Studi neuroscientifici hanno evidenziato come altruismo ed empatia abbiano basi biologiche, che possono in seguito essere diversamente sviluppate tramite l’educazione. Ad episodi di altruismo corrispondono infatti un aumento della produzione di prolattina (ormone che favorisce la cooperazione sociale) e di ossitocina (ormone che stimola la fiducia, l’attaccamento sociale e l’amore per i figli), definibili come “ormoni della società”. Inoltre nel 1996 Giacomo Rizzolati, un neuroscienziato di Parma, ha scoperto che nel cervello ci sono reti di cellule, dette “neuroni specchio”, che si attivano sia quando un’emozione viene vissuta, sia quando viene osservata in altri. In pratica se si vede un proprio simile soffrire, si attivano nel cervello gli stessi centri come se la percezione del dolore fosse diretta (questi neuroni fanno soffrire se si vedono soffrire gli altri).
Come scrisse Darwin gia' nel 1871, “fa agli altri cio' che vorresti fosse fatto a te” e' la regola aurea di ogni morale
Per le neuroscienze l'uomo e' altruista, ma a una condizione
Studi recenti mostrano come altruismo ed empatia abbiano basi biologiche
Per la scienza moderna, bene e male, così come altruismo ed egoismo, sono comportamenti innati nell’uomo, frutto di milioni di anni di evoluzione. Per le neuroscienze però l’uomo è di natura altruista, purchè siano soddisfatte alcune condizioni, riassunte dallo psicologo statunitense Abraham Maslow già nel 1954 nella cosiddetta “piramide dei bisogni”, la cui vetta spirituale prevede un principio altruistico universale, la regola d’oro del “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”.
Come scrisse già Darwin nel 1851, «una tribù con molti membri pronti ad aiutarsi reciprocamente e ad aiutare se stessi per il bene comune, sarebbe vittoriosa sulla maggior parte delle altre tribù». Mentre però l’altruismo animale si presenta unicamente in due forme (l’aiuto tra parenti, tipico di api e formiche, e l’aiuto tra individui non apparentati, tipico delle scimmie), nell’altruismo umano se ne aggiunge una terza, l’“altruismo psicologico disinteressato”, qualcosa di spontaneo nella maggioranza dei bambini prima che vengano educati (l’84% dei bambini già a 18 mesi aiuta spontaneamente chi ne ha bisogno entro 10 secondi).
Studi neuroscientifici hanno evidenziato come altruismo ed empatia abbiano basi biologiche, che possono in seguito essere diversamente sviluppate tramite l’educazione. Ad episodi di altruismo corrispondono infatti un aumento della produzione di prolattina (ormone che favorisce la cooperazione sociale) e di ossitocina (ormone che stimola la fiducia, l’attaccamento sociale e l’amore per i figli), definibili come “ormoni della società”. Inoltre nel 1996 Giacomo Rizzolati, un neuroscienziato di Parma, ha scoperto che nel cervello ci sono reti di cellule, dette “neuroni specchio”, che si attivano sia quando un’emozione viene vissuta, sia quando viene osservata in altri. In pratica se si vede un proprio simile soffrire, si attivano nel cervello gli stessi centri come se la percezione del dolore fosse diretta (questi neuroni fanno soffrire se si vedono soffrire gli altri).
Darwin nel “Origine dell’uomo” del 1871 scriveva «Forse il senso morale è quello che più distingue l'uomo dagli animali. Ma su questo non c 'è bisogno che dica nulla perché ho già dimostrato che l'istinto alla vita sociale è il primo principio della costituzione morale, con l'aiuto dei poteri attivi dell'intelletto e l'effetto dei costumi, porta naturalmente alla regola aurea “fa agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te” e qui è il fondamento della morale». Questa regola è in tutte le religioni e le filosofie laiche e nel corso dell’ultimo milione e mezzo di anni si è estesa dalla famiglia, alla comunità, alla società e a tutto il mondo, in un processo i cui primi passi sono stati il frutto di meccanismi evolutivi, ma che da 35 mila anni sono frutto anche di scelte culturali e consapevoli.
Matteo Andreozzi
redazione@collegiodimilano.it
Link consigliati:
http://www.pablorosso.it/gallese.htm
http://groups.google.it/group/it.cultura.filosofia.moderato/msg/1178faa715aba16ehttp://www.businessballs.com/maslow.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Abraham_Maslow
http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/ormoni/ossitocina.html
Come scrisse già Darwin nel 1851, «una tribù con molti membri pronti ad aiutarsi reciprocamente e ad aiutare se stessi per il bene comune, sarebbe vittoriosa sulla maggior parte delle altre tribù». Mentre però l’altruismo animale si presenta unicamente in due forme (l’aiuto tra parenti, tipico di api e formiche, e l’aiuto tra individui non apparentati, tipico delle scimmie), nell’altruismo umano se ne aggiunge una terza, l’“altruismo psicologico disinteressato”, qualcosa di spontaneo nella maggioranza dei bambini prima che vengano educati (l’84% dei bambini già a 18 mesi aiuta spontaneamente chi ne ha bisogno entro 10 secondi).
Studi neuroscientifici hanno evidenziato come altruismo ed empatia abbiano basi biologiche, che possono in seguito essere diversamente sviluppate tramite l’educazione. Ad episodi di altruismo corrispondono infatti un aumento della produzione di prolattina (ormone che favorisce la cooperazione sociale) e di ossitocina (ormone che stimola la fiducia, l’attaccamento sociale e l’amore per i figli), definibili come “ormoni della società”. Inoltre nel 1996 Giacomo Rizzolati, un neuroscienziato di Parma, ha scoperto che nel cervello ci sono reti di cellule, dette “neuroni specchio”, che si attivano sia quando un’emozione viene vissuta, sia quando viene osservata in altri. In pratica se si vede un proprio simile soffrire, si attivano nel cervello gli stessi centri come se la percezione del dolore fosse diretta (questi neuroni fanno soffrire se si vedono soffrire gli altri).
Darwin nel “Origine dell’uomo” del 1871 scriveva «Forse il senso morale è quello che più distingue l'uomo dagli animali. Ma su questo non c 'è bisogno che dica nulla perché ho già dimostrato che l'istinto alla vita sociale è il primo principio della costituzione morale, con l'aiuto dei poteri attivi dell'intelletto e l'effetto dei costumi, porta naturalmente alla regola aurea “fa agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te” e qui è il fondamento della morale». Questa regola è in tutte le religioni e le filosofie laiche e nel corso dell’ultimo milione e mezzo di anni si è estesa dalla famiglia, alla comunità, alla società e a tutto il mondo, in un processo i cui primi passi sono stati il frutto di meccanismi evolutivi, ma che da 35 mila anni sono frutto anche di scelte culturali e consapevoli.
Matteo Andreozzi
redazione@collegiodimilano.it
Link consigliati:
http://www.pablorosso.it/gallese.htm
http://groups.google.it/group/it.cultura.filosofia.moderato/msg/1178faa715aba16ehttp://www.businessballs.com/maslow.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Abraham_Maslow
http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/ormoni/ossitocina.html
Nessun commento:
Posta un commento
Questo post ti è stato utile?
Mi aiuteresti a far Crescere questo Blog ?
Puoi Commentare , Condividere e anche fare una piccola Donazione