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23 dicembre 2014

PROBLEMI CRONICI DEL RACHIDE - DISCOPATIE SCIATALGIA QUELLO CHE NON TI DICONO


Nei paesi industrializzati 8 persone su 10 soffrono di una qualche forma di lombalgia, che diventa una delle cause più frequenti di consulto medico, di diagnosi, di cura e di conseguenza di assenza dal lavoro e di disagio economico oltre che salutistico.

Bisogna ricordare che la gravità del mal di schiena NON è direttamente proporzionale all’entità delle alterazioni dei dischi intervertebrali visibili alla risonanza magnetica della colonna.
E’ dunque, in questa patologia, quanto mai fondamentale la valutazione dello specialista che in base a numerosi parametri ed alla visita del paziente, potrà essere in grado di proporre il trattamento più opportuno che in prima istanza è quasi sempre non chirurgico.

Postura scorretta: sicuramente è la causa primaria, insieme alla sedentarietà, di mal di schiena e di lombalgia; si stima che sia la causa primaria nell’80% dei casi!
- Uno sforzo in flessione o un trauma come una caduta dall’alto causano prima la fissurazione della placca cartilaginea e successivamente lo stiramento e la frattura delle fibre dell’anello fibroso.
Quando la crepa dell’anulus si estende dal nucleo polposo fino alla porzione esterna del disco, il corpo reagisce provocando un infiammazione che aumenta l’intensità del dolore.
Un attacco di lombalgia acuta o una contrattura dei muscoli paravertebrali può essere causata dall’entrata del liquido infiammatorio all’interno del nucleo polposo, in questo modo si irritano le fibre periferiche del disco e si avverte il classico dolore discale.
L’edema non dà i classici sintomi della protrusione: perdita di sensibilità, forza e riflessi, dolore lungo tutta la gamba e formicolio al piede.
Secondo la classificazione di Dallas, se lo stiramento del disco è di primo grado avviene la lesione del primo strato di fibre dell’anello, mentre se lo stiramento è maggiore può arrivare fino al 6° grado in cui la sostanza del nucleo polposo si sposta fuori dall’anulus.

- Nella risonanza magnetica, se il tessuto è idratato correttamente si vede che lo spazio tra una vertebra e l’altra è nero all’esterno e bianco o grigio all’interno, se si è disidratato completamente allora la RMN mostrerà solo una striscia nera.


Le cause dell’invecchiamento discale sono:
  • Origine idiopatica con un calo del numero dei vasi sanguigni che vascolarizzano la cartilagine, questo provoca una diminuzione nel numero di molecole che si legano ai proteoglicani del disco per assorbire l’acqua.
    Il risultato è una minor pressione sul nucleo polposo che quindi non riesce a distribuire omogeneamente il carico corporeo, inoltre il peso grava sull’anulus fibroso che non ha questa funzione.
  • Degradazione chimica del collagene dell’anello fibroso esterno.
  • Fissurazione della cartilagine vertebrale o delle fibre dell’anello fibroso, se l’idratazione è buona le fibre esterne del disco sono convesse verso l’esterno, quindi la parte centrale è sporgente verso fuori, ma in caso di disidratazione il disco viene deformato e tende a collassare verso l’interno.La prima struttura che si frattura è la cartilagine, successivamente possono rompersi le fibre dell’anulus;
  • Noduli di Schmorl sono delle ernie del nucleo polposo che attraversa lo strato subconrdale e si deposita in parte verso l’osso, provoca una perdita di altezza del disco. Le cause sono per esempio le cadute sull’osso sacro o sul coccige, sollevamenti di oggetti troppo pesanti, ecc.
  • Genetiche, infatti chi ha genitori che soffrono di questo disturbo svilupperanno probabilmente l’invecchiamento della struttura discale interna.
  • Il tipo di lavoro, infatti ci sono dei mestieri che ne favoriscono l’insorgenza.
  • Il fumo danneggia i vasi capillari che irrorano la cartilagine, quindi arrivano meno ossigeno e sostanze nutritizie.


L’infiammazione acuta ha una durata di 2/3 giorni, se il dolore persiste bisogna effettuare le cure più adatte.
Nella maggior parte dei casi, il dolore da protrusione lombare passa in un mese circa, mentre in caso di protrusione cervicale il paziente può guarire prima.
Se i sintomi restano dopo 3/6 mesi il medico può consigliare l’operazione chirurgica.
Disidratazione: i dischi intervertebrali sono costituiti da una grossa percentuale di acqua che permette loro di ammortizzare nel modo corretto; quando siamo disidratati i dischi si assottigliano lavorando di conseguenza meno bene

-Sindrome del piriforme e del piccolo gluteo: sono due muscoli, in particolare il piriforme, posturali che influenzano l’equilibrio della schiena.
sintomi della sindrome del piriforme sono molto simili a quelli di una classica sciatalgia, solo che in questo caso l’irritazione del nervo sciatico avviene a causa dell’irrigidimento e del conseguente aumento di volume del muscolo piriforme.

Questa situazione scatena dolori e parestesie a livello del tratto lombare (lombalgia), dell’inguine, del perineo, della regione glutea e dell’anca, della parte posteriore della coscia e della gamba, giù fino alla pianta del piede.
La sintomatologia di questa sindrome particolare può comprendere anche la formazione di un rigonfiamento a livello del sacro e del gran trocantere, oltre a deficit motori: in molti casi la persona colpita non è più in grado di compiere la propria attività fisica o lavorativa in modo tranquillo e spesso riesce viene limitata anche nella normale vita quotidiana.

La sindrome del piriforme può provocare :
  • disturbi circolatori prevalentemente arti inferiori;
  • disturbi neurologici e funzionali, con conseguente parestesia dell'arto coinvolto
  • disfunzioni pelviche e lombari
  • rigonfiamento esteso dal sacro al gran trocantere (parte esterna della anca);
  • dolore e/o parestesie al tratto lombare, regione glutea, porzione posteriore della coscia e della gamba, pianta del piede, nonché deficit motori


La sciatica è un sintomo di un altro problema di salute. Quando si sente parlare di sciatica, spesso viene fraintesa la sua definizione pensandola come una patologia o una condizione medica a se stante: in realtà la più correttamente chiamata sciatalgia o ischialgia indica un insieme di sintomi che riguardano la zona lombare della schiena e gli arti inferiori, essenzialmente riconducibili ad una infiammazione del nervo sciatico dovuta ad una patologia a monte.
Il nervo sciatico o ischiatico è il nervo più lungo e voluminoso del nostro corpo, prende origine dai rami anteriori delle vertebre da L4 a S3 per innnervare quindi i muscoli posteriori della coscia, i muscoli della gamba e quelli del piede.
La sciatalgia altro non è che la manifestazione clinica di una sua lesione o compressione.
Più precisamente il dolore sciatico in genere colpisce solo un lato del corpo e dalla parte bassa della schiena si irradia sulla parte posteriore, a volte laterale, della coscia, passando per l’anca e arrivando fino a dietro la gamba (polpaccio per intenderci) e a volte al piede.
Esistono anche cause più rare di sciatalgia come alcune forme di cancro, il diabete (aumenta il rischio di lesione ai nervi) e sindrome della cauda equina: in questo caso si tratta di una emergenza neurochirurgica con sintomi precisi come dolore lombare, debolezza arti inferiori, disturbi a livello sessuale e sfinterico.
Attenzione anche alle operazioni e alle iniezioni intramuscoalri che se non applicate nel modo corretto possono essere causa di lesione del nervo.

Riassumiamo qui sotto tutte le principali cause che provocano il tipico dolore sciatico:
  • ernia del disco
  • traumi, incidenti, cadute
  • sindrome del piriforme
  • artrosi o degenerazione del disco intervertebrale
  • spondilolistesi
  • stenosi spinale lombare
  • gravidanza
  • lesione o frattura a livello pelvico
  • sindrome della cauda equina
  • sindromi metaboliche
  • tumori che comprimono il nervo sciatico
  • tumori del nervo stesso
  • operazioni e iniezioni
La discopatia degenerativa è una patologia della colonna vertebrale caratterizzata da un indebolimento del disco intervertebrale che va incontro a fenomeni di disidratazione delle sue componenti, diminuzione della sua resistenza alle sollecitazioni funzionali e, negli stadi più avanzati, ad un assottigliamento con riduzione dello spazio tra una vertebra e l’altra. Quest’ultimo fatto comporta come conseguenza l’instaurarsi di un restringimento dei forami attraverso i quali le radici nervose fuoriescono dal canale vertebrale ed il verificarsi di instabilità ovvero la presenza di eccessivo movimento tra una vertebra e l’altra che puo arrivare fino a provocare uno scivolamento in avanti di una vertebra (quadro noto come spondilolistesi degenerativa.


- Ernia discale - La ripercussione sul nervo L5 a causa di un’ernia del disco può causare debolezza nell’estensione dell’alluce e potenzialmente nella caviglia (piede cadente). Si può sentire insensibilità e dolore nella parte superiore del piede e il dolore può anche irradiarsi nella parte posteriore.
• La ripercussione sul nervo S1 a causa di un’ernia del disco può causare la perdita del riflesso e/o la debolezza della caviglia al momento della spinta (i pazienti non riescono ad estendere le dita). L’insensibilità e il dolore possono irradiarsi verso la pianta o la parte esteriore del piede.



Un’ernia del disco al livello L5-S1 può causare difficoltà di premere verso il basso il piede e una diminuita sensibilità lungo la sua parte esterna. In entrambi i casi, si può avere dolore quando la gamba è alzata mentre il paziente è disteso. Questo è chiamato il test di sollevamento della gamba estesa (anche conosciuto come segnale di Lasègues). 


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La sciatica o sciatalgia, spesso erroneamente considerata una patologia o condizione medica a sé stante, indica in realtà un insieme di sintomi, essenzialmente riconducibili ad un’infiammazione del nervo sciatico che, dalla parte bassa della zona lombare decorre nei glutei e scende lungo la fascia posteriore della coscia, dal polpaccio fino al piede; dovuta a una patologia a monte. 
CAUSE E FATTORI DI RISCHIO: In genere la sciatica è provocata da una compressione delle radici nervose L5 O S1, spesso causata da un’ernia del disco; talvolta da compressione ossea(legata ad artrosi, frattura del braccio, lussazione dell’anca o calibro eccessivamente piccolo del canale spinale lombare), tumorale (tumore delle vertebre, neurinoma, tumore delle radici nervose, tumore della pelvi) o di natura infiammativa (spondilodiscite), inoltre, traumi, incidenti, cadute, sindromi metaboliche, operazioni e iniezioni, età (i dischi intervertebrali possono deteriorarsi parzialmente già prima dei 30 anni e la maggior parte delle persone che soffrono di ernia del disco è compresa tra i 30 e i 40 anni).

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Un' altro mio post d'aiuto è questo
http://www.raymondbard.com/2014/12/quando-la-fascite-plantare-non-passa.html

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...............................  questo post non è ancora finito....
....Continuo appena posso o dopo aver visto il vostro interesse dai commenti e dalle condivisioni.... 
se avete consigli utili aggiungeteli nei commenti quì sotto.
grazie.





Tratto parzialmente da:
http://www.fisioterapiarubiera.com/nervo/protrusione-discale-bulging/
http://www.iobenessere.it/sciatica/
http://www.runningzen.net/rubriche/corsa/allenamento/piriforme.html



1 commento:

  1. Interessante ed esauriente esposizione.Conosci rimedi alternativi alle solite terapie mediche e poco invasivi per un abbondante ernia foraminale in L4-L5 e L5-S1.Nell'articolo non si parla di cisti di Tarlov che ho scoperto avere grazie alla RMN.Può essere anche questa causa dei mie problemi?

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