Stress eccessivo da lavoro se
continuato provoca gravi
malattie .
Lo stress da lavoro ha molte cause, tra cui lunghe ore, carico di lavoro, precarietà del lavoro, la minaccia della perdita o di aumento del lavoro, e conflitti con altri lavoratori o con il capo. I sintomi di stress da lavoro possono includere la depressione, l'ansia, un calo nelle prestazioni di lavoro, la sensazione di essere sopraffatti, stanchezza, mal di testa e un aumento di giorni di malattia e assenteismo. Le aziende e i datori di lavoro dovrebbero riconoscere lo stress da lavoro come un problema significativo per la salute e la sicurezza.
Il concetto di stress ha avuto in questi ultimi anni un’evoluzione dinamica e multidisciplinare, tanto da essere identificato come rischio residuo del benessere sociale del lavoratore.
Nella fisiologia del lavoro lo stress viene interpretato come una serie di situazioni che rompono un equilibrio interiore all’organismo a livello di attività biochimiche e metaboliche inducendo una sindrome di adattamento.
Ogni individuo ha dapprima una reazione di difesa o di allarme in cui cerca di utilizzare tutte le energie e le risorse in suo possesso; successivamente nella fase di resistenza o di omeostasi il soggetto tramite i propri processi di difesa può raggiungere un equilibrio; nella fase di esaurimento l’individuo esaurisce le proprie capacità di adattamento alle situazioni.
Questo significa che lo stress è un fenomeno soggettivo che non insorge unicamente con la presenza di situazioni stressanti, ma a seguito del modo con cui ogni lavoratore vive emotivamente certe situazioni.
In ambito lavorativo, tanti sono gli stimoli: di natura fisica come ad esempio quantità di luce, di temperatura e rumorosità dell’ambiente, di natura chimica quali agenti cardiotossici diretti, fattori psicologici e sociali, fattori oggettivi ed organizzativi.
Ci sono situazioni stressanti che possono essere considerate comuni a più soggetti quali la precarietà dei contratti di lavoro, le ristrutturazioni aziendali e gli orari di lavoro con ritmi variati e altre individuali ovvero che si manifestano in singoli individui per le caratteristiche personali con cui affrontano l’attività lavorativa e i problemi dell’esistenza.
Tra queste ultime troviamo: a) la performance, ovvero il risultato che ogni compito richiede al singolo lavoratore; essa può essere sovradimensionata rispetto alle capacità psicofisiche e attitudinali e da ciò può scaturirne un non riconoscersi all’altezza di quanto richiesto, oppure sottodimensionata creando un senso di frustrazione per mancata valorizzazione delle proprie capacità operative; b) variazioni individuali con l’attività assegnata: a fronte di compiti uguali alcuni lavoratori necessitano di informazioni precise per lo svolgimento, necessitando pertando di un percorso attuativo rigido per non trovarsi in uno stato di ansia; altri richiedono solo il risultato finale del compito assegnato avocando a sé, in modo autonomo, le scelte decisionali e operative per il suo espletamento.
In queste situazioni lavorative di disfunzionalità protratte nel tempo, possono originarsi a carico dei lavoratori dei sintomi che possono interessare la sfera psichica quali fenomeni di ansia, paura, ossessione, ipocondria, isteria, paranoia, cinismo, depressione, aggressività, psico-astenia, bassa autostima.
Possono interessare anche alcuni organi e apparati quali il sistema cardiovascolare con ipertensione arteriosa, aritmie cardiache ecc, l’apparato gastrointestinale con gastrite, ulcera gastrica, discinesie colicistiche, colite ulcerosa, la cute con eruzioni cutanee aspecifiche, dermatite seborroica, psoriasi, alopecia areata e perdita di capelli e l’apparato osteo- articolare con dolori del rachide, periartrite scapolo-omerale, tensioni muscolari del cingolo scapolo-omerale.
E’ necessaria pertanto una attenta valutazione di alcuni comportamenti indicativi di situazioni di stress: tra questi, si rilevano stati di assenteismo ripetuto e prolungato causato dal desiderio di “fuga da un lavoro” non soddisfacente, diminuzione della qualità lavorativa comportante un aumento del numero degli errori, incapacità di completare il compito assegnato o rispettare i tempi di consegna, difficoltà nelle relazioni interpersonali con rifiuto delle regole, eccessivo appoggio sui superiori, incapacità a collaborare con i colleghi, eccesso di competitività, demotivazione, distacco emotivo.
Si ritiene pertanto che lo stress in ambito lavorativo possa essere considerato come un modo di reagire a stimoli esterni, che tuttavia se eccessivi possano comportare delle conseguenze assai gravi sullo stato di salute dell’individuo.
I sintomi di stress lavoro-correlato
I segni o sintomi di stress da lavoro possono essere fisici, psicologici e comportamentali.
I sintomi fisici includono:
I sintomi psicologici sono:
I sintomi comportamentali comprendono:
Quali sono i principali fattori di stress legati al lavoro?
Tutti i seguenti problemi sono stati identificati come potenziali fattori di stress nei luoghi di lavoro. Un approccio di gestione del rischio identificherà quali esistono nel vostro luogo di lavoro e ciò che li provoca. Essi includono:
Le cause di stress lavoro-correlato
Alcuni dei fattori che comunemente causano stress da lavoro sono:
Dove trovare aiuto in caso di forte stress?
Stress e inail
Per l’Inail il fenomeno è di difficile tracciabilità anche se è possibile affermare che per il 64% dei casi di malattia da stress collegato al lavoro è stata riconosciuta dall’INAIL una indennità in capitale, mentre appena il 9% una rendita e per il 27% solo una indennità per inabilità temporanea al lavoro o sono stati riconosciuti senza indennizzo.
Da un punto di vista numerico gli uomini detengono la maggioranza dei casi, il 60% del totale, mentre la metà dei casi è nella fascia di età centrale (il 46% tra i 46 e i 55 anni) con una percentuale del 20% ha un’età anagrafica di oltre 56 anni. I soggetti più a rischio da stress da lavoro-correlato sono gli impiegati, circa il 59% dei casi, seguiti dagli operai, il 21%, e a ruota da quadri e dirigenti con il 20%.
Il settore economico maggiormente colpito è il terziario con il 42% dei casi riconosciuti, mentre la pubblica amministrazione e l’industria possono esprimere il 29% dei casi.
L’Inail ha deciso di fare il punto della situazione sul rischio da stress correlato e agli strumenti operativi che l’Istituto mette a disposizione al fine di valutare la nuova problematica che ogni datore di lavoro deve adempiere.
Lo stress da lavoro correlato è oggi considerato un rischio che deve potere essere evidenziato, monitorato e gestito attraverso opportune strategie di prevenzione. Non solo, la nuova problematica è stata recepita dal Testo unico sulla sicurezza, ossia ildecreto 81/2008, in seguito ad una valutazione nel quadro europeo con l’Accordo dell’8 ottobre 2004.
Video del convegno per lo stress lavoro correlato 30 minuti circa
Tratto da:
Nessun commento:
Posta un commento
Questo post ti è stato utile?
Mi aiuteresti a far Crescere questo Blog ?
Puoi Commentare , Condividere e anche fare una piccola Donazione