamente allenati alla rappresentazione mentale della propria performance,aiutandosi con stimoli immaginativi che coinvolgono tutti i sensi (sinestesia) e favorendo in questo modo un coinvolgimento emotivo e cognitivo. La capacità di visualizzare comprende alcune attività applicabili allo sport, fra cui l'osservazione di altri atleti in azione (dal vivo o videoregistrati) seguita dalla ripetizione immaginata delle sequenze motorie (allenamento ideomotorio); il passo successivo consisterà nell'esecuzione pratica da parte dell'atleta del movimento prima osservato e poi visualizzato. Allenare la propria capacità immaginativa ha anche un forte valore di allenamento delle capacità di attenzione e concentrazione che trova la sua declinazione nel miglioramento della selettività corticale, come evidenziato da Goleman (2003), infatti l'attenzione funzionante ai suoi migliori stansard "implica piccole aree chiaramente demarcate di eccitamento corticale, circondate da aree di inibizione. Quando si verifica una sbavatura nella demarcazione del cervello di eccitazione e inibizione, c'è un passaggio di eccitazione alle aree cerebrali irrilevanti per il compito del momento. La specificità corticale ben regolata, d'altra parte, caratterizza un funzionamento da svegli ben riposati che permette la flessibilità nell'affrontare le domande ambientali con risposte abili e funzionali. La flessibilità neurologica che sottostà al meccanismo dell'attenzione focalizzata permette all'attivazione cognitiva e neurale di cambiare a seconda delle richieste situazionali fluttuanti". La tecnica dell'Imagery, preceduta sempre da una breve seduta di rilassamento, viene anche utilizzata prima della gara come momento di concentrazione e di visualizzazione del percorso.
Rilassamento
Le tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno o il Rilassamento Progressivo di Jacobson, vengono utilizzate per prendere consapevolezza della tensione muscolare a riposo e in attività (Inventario corporeo), per gestire situazioni ansiogene o stressanti, sono preparatorie a qualsiasi attività immaginativa e rappresentano già, esse stesse un primo passaggio di allenamento delle competenze attentive. Inoltre, nello specifico la tecnica del Training Autogeno, ha il potenziale di funzionare come Metafora che permette di sperimentare quanto, una giusta focalizzazione sulla performance aiuta ad ottenere il risultato che ci si prefigge.
Incremento della motivazione e dell'autostima
L'acquisizione di fiducia in sè è la vera chiave della motivazione: se l'atleta ha fiducia in sè e in quello che è in grado di fare non solo è motivato, ma accresce le sue probabilità di avere successo. Fino a quando l'atleta cercherà solo nell'ambiente esterno di soddisfare i suoi bisogni di sicurezza, stima ed approvazione, la vittoria gli sfuggirà, poichè il suo senso di identità personale sarà dipendente da fattori esterni di cui avrà bisogno. In questo caso in Psicologia di parla di locus of control: un soggetto con locus of control esterno tenderà ad attribuire le cause di tutto ciò che gli accade all'ambiente fuori da sé; al contrario un soggetto con locus of control esterno tenderà ad attribuire la causa di tutto ciò che gli accade a sé stesso. In entrambe i casi l'intervento del Mental Trainer sarà focalizzato a riportare il sentimento dell'atleta in una direzione di self efficacy equilibrata, arrivando alla comprensione che ciò che mi accade è determinato da cause esterne ed interne che si intrecciano dialetticamente. Il vero miglioramento della performance sta nell'avere una buona competenza di analisi e attenzione, che permetta di far individuare tutte le componenti che causano un evento dipendenti da me e saperle migliorare.
Gestione dell'ansia pre-agonistica
La prevenzione ed il trattamento dell'ansia costituiscono uno dei principali problemi e dei maggiori obiettivi della medicina e della psicologia dello sport. L'ansia preagonistica è legata all'imminenza di una competizione particolarmente impegnativa e temuta. Le tecniche di gestione dell'ansia pre-agonistica meggiormente usate sono ad esempio il rilassamento e la desensibilizzazione sistematica, da apprendere sotto la guida dello psicologo dello sport e da esercitare poi autonomamente e regolarmente.
Quando ci si rivolge alle tecniche di Mental Training?
L'allenamento mentale dell'atleta è, quindi, una componente essenziale dell'allenamento sportivo. Senza dubbio si può affermare che un atleta che alleni solo la parte fisica delle sue competenze di performance raggiungerà risultati parziali. Questo il presupposto che fa del Mental Training un pilastro irrinunciabile dell'allenamento motorio dell'atleta che vuole realmente migliorare la sua performance. Esiste una casistica che evidenzia come al Mental Trainer si rivolgano di solito l'allenatore di un Club o di una squadra, lo staff dirigenziale e il singolo atleta, professionista o non. Holm, Beckwith, Ehde e Tinius (1996), hanno dimostrato come un programma comprendente self-talk, imagery e goal-setting, proposto a tennisti di college universitari, contribuisse a determinare una significativa riduzione dell'ansia competitiva. Altri autori, utilizzando programmi di allenamento mentale in diverse discipline sportive, hanno ugualmente riscontrato riduzione dell'ansia e miglioramento della fiducia (Daw e Burton, 1994; Maynard, Smith e Warwick-Evans, 1995; Murphy e Woolfolk, 1987; Weinberg, Seabourne e Jackson, 1981).
Le motivazioni più frequenti per cui è richiesto il Mental Training sono relative ad una posizione in classifica non soddisfacente, difficoltà di attenzione e concentrazione, alla riabilitazione psicofisica del disabile, a rilevanti e controproducenti sintomi riconducibili ad ansia e stress, a problemi di relazione con l'allenatore, o di burn out, di depressione o sintomi psicosomatici dell'atleta, alla vigilia di un importante avvenimento sportivo o ad un semplice desiderio di completare l'allenamento fisico con l'allenamento mentale. Il compito del mental training, in tutti questi casi, è sostenere l'individuo e il gruppo nella gestione delle richieste situazionali dell'attività sportiva, aiutandolo a fronteggiare i problemi sfruttando il proprio bagaglio di conoscenze che possono contribuire al miglioramento della performance e della promozione del benessere e della fitness integrata della persona.
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Benessere e futuro. Il Personal trainer dopo un certo numero di sedute ti avrà educato sul benessere nella sua totalità, Sarai capace di continuare anche da solo e insegnare ai tuoi cari ciò che hai imparato e messo in pratica...
Gratitudine. Nessuno
mai dimentica il proprio Personal Trainer. Il bravo PT è colui che
cambia non solo l'aspetto fisico e motorio, ma vi cambia la vita
totalmente... Non ha prezzo in denaro ciò che colui fà.....
Ci troviamo in un punto cruciale della nostra stessa esistenza, che ci è tanto cara. Possiamo accettare con facilità i cambiamenti che stanno accadendo dentro di noi, scegliendo di creare una nuova e diversa realtà che onori ognuno di noi come parte di un più grande tutto, oppure possiamo scegliere di fare resistenza al nostro risveglio, di opporci con tutte le nostre forze e ricadere nell'ignoranza. La scelta è sempre stata questa.
La nostra coscienza sa sempre che tutto è perfetto così, ma la mente ci dice una cosa diversa. La mente, che è la nostra parte pensante e razionale, in sinergia con l'ego ci assicura sulla nostra sicurezza e ci aiuta a capire quello che pensiamo di stare facendo. Il sé pensante è limitato alla materia cerebrale e dipendente dai dati che ricaviamo attraverso l'esperienza. Ma la coscienza non è limitata all'esperienza fisica e opera all'interno di un costruzione universale generale ed è di natura illimitata e sempre consapevole di una realtà più grande. Sostanzialmente è fatta di un'energia luminosa che funziona in base ai principi dell'elettromagnetismo. Quando siamo felici, ci sentiamo bene e completi. Se invece sviluppiamo modelli mentali che ci separano dagli altri o ci fanno sentire inferiori, sperimentiamo stati negativi e la comunicazione attraverso il nostro corpo rispecchia questa negatività nella malattia, nel sovrappeso o in un malfunzionamento generale. Spesso, il modo in cui ci presentiamo al mondo è un riflesso diretto del nostro sé interiore.
Quando è il cervello a condurre il gioco, le porte sul nostro vero essere, sulla coscienza, sono sbarrate. Non abbiamo più accesso a un sapere superiore e al ricordo del nostro vero essere. A causa di questa direzione evolutiva, l'umanità nel suo insieme ha chiuso la porta su una più grande realtà.
Mentre ci avviciniamo al 2012, molti fattori stanno continuando a cambiare la nostra struttura genetica ed elettromagnetica, e il loro rapporto. Dentro di noi, e soprattutto nel nostro DNA, conserviamo il ricordo innato del nostro essere precedente. E' questo ricordo che ci spinge continuamente a riscoprire chi e che cosa siamo. Spesso estrapoliamo il nostro sé divino proiettandolo su un dio esterno, ma in realtà siamo noi ciò che cerchiamo. Mentre evolviamo con un movimento circolare che ci riporta sempre più vicino alle nostre origini, al nostro Sé perfetto, l'energia della natura continua a procedere per spirali, come ha sempre fatto sin dall'inizio del tempo. Evolvendo ritorniamo sempre di più a ciò che eravamo all'inizio. Anzi, prima ancora dell'inizio.
Sperate
che diete dell’ultimo minuto o tardive iscrizioni in palestra vi
possano rimettere in forma per l’estate?
Fate più sesso. E’ il consiglio
di una nota rivista statunitense che ha pubblicato un divertente studio
sul rapporto tra performance amatoria e perdita di calorie.
Se durante
un amplesso normale e un po’ banalotto (10 minuti nella posizione del
missionario) si bruciano dalle 200 alle 300 calorie, la passione
sfrenata e l’attenzione ad alcuni particolari possono aiutarvi a unire
l’utile al dilettevole, trasformando i vostri incontri d’alcova in veri e
propri allenamenti mangia-grassi. Vediamo in dettaglio alcune mosse e
la loro efficacia dietetica.
Slacciarle il reggiseno: 12 cal
Slacciarlo con una mano sola: 47 cal.
Spogliare completamente la partner passiva: 80 cal
Spogliare completamente il partner passivo: 95 cal
20 minuti di preliminari (per lui) : 107 cal
20 minuti di preliminari (per lei): 87 cal.
10 minuti di rapporto sessuale (missionaria): 250 cal
10 minuti di rapporto sessuale (lei sopra): lei 300 cal, lui 130
10 minuti di rapporto sessuale (da dietro): lei 200, lui 350 più benefici
agli addominali
10 minuti di rapporto sessuale in piedi: 600 calorie e probabile colpo della
strega per lui
Sigaretta sul letto dopo il rapporto: 12 calorie
Rivestimento in fretta e furia e discesa dalla tromba delle scale
per arrivo del legittimo/a consorte: 110 cal
Nota bene: per tutte le voci, aggiungere un 15% se si pratica con l’amante, sottrarre un 15% se con moglie o marito.
UN CONSIGLIO PER LUI: A parte di scherzi, accanto a tenerezza e
dolcezza, provate a stupire la vostra partner con un amplesso più
vigoroso e “fisico” del solito.
UN CONSIGLIO PER LEI: Non siate
troppo passive col partner. Prendete l’iniziativa anche fisicamente per
equilibrare lo sforzo dell’amore.
Buona serata e ricordate che “in tutti i tipi di unione, ciascuno dovrebbe comportarsi secondo la sua naturale inclinazione”.
BENEFICI TRATTI DA STUDI MEDICI e DOMANDE E RISPOSTE PIù FREQUENTI - ”Migliori Prestazioni Fisiche a tutti i livelli” - - ”Maggiore Forza Esplosiva” - - ”Aumento della Tonicità, Rassodamento e Definizione Muscolare” - - ”Migliore Circolazione Sanguigna e Ossigenazione” - - ”Aumentata Azione Linfo-Drenante” - - ”Netta Attenuazione degli Inestetismi della Cellulite” - - ”Aumento del Metabolismo” - - ”Migliore Flessibilità, Mobilità e Coordinazione” - - ”Livelli Ormonali Ottimizzati” - - ”Maggiore Densità Ossea (previene l’osteoporosi)” - - ”Ringiovanimento del Collagene” - - ”Perdita di Peso, Grassi e Cellulite” - - ”Maggiore Massa Muscolare Magra” - - ”Migliore Digestione, nonché Assunzione e Distribuzione di Sostanze Nutritive” - - ”Riduzione del Dolore” - - ”Riduzione dello Stress” - Tutta questa meraviglia di risultati e benefici… in soli 10/15 minuti al giorno! Come funziona l’allenamento vibratorio? Cos'è di fatto la WBV? Per dirla in termini semplici, è l'applicazione di frequenze di vibrazione variabili ai sistemi muscolare, scheletrico, organico, ghiandolare e nervoso dell'intero corpo. Tali vibrazioni solitamente variano da 20 Hz a ben 60 Hz a seconda della marca e del tipo di macchina impiegata. Le varie frequenze di vibrazione producono effetti diversi sulla funzionalità del corpo. In generale, frequenze inferiori sono molto efficaci per l'allenamento alla resistenza, il riscaldamento e il raffreddamento, mentre frequenze superiori sono soprattutto usate per il massaggio e l'aumento della circolazione sanguigna nei tessuti periferici del corpo. Le vibrazioni, generate da una piattaforma che vibra meccanicamente, sono trasmesse al corpo attraverso le sue parti (generalmente i piedi o le mani che sono in contatto con la piattaforma o la pedana vibrante). Il corpo automaticamente si adegua a questi stimoli meccanici rispondendo con un riflesso di stiramento. Tale riflesso che si produce nei muscoli è di fatto un adeguamento riflessivo del cervello. Di conseguenza, la WBV fa sì che il cervello si alleni in un modo che induce un effetto neurorigenerante. In altre parole, il cervello ringiovanisce tornando ad uno stato di funzionalità più sano. Infatti la vibrazione dei muscoli stimola le terminazioni primarie del fuso muscolare, che eccita i motoneuroni, causando la contrazione riflessiva del muscolo (definito come riflesso tonico di vibrazione). Si tratta di una risposta neurologica. Il modo più semplice per capire questo concetto è pensare al riflesso che si ottiene dando un colpo leggero appena sotto la rotula del ginocchio. La gamba si estende istantaneamente non appena ricevuto questo colpo leggero. La vibrazione migliora la sincronizzazione delle unità motorie e può avere effetti positivi sulla risposta neurologica alla contrazione dei muscoli, permettendo un'attivazione più concreta dei motori primi durante un movimento specifico e una migliore coordinazione nell'attivazione dei relativi muscoli. Quanto dura l’allenamento vibratorio? Bastano 10/15 minuti di allenamento vibratorio per ogni sessione di allenamento 3 volte alla settimana per ottenere i risultati desiderati. La maggior parte delle persone pensa che la forma fisica dipenda dalla durata dell’allenamento, ma è la costanza e l’intensità i fattori che danno i maggiori risultati. Assumendo la varie posizioni sulla pedana vibrante potrete stimolare diversi distretti muscolari. Quindi sarà possibile facilmente e in poco tempo in quasi ogni parte del corpo. Ci sono differenze nella forma degli esercizi (es. piegamenti, balzi, ecc.) svolti sulla pedana vibrante rispetto ai tradizionali esercizi per allenare la forza? Alcuni esercizi di fitness tradizionale vengono eseguiti allo stesso modo degli esercizi sulla pedana vibrante. Dopotutto, i principi fisiologici e cinetici del corpo umano con cui abbiamo a che fare sono sempre gli stessi. La parte inferiore della schiena è naturalmente curva (lordosi). Da un punto di vista funzionale, la schiena è più forte a livello della lordosi di quanto non lo sia a livello della curvatura posteriore (cifosi). Allenandosi con la pedana vibrante, il carico che grava sulla parte bassa della schiena è inferiore, perché manca il carico aggiunto dal peso del bilanciere. Quali sono i motivi per i quali l’allenamento vibratorio si sta così tanto diffondendo? In molti centri di fitness, ma anche nell’allenamento dello sport di alto livello (soprattutto di alcune squadre professionistiche di calcio, basket, di football americano, ecc, ecc.) si sta sempre più diffondendo l’utilizzazione di attrezzature per lo sviluppo della forza muscolare nelle quali si usano le vibrazioni. Da questa utilizzazione e dalle diverse ricerche medico-scientifiche effettuate èstato dimostrato e riscontrato non solo uno sviluppo della forza in tempi più rapidi di quanto non avvenga con i metodi tradizionali (esercizi a carico naturale, pesi liberi e macchine isotoniche per la muscolazione), ma anche: - effetti positivi sulla cellulite; - un’azione anti-invecchiamento; - un effetto anti-osteoporosi (per il quale è nato l’allenamento vibratorio); - un progressivo dimagramento, dovuto all’aumento del rilascio di ormoni prodotti naturalmente dal corpo, che brucerebbero i grassi e aumenterebbero il metabolismo, ecc, ecc. Il tutto in tempi molto brevi e senza particolare fatica. Ciò ne spiega la diffusione nei centri di fitness e non solo in essi. L'allenamento con la pedana vibrante può migliorare la flessibilità? Si, tutti i muscoli e le articolazioni allungate durante l'allenamento vengono completamente messe in moto. Le vibrazioni inoltre allentano le aderenze, agendo positivamente sulla flessibilità. La ricerca ha dimostrato che gli esercizi di stretching con vibrazione aumentano notevolmente la flessibilità rispetto agli esercizi di stretching tradizionali. Usando la pedana vibrante in posizioni diverse è possibile allungare muscoli diversi. Gli organi del tendine del Golgi vengono attivati durante l'allenamento favorendo un profondo rilassamento (tendine riflesso). Un vantaggio ulteriore deriva dal fatto che i muscoli vengono allungati in posizione attiva e funzionale, mantenendo la forza esplosiva. Gli esercizi con la pedana vibrante devono essere svolti prima o dopo l'allenamento cardiovascolare? E' possibile inserire l'allenamento con la pedana vibrante in qualsiasi momento del programma di allenamento. Alcune persone preferiscono iniziare l'allenamento con i pesi, passare poi all'allenamento cardiovascolare e infine agli esercizi-vibranti sulla pedana. Tuttavia, è possibile adattare il programma a seconda delle preferenze personali. Non è necessario rispettare un ordine particolare nell'esecuzione delle diverse fasi che compongono la sessione di allenamento. Comunque è sempre meglio seguire il programma personalizzato e professionale di un qualificato Personal Trainer professionista. E la cellulite? Ho sentito dire che riduce la cellulite... è vero? Uno studio effettuato in Europa presso una clinica di medicina dermatologica ha dimostrato che l'allenamento vibratorio può ridurre sensibilmente la comparsa della cellulite, a livello superficiale (consigliata sempre una corretta alimentazione in abbinamento). Attualmente sono in corso ulteriori ricerche medico-scientifiche da parte di diversi centri di sviluppo scientifico che stanno confermando l’efficacia di questa nuova metodica estetica. L'allenamento vibratorio rappresenta un esercizio completo? L'allenamento vibratorio raggiunge tutti gli obiettivi di un programma di forza e tonificazione, offrendo in più tutti i benefici discussi in precedenza. Tuttavia non rappresenta un sostituto dell'esercizio cardio-vascolare abbinato ad una dieta appropriata (sempre consigliati). E’ possibile sostituire tutto il programma fitness di allenamento con il programma di allenamento vibratorio su pedana? L’allenamento con la pedana vibrante offre tutti i benefici che si possono ottenere attraverso un regolare allenamento fitness: fatta eccezione per l’ingrandimento e l’allenamento del muscolo cardiaco, è possibile ottenere qualsiasi altro risultato, come forza muscolare, flessibilità, coordinazione e resistenza muscolare. Se si smette di allenarsi con la pedana vibrante dopo averne fatto un uso regolare per diverse settimane, quanto durano i risultati ottenuti? Come in tutti i tipi di allenamento, interrompendo la stimolazione i risultati raggiunti regrediscono e scompaiono nel corso del tempo (infatti è fondamentale la costanza e regolarità come sempre). Tale fenomeno naturale è causato dalla legge biologica della reversibilità. Riducendo o sospendendo l’uso della pedana vibrante dopo una fase di allenamento regolare (3 o 4 sedute alla settimana), gli effetti benefici scompaiono lentamente. Tuttavia, la velocità di regressione è strettamente individuale e dipende da diversi fattori. L’allenamento sulla pedana vibrante è efficace? Sulla pedana vibrante è possibile eseguire tutti i movimenti di base del corpo umano e, svolgendone alcuni in modo dinamico, i risultati aumentano ancora maggiormente. Tali risultati possono essere integrati nella vita di tutti i giorni. Naturalmente, se l’allenamento vibratorio fa parte di un programma specifico di allenamento, sarà necessario i movimenti dello sport specifico in questione in modo tale da incrementare i benefici dell’allenamento mirato e personalizzato al soggetto e agli obiettivi. Si può migliorare la forza e la resistenza muscolare sulla pedana vibrante di un qualsiasi gesto sportivo specifico di uno sport utilizzando un allenamento specifico sulla pedana ed utilizzando posizioni mirate (fatevi sempre seguire da un Professionista dello sport qualificato anche in questo tipo particolare di allenamento). Da quanto tempo esiste l’allenamento vibratorio? Alla fine del diciannovesimo secolo alcuni scienziati scoprirono che la vibrazione meccanica poteva alleviare il dolore e pertanto è stata impiegata per curare dei disturbi fisici. Nel ventesimo secolo sono state intraprese delle ricerche per capire l’influenza delle vibrazioni nella crescita e nella struttura ossea. Poiché gli astronauti soffrivano di una significativa diminuzione della densità ossea durante la permanenza nello spazio, si sono rese necessarie delle terapie per combattere tale sintomo. Anche il notevole aumento della popolazione anziana ha spinto gli scienziati a ricercare un collegamento tra l’allenamento vibratorio e la densità ossea: si è scoperto che la terapia vibratoria migliora sensibilmente la densità ossea. A metà del ventesimo secolo, la ricerca scientifica ha dimostrato inoltre che le vibrazioni trasferite al corpo causano un riflesso da stiramento in cui i muscoli sono contratti continuamente. Negli anni ‘70 diversi scienziati russi hanno studiato gli effetti dell’allenamento vibratorio , riscontrando un notevole aumento della forza muscolare, della flessibilità, della coordinazione e della capacità di recupero. Nell’occidente solo dopo la caduta della Cortina di Ferro alcuni scienziati israeliani e italiani (C. Bosco) hanno riscoperto e sviluppato il principio dell’allenamento vibratorio. In campo terapeutico i metodi di vibrazioni locali sono stati usati e sono usati sia a scopo preventivo che durante il recupero o la riabilitazione a seguito di traumi. L’allenamento cardiovascolare va fatto sempre? In ogni caso, con l’allenamento vibratorio non si raggiungerà mai un adattamento del muscolo cardiaco o ipertrofia. Nel caso di un soggetto o un’atleta che la pedana vibrante come parte della preparazione atletica e fisica, si raccomanda di integrare anche l’allenamento cardiovascolare in un programma completo. In tal modo, l’allenamento vibratorio fungerà da catalizzatore migliorando enormemente l’effetto della stimolazione cardiovascolare. La pedana vibrante migliora la circolazione in tutto il corpo o agisce solo localmente? Negli esercizi-massaggio la circolazione migliora principalmente a livello locale con un visibile effetto anche anticellulite. Anche la circolazione nei muscoli aumenta notevolmente. Durante gli esercizi che prevedono la contrazione (statica o isometrica) dei muscoli, solitamente la circolazione diminuisce temporaneamente (vasocostrizione). Comunque allenandosi in piedi sulla pedana vibrante, la circolazione nella pelle e nei muscoli aumenta sensibilmente. Si registrano aumenti della circolazione sanguigna fino a 100 volte! Quali sono i vantaggi dell’allenamento vibratorio dinamico (effettuando il movimento assieme alle vibrazioni)? Sulla pedana vibrante è possibile eseguire in modo statico o isometrico (senza movimento) o dinamico (con movimento). Durante l’attività quotidiana di vita e l’attività sportiva utilizziamo il nostro corpo e la maggior parte dei nostri muscoli in modo dinamico: per questa ragione gli esercizi dinamici sono più efficaci da un punto di vista funzionale (più simile all’uso normale dei muscoli e dei movimenti). Se la pedana vibrante è utilizzata per persone sedentarie, si può decidere di eseguire gli esercizi in modo statico. E’ necessario comunque iniziare le prime sessioni sulla pedana vibrante con esercizi statici in modo tale da apprendere la tecnica giusta. Si consiglia di essere seguiti sempre da un Personal Trainer professionista e specializzato nell’allenamento vibratorio almeno nella fase iniziale delle sedute (prime 10 sessioni). Le regole del fitness convenzionale possono essere applicate anche all’allenamento con la pedana vibrante? Molte delle regole valide per l’allenamento con i pesi o macchine isotoniche (fitness) possono essere applicate anche all’allenamento vibratorio. Tuttavia il recupero è molto più veloce. Se ci si sente bene e l’intensità dell’allenamento è sta aumentata gradualmente, è possibile usare la pedana vibrante tutti i giorni. Raccomando di programmare la tabella degli allenamenti in modo tale da allenare prima i gruppi muscolari più grandi e poi quelli più piccoli e di alternare i gruppi muscolare da allenare nelle diverse sedute di allenamento. Mia madre ha 75 anni, può allenarsi con l’allenamento vibratorio? Una delle prime applicazioni della pedana vibrante è stata nella lotta contro l’osteoporosi, con ottimi risultati. La ricerca scientifica ha rilevato una connessione diretta tra la forza muscolare e la densità ossea. Le vibrazioni che colpiscono il corpo durante una sessione di allenamento vibratorio su pedana stimolano enormemente il tessuto osseo (ottimo per le donne in menopausa). Usando la pedana vibrante è possibile attivare i muscoli in modo efficace, facile, sicuro e semplice. Durante l’allenamento vibratorio inoltre, il carico sulle articolazioni, sui legamenti e sui tendini è molto inferiore rispetto al normale allenamento con i pesi o attrezzature.