Ho deciso di pubblicare questo articolo su questo farmaco che mi hanno
prescritto per raggruppare insieme più informazioni possibili.
Premetto che sono totalmente contro i farmaci ma penso che sia utile tenersi informati su ciò che i grandi medici coperti da grandi studi eseguiti da grandi scienziati..... Pagati da......
Negli ultimi anni ho avuto problemi di salute....
Da molti anni (circa 20) mi occupo di salute benessere e forma fisica.
Negli ultimi anni ho capito benissimo molte cose... che non posso dire qui..
Dopo decine di visite, analisi, test, ecc. hanno dato un nome legale alla mia malattia Fibromialgia.
Proprio 2 giorni fa mi hanno prescritto questo farmaco... (Palexia)
Con la mia cultura Olistica ho capito subito che non risolverà il mio problema infiammatorio e degenerativo, ma mi sarà utile a non sentire o percepire ciò che avviene in me di anomalo.
In pochissime parole e come andare da un meccanico di automobili per un segnale di pericolo spie accese nel cruscotto strumenti ... e lui non sapendo come agire sul problema... AGISCE TAGLIANDO I CAVI CHE PORTANO IL SEGNALE DI MAL FUNZIONAMENTO...
Benissimo è quello che sto per fare io dopo che sono uscito da un'officina chiamata ospedale..
Purtroppo per questioni legali o di riconoscimento della malattia lo devo fare.
(Forse ad alcuni meccanici non importa la causa ma la riparazione da effettuare al cliente).
Dato che io e altre persone lo dobbiamo prendere perche ci è stato prescritto penso sia meglio saper di più.
Il tapentadolo
Scheda tecnica:http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Palexia.asp#axzz2WHXoI9a9
Tapentadolo è il capostipite di una nuova classe di analgesici denominata MOR-NRI (agonista dei recettori µ-oppioidi e inibitore della ricaptazione della noradrenalina), essendo nettamente distinto dagli altri analgesici centrali. Entrambi i meccanismi d'azione MOR e NRI, contribuiscono in modo complementare all'efficacia di tapentadolo nel dolore neuropatico, nocicettivo e misto.
Il tapentadolo, commercializzato con il nome commerciale di Nucynta o Palexia, è un analgesico con una azione centrale che agisce come agonista sul recettore μ-oppioide e come un inibitore della ricaptazione della noradrenalina
Il farmaco è approvato per il trattamento a lungo termine del dolore cronico severo, sia negli USA che in Europa.
L'efficacia del tapentadolo è stata studiata anche in soggetti affetti da polineuropatia diabetica periferica: anche in questo sottogruppo di pazienti il farmaco è risultato efficace e ben tollerato al dosaggio variabile dai 100 ai 250 mg bid (due volte al dì).
Il tapentadolo si è dimostrato molto utile anche nel dolore neuropatico.
Lo studio:
Lo studio ha arruolato 175 pazienti con lombalgia cronica severa, che non rispondevano adeguatamente al trattamento con gli analgesici di Step I e II dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO Step) o che non erano trattati adeguatamente con analgesici. L’intensità del dolore media al basale era superiore a 5 punti della scala NRS-3 con gli analgesici WHO Step I o II e superiore a 6 punti senza terapia. Durante lo studio gli analgesici WHO Step I sono stati interrotti.
I partecipanti sono stati trattati con tapentadolo a rilascio prolungato (50–250 mg bid) per un periodo di 5 settimane di titolazione del farmaco più 7 settimane di mantenimento. La terapia con tapentadolo a rilascio immediato è stata somministrata ai pazienti con episodi di dolore acuto (dose di tapentadolo massima ≤500 mg/die). Il questionario painDETECT è stato utilizzato per identificare i pazienti con dolore neuropatico.
L’endpoint principale dello studio era il cambiamento del dolore a 6 settimane, misurato utilizzando la scala NRS-3.
La riduzione del dolore a 6 settimane era di -2,4 punti nei pazienti senza dolore neuropatico e di -3,0 punti nei soggetti con dolore neuropatico, trattati con tapentadolo (p < 0,0001). In base al questionario painDETECT e Neuropathic Pain Symptom Inventory (NPSI), la terapia con tapentadolo a rilascio prolungato era associata a un miglioramento significativo dei sintomi del dolore neuropatico, con una riduzione degli attacchi dolorosi e della loro durata nelle ultime 24 ore.
Inoltre, il farmaco ha raggiunto gli endpoint secondari dello studio come il miglioramento della qualità della vita e il grado di soddisfazione dei pazienti. In particolare, la qualità della vita è migliorata in entrambi i gruppi di pazienti a 6, 8 e 12 settimane (P<0,0022). La soddisfazione dei pazienti è aumentata dell’81,9% alla sesta visita e dell’86,8% alla visita numero 12.
Gli eventi avversi più frequenti con tapentadolo erano nausea, capogiri, emicrania, secchezza delle fauci, fatica, costipazione, diarrea, naso faringite e sonnolenza. La maggior parte degli effetti collaterali osservati erano di lieve o moderata entità.
Il dolore neuropatico viene definito dalla IASP (International association for the study of Pain) come “dolore associato” a lesione primaria o disfunzione del Sistema Nervoso; talora non è neppure sensibile a farmaci quali oppioidi ed antinfiammatori non steroidei, farmaci anticonvulsivanti, antidepressivi ed antiaritmici.
La gestione del dolore neuropatico con gli oppioidi classici richiede solitamente dosi più elevate di questi farmaci, rispetto al dolore nocicettivo. In questo studio è stato dimostrato che nei pazienti naive agli oppioidi, è possibile ridurre la dose di di tapentadolo nei casi a maggiore componente di dolore neuropatico. Questo risultato dimostra che la componente NRI (inibitore della ricaptazione della noradrenalina) del farmaco potrebbe avere un ruolo significtivo nella cura del dolore neuropatico.
Nel settembre del 2010 tapentadolo è stato approvato in Europa per il trattamento del dolore cronico da moderato a severo che può essere adeguatamente trattato solo con analgesici oppioidi. A partire da settembre 2011 il farmaco è disponibile anche nel nostro Paese.
Effetti collaterali ed indesiderati
Tra gli effetti collaterali, i più frequenti sono quelli inerenti al tratto gastrointestinale ed al sistema nervoso centrale: nausea,vomito per stimolazione diretta della CTZ, vertigini, cefalea e sonnolenza. È stata inoltre segnalata la possibilità di stipsi.
Il tapentadolo condivide la maggior parte degli effetti collaterali delle altre sostanze oppioidi e la frequenza degli stessi è paragonabile o significativamente ridotta se confrontato con l'ossicodone. Come per la morfina il tapentadolo può dare depressione respiratoria tramite la depressione del centro del respiro.
Il rischio di sviluppo di sintomi da astinenza, a seguito di sospensione improvvisa della assunzione, sembra essere basso.
È stato segnalato il rischio di idee suicide e di tentato suicidio: tuttavia non è chiaro in che misura questo rischio sia direttamente correlato con la situazione base del paziente caratterizzata dal dolore cronico.
Il rischio di sviluppo di sintomi da astinenza, a seguito di sospensione improvvisa della assunzione, sembra essere basso.
È stato segnalato il rischio di idee suicide e di tentato suicidio: tuttavia non è chiaro in che misura questo rischio sia direttamente correlato con la situazione base del paziente caratterizzata dal dolore cronico.
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In occasione del IX Convegno Area Culturale Dolore SIAARTI, in corso a Matera dal 24 al 26 Novembre 2010, si è tenuto il Simposio “Tapentadolo, il primo nuovo analgesico centrale” moderato dal Prof. P.L. Canonico, Ordinario e Preside delle facoltà di Farmacologia dell’Università del Piemonte Orientale e dal Prof. C. Mattia, Anestesista, Professore all’Università la Sapienza di Roma.
L’insufficiente controllo del dolore e i fastidiosi effetti indesiderati degli analgesici inducono spesso i pazienti con dolore cronico a sospendere la terapia. Da qui la necessità di un analgesico ideale per il trattamento a lungo termine del dolore cronico severo, in grado di garantire, oltre all’efficacia, un’ottimale tollerabilità e sicurezza di impiegno al fine di limitare la % di abbandoni terapeutici di terapie altrimenti utili. Tapentadolo ha tutte le potenzialità per superare questi limiti.
E’ quanto hanno sostenuto nel simposio i relatori, la dottoressa F. Coluzzi, ricercatore all’Università La Sapienza di Roma, la farmacologa M.G. Grilli associato all’Università del Piemonte Orientale e il Prof. S. Palermo anestesista dell’Università di Genova, che hanno presentato ad una platea di anestesisti, esperti nella Terapia del Dolore, la farmacologia e le evidenze cliniche di tapentadolo, l’analgesico centrale INNOVATIVO, capostipite della nuova classe farmacologica, MOR-NRI, agonista dei recettori mu-oppioidi e inibitore della ricaptazione della noradrenalina Dotato di un duplice meccanismo d’azione, tapentadolo, grazie al suo peculiare profilo farmacologico, rispetto agli oppioidi classici ha dimostrato:
- Attività sia sul dolore nocicettivo che neuropatico
- Potenza equivalente a quella degli oppiacei forti
- Efficacia duratura nel tempo
- Scarsa incidenza di effetti collaterali e bassa % di sospensioni del trattamento
- Assenza di interazioni farmacologiche con CYP 2D6
- Capacità di migliorare la qualità della vita
Tapentadolo rappresenta la prima novità farmacologica nel trattamento del dolore cronico severo da oltre 25 anni. Immesso in commercio in Germania ai primi di ottobre è in fase di registrazione nei restanti 24 Paesi europei . L’introduzione in Italia è prevista per la fine del 2011: sarà disponibile in formulazione a rilascio prolungato per la gestione negli adulti del dolore cronico severo che possa essere trattato adeguatamente solo con analgesici oppioidi. Una patologia, il dolore cronico, che coinvolge una fetta rilevante della popolazione. Secondo i risultati di una recente indagine infatti circa il 20% degli europei soffre di dolore cronico, di cui quasi un quarto in forma severa. Per quanto riguarda in particolare l’Italia si stima che la prevalenza del dolore cronico sia del 26%, percentuale cui corrispondono circa 15,6 milioni di persone.
Approfondimento
Meccanismo d’azione complementare
Tapentadolo rappresenta il capostipite di una nuova proposta classe farmacologica denominata MOR-NRI (agonista dei recettori mu-oppioidi e inibitore della ricaptazione della noradrenalina), essendo nettamente distinto dagli altri analgesici centrali. Entrambi i meccanismi d’azione MOR e NRI, contribuiscono in modo complementare all’efficacia di tapentadolo nel dolore neuropatico e nocicettivo . A livello spinale tapentadolo riduce i messaggi ascendenti del dolore attivando i recettori degli oppioidi e quindi inibendo la trasmissione dei segnali dolorosi. Inoltre tapentadolo inibisce il reuptake della noradrenalina; come conseguenza si ha un aumento dei livelli di noradrenalina nella giunzione sinaptica e l’attivazione dei recettori alfa2 a livello della membrana post-sinaptica. Ciò determina l’inibizione della trasmissione del dolore al talamo, struttura coinvolta nell’elaborazione cosciente del dolore. La combinazione di questi due meccanismi d’azione in un’unica molecola può rappresentare un vantaggio in condizioni che spesso coinvolgono una componente del dolore sia nocicettiva, sia neuropatica, come nella lombalgia severa cronica . Inoltre il contributo dei due meccanismi, la componente MOR e NRI, può risultare in un risparmio delle due componenti e quindi spiegare la minore incidenza degli effetti collaterali tipici degli oppioidi osservata con tapentadolo rispetto ad altri oppiacei classici come ossicodone, farmaco utilizzato quale confronto nei trial clinici.
Meccanismo d’azione complementare
Tapentadolo rappresenta il capostipite di una nuova proposta classe farmacologica denominata MOR-NRI (agonista dei recettori mu-oppioidi e inibitore della ricaptazione della noradrenalina), essendo nettamente distinto dagli altri analgesici centrali. Entrambi i meccanismi d’azione MOR e NRI, contribuiscono in modo complementare all’efficacia di tapentadolo nel dolore neuropatico e nocicettivo . A livello spinale tapentadolo riduce i messaggi ascendenti del dolore attivando i recettori degli oppioidi e quindi inibendo la trasmissione dei segnali dolorosi. Inoltre tapentadolo inibisce il reuptake della noradrenalina; come conseguenza si ha un aumento dei livelli di noradrenalina nella giunzione sinaptica e l’attivazione dei recettori alfa2 a livello della membrana post-sinaptica. Ciò determina l’inibizione della trasmissione del dolore al talamo, struttura coinvolta nell’elaborazione cosciente del dolore. La combinazione di questi due meccanismi d’azione in un’unica molecola può rappresentare un vantaggio in condizioni che spesso coinvolgono una componente del dolore sia nocicettiva, sia neuropatica, come nella lombalgia severa cronica . Inoltre il contributo dei due meccanismi, la componente MOR e NRI, può risultare in un risparmio delle due componenti e quindi spiegare la minore incidenza degli effetti collaterali tipici degli oppioidi osservata con tapentadolo rispetto ad altri oppiacei classici come ossicodone, farmaco utilizzato quale confronto nei trial clinici.
Efficacia elevata
L’efficacia di tapentadolo è stata dimostrata in molte condizioni dolorose. Particolarmente interessanti i dati relativi alla lombalgia cronica : in uno studio di fase III la riduzione dell’intensità del dolore ottenuta con tapentadolo dopo 12 settimane di mantenimento in pazienti che all’inizio dello studio presentavano un dolore di intensità severa (-0.8 [-1.23, -0.41]; p < 0.001) è risultata significativamente superiore rispetto al placebo e simile a quella di ossicodone, farmaco usato come confronto. Alla dodicesima settimana la variazione complessiva media dell’intensità del dolore fatta registrare da tapentadolo era inferiore di 2,9 punti rispetto alla condizione di partenza. Anche un’analisi combinata dei dati di 3 studi di fase III nel dolore muscolo-scheletrico ha dimostrato l’efficacia di tapentadolo rispetto al placebo.
L’efficacia di tapentadolo è stata dimostrata in molte condizioni dolorose. Particolarmente interessanti i dati relativi alla lombalgia cronica : in uno studio di fase III la riduzione dell’intensità del dolore ottenuta con tapentadolo dopo 12 settimane di mantenimento in pazienti che all’inizio dello studio presentavano un dolore di intensità severa (-0.8 [-1.23, -0.41]; p < 0.001) è risultata significativamente superiore rispetto al placebo e simile a quella di ossicodone, farmaco usato come confronto. Alla dodicesima settimana la variazione complessiva media dell’intensità del dolore fatta registrare da tapentadolo era inferiore di 2,9 punti rispetto alla condizione di partenza. Anche un’analisi combinata dei dati di 3 studi di fase III nel dolore muscolo-scheletrico ha dimostrato l’efficacia di tapentadolo rispetto al placebo.
“Inoltre, uno studio clinico controllato verso placebo in pazienti con neuropatia diabetica periferica dolorosa ne ha documentato l’efficacia nel dolore neuropatico – spiega il Professor Ralf Baron, dell’Universitätsklinikum Schleswig-Holstein, di Kiel –. Ciò è molto promettente e suggerisce che tapentadolo possa essere di particolare beneficio nel dolore con componente neuropatica. Sono attualmente in corso dei trial clinici per valutare questo aspetto nella lombalgia con componente neuropatica”.
Miglior profilo di tollerabilità
Oltre a garantire un efficace controllo del dolore, tapentadolo ha il vantaggio di essere meglio tollerato rispetto agli oppioidi classici: in uno studio clinico di fase III in pazienti con lombalgia4 ha dimostrato un profilo di tollerabilità superiore a quello di ossicodone. Complessivamente il 61,9% dei soggetti trattati con ossicodone hanno manifestato effetti collaterali gastrointestinali rispetto al 43,7% del gruppo in terapia con tapentadolo. Ciò ha determinato anche una minor incidenza di interruzioni del trattamento secondarie all’insorgenza di eventi avversi gastrointestinali. Un’ulteriore conferma giunge da un’analisi6 combinata di 3 studi di fase III che ha dimostrato un tasso di sospensione del trattamento inferiore per tapentadolo (43,5%) rispetto a ossicodone (61,7%).
Oltre a garantire un efficace controllo del dolore, tapentadolo ha il vantaggio di essere meglio tollerato rispetto agli oppioidi classici: in uno studio clinico di fase III in pazienti con lombalgia4 ha dimostrato un profilo di tollerabilità superiore a quello di ossicodone. Complessivamente il 61,9% dei soggetti trattati con ossicodone hanno manifestato effetti collaterali gastrointestinali rispetto al 43,7% del gruppo in terapia con tapentadolo. Ciò ha determinato anche una minor incidenza di interruzioni del trattamento secondarie all’insorgenza di eventi avversi gastrointestinali. Un’ulteriore conferma giunge da un’analisi6 combinata di 3 studi di fase III che ha dimostrato un tasso di sospensione del trattamento inferiore per tapentadolo (43,5%) rispetto a ossicodone (61,7%).
Tratto dai seguenti link:
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ho provato di tutto per la fibromialgia oltre quella mi ha portato alla cistite intestiziale due malattie che io non riesco più a sopportare dai dolori e dal stimolo ad andare d urina per favore aiutatemi mery di trento
RispondiEliminaL'aumento dello stimolo alla minzione è uno dei sintomi della fibromialgia.
Eliminaciao! Io uso palexia da due mesi e già dalla prima compressa stavo bene! Ho dolore atroce alla schiena da 6 anni causa anterolistesi l 5 su s 1 (spostamento dell'ultima vertebra rispetto alla colonna vertebrale)di due centimetri. Io mi trovo bene x questo problema che mi rendeva la vita molto complicata non potendo nemmeno stare in piedi ferma!
RispondiEliminaIo prendo palexia da 5 settimane, 2 pastiglie al giorno da 100 mg (ogni 12 ore) la fascite plantare e la tallonite da spondilite anchilosante e fibromialgia adesso li sopporto meglio.. ma poco prima delle 12 ore cominciano a farsi sentire i dolori...
RispondiEliminaHo lavorato tutta la settimana ai limiti del dolore sopportabile ma venerdi ho avvertito un nuovo dolore la lombargia e il dolore da nervo sciatico lungo la gamba destra... Cosa è successo? secondo il mio parere, la soppressione del dolore ai piedi dopo 4 giorni ha causato un danno più grosso alla struttura sovrastante cosi elevato da superare i 100 mg di farmaco.
Adesso mi chiedo è giusto prendere il palexia per poter lavorare?
Perchè la istituzioni non prevengono queste situazioni?
Ciao io assumo Palexia 150x2 da circa 5 mesi, per dolore neuropatico da lesione midollare. lo assumo in associazione a Gabapentin . In contemporanea ho iniziato il metodo Grinberg per la gestione del dolore e devo dire che mi sono resa conto che il farmaco non serve a nulla, lo sto sospendendendo in effetti i dolori sono ricomparsi in forma attenuata, ma sto avvertendo una forma di malessere da sospensione . http://www.grinbergmethod.com/
RispondiEliminaMi dispiace molto, nel mio caso sembra funzionare più degli altri, certo anche per il fatto che ho dovuto ridurre l'orario lavorativo e cambiare lo stile di vita...
Eliminacomunque molte persone che conosco prendono farmaci per non cambiare il vecchio stile di vita, cioè per continuare a lavorare o per non riposarsi... e come quelli che hanno mal di schiena e si imbottiscono di farmaci per non perdere la giornata lavorativa... e poi si fanno anche 11 ore di lavoro..... (non penso sia il tuo caso , ma questo deve fare riflettere..)
Ho preso il Palexia l'ho sopportato meglio di qualsiasi altro farmaco oppioide e del Gabapentin. Ora l'ho gradualemnte sospeso e anche gli effetti collaterali sono molto minori che per la sospensione di altri farmaci. Unico neo: sono dovuta restare al dosaggio minimo perchè mi causava troppo sonno e non potevo permettermi di dormire tutto il giorno, ma se avessi potuto...
RispondiEliminaPALEXIA - TAPENTADOLO
RispondiEliminaNon riuscirò mai più a toglierlo..
Oggi 17 febbraio 2014 lo assumo da un anno, da circa 6 mesi assumo 150 mg al mattino (ore 8,30) e 100 mg alla sera (verso le 19,00)
Ieri sera erano le 20,30 ed avevo dimenticato di assumere la pastiglia, allora ho deciso di non prenderla tanto sarei stato sdraiato a vedere la Televisione..
Dopo qualche ora verso le 23 ho avuto brividi di freddo e mi è cominciavo a sentire molta stanchezza, durante la notte continuavo a girarmi non trovando mai la posizione giusta e stamattina alle 8,15 suona la sveglia !!!
Non ci potevo credere non riuscivo neanche a muovermi ero tutto rotto...
Mi sentivo come se un treno mi avesse investito, dolorante da per tutto e senza forza...
Ho dovuto aspettare 5 minuti sdraiato sul letto per poter ritrovare le forze per alzarmi dal letto e fare un passo fino alla scrivania dove tengo la scatola del palexia da 150 mg.
Adesso sono seduto aspettando che faccia effetto..
Sono molto stanco...
Penso che non salterò più la mia dose di palexia...
Qual'è la mia grande paurà?
Di doverlo prenderlo per tutta la vita senza poterne fare mai a meno...
Chiedo cortesemente la vostra esperienza...
Qualcuno di voi è riuscito a toglierlo ?
Certamente parlo dopo un'assunzione di almeno un anno....
Ho cominciato da poco una cura omeopatica e disintossicante sperando di poter togliere in un futuro il palexia (l'unico farmaco che ha funzionato per il mio problema di stanchezza cronica,fibromialgia,fascite plantare persistente, e possibile intossicazione da metalli pesanti)
Aspetto le vostre testimonianze...
Qualora ci fossero altri stupidi come quello che mi ha scritto su un gruppo di Facebook facendomi rimuovere il post...
RispondiElimina- Con questo articolo non invito nessuno a prendere o non prendere il questo farmaco
- la posologia è adatta a mè datami dall'ospedale sacco di milano
Cerco solo testimonianze e non compratori del farmaco...
palexia un bidone
EliminaVerissimo, cosa proponi a chi non può ritirarsi dal lavoro ?
RispondiEliminaAssumo palexia da più di un anno. Purtroppo la mia fibromialgia con questi mesi di continua pioggia è peggiorata e da 50 mg due volte al dì sono passata a 100 mg la mattina e 50 la sera con aggiunta di miorilassante. Aumentando la dose il dolore è riscomparso. Effetti collaterali solo un po' di prurito (ma sono già soggetta a dermatite atopica). L'idea del reumatologo è di diminuire poi di nuovo a 50 mg con l'arrivo del caldo e della bella stagione e prendendo un po' di sole tutti i giorni (che per i fibromialgici è un toccasana). Avendo problemi di colite mi ha sistemato anche lì, nel senso che ora sono regolare, per cui immagino che chi sia un po' stitico può peggiorare. Credo sia un ottimo farmaco, su me funziona, ma mi sto anche impegnando in una dieta migliore e in tanto movimento dolce (che è la migliore terapia anche se fa male farlo). Ho solo paura di doverlo prendere ... per sempre ... prima di aumentare la dose (ho resistito tre mesi) pregavo perché giungesse l'ora della somministrazione ... e per una che non ama i farmaci ... ma penso sia migliore una terapia continua anche se forte che ammazzare il fegato con ogni sorta di farmaco. Esami al fegato e reni e relative eco, dopo un anno, perfetti.
RispondiEliminaIo vorrei toglierlo, ho cominciato a ridurlo... Immaginate che ho avuto due ascessi molari e non mi sono accorto... perchè il palexia copriva il dolore ai denti.... se non si staccava il dente che mi ha condotto dal dentista sarei morto per infezione.... fa non credere!!!
RispondiEliminaMi sto distruggendo andando a lavorare..... e prendo il palexia per poter lavorare....
Oggi 21 maggio 2014 mi sveglio ogni mattina alle 8,30 prendo subito il palexia, sono distrutto,stanco, pieno di dolori, rigido, incapace di camminare e di parlare, non riuscirei neanche a fare una telefonata...
RispondiEliminaPian piano comincio a stare un pò meglio... Comincio a lavorare alle ore 10 e finisco alle ore 14,00 dopo devo cercare un letto per andare a dormire almeno un paio di ore perchè i dolori e la stanchezza cronica aumentano fino al punto di avere dei colpi di sonno e mancanza di riflessi e attenzione..
Il palexia che dovrebbe durare 12 ore nel mio caso dura dalle 8,30 alle 14,00/14,30 la dose successiva la prendo alle ore 18 per poi tirare fino a sera...
Perchè vorrei togliere il palexia ma i dottori non vogliono?
Il palexia mi serve solo per poter andare a lavorare... perchè senza lavoro non si vive in questo mondo dove le regole umanitarie sono state fatte da perfetti idioti..
E' vero che il palexia mi permette di stare in piedi per più di 40 minuti o un ora, e soffro di meno quando dopo un ora di lavoro mi devo sedere ogni 15 minuti ... ma poi i dolori ritornano con tutti gli interessi...
voi direte non esistono tutele sul lavoro? non esistono tutele assicurative INPS e INAIL? quante persone in italia vivono come me? adesso vi chiedo se conoscete un giornalista coraggioso che si metta anche contro i suoi padroni per un grande problema ditegli di intervistarmi... mandatelo da me... che gli racconto la mia storia... dal titolo: "Ammalato e sofferente per una vita attiva contro le ingiustizie" racconterò della mia storia e di tante altre storie di persone che si sono ammalate perchè troppo sensibili ed emotive in un mondo di idioti assetati di denaro...
Passaparola ... tanto prima o poi viene fuori la mia storia pazzesca...
Io il palexia lo assumo tranquillamente da un paio di anni. Non mi da nessun fastidio e ne prendo una o due pastiglie a settimana. Soffro di neuropatia del pudendo e Senza Palexia non sapevo come fare....
EliminaIo ..lo sto prendendo da 2 mesi da 50 mg ogni 10 ore da 1 settimana l'anestesista mi a detto di prenderlo 1 giorno si uno no per 10 giorni oggi e' il no....l'astinenza si fa' sentire ho problemi alla schiena domani ho la 3 visita dal neurochirurgo speriamo che mi operi sopporterei il dolore ma non l'astinenza....se avete abusato di farmaci o droghe nella vostra vita non prendetelo
Eliminada circa due anni prendo palexia da 150mg.Ora sono arrivato ad un dosaggio insostenibile di 6,dico SEI, compresse. Soffro di una lesione al midollo spinale da neoplasia, ho una spondilolistesi di 2grado e, dalla cervicale, alla sacrale, ho diverse ernie discali. Un terribile dolore alle gambe e al basso ventre. Mi sto avvelenando, devo interrompere ho ridurre drasticamente il palexia, ma come? sono completamente assuefatto, e temo per il mio fegato e altri organi. Ora lo devo prendere anche di notte.
RispondiEliminaQUESTI TIPI DI FARMACI SONO UTILI MA MOLTO PERICOLOSI... ESISTONO ANCHE DELLE STRADE ALTERNATIVE DI TIPO NATURALE MOLTO COMPLESSE... IO PERSONALMENTE E ALTRI NE SIAMO USCITI... MA NESSUNO SI PRENDE LA RESPONSABLITA' DI AVERE PROBLEMI LEGALI ANDANDO CONTRO I PARERI DEI MEDICI E DI CHI VENDE I FARMACI... IL CONSIGLIO E' CERCA CERCA CERCA... IO HO PUBBLICATO MOLTO IN MERITO... LA MALATTIA VA CAPITA NON COMBATTUTA....
EliminaE cerca, cerca, ho trovato questa discussione. Forse qui c'è qualcuno che possa rispondermi per propria esperienza: Da quasi 2 anni ho usato l' ossicodone, prima il Depalgos, ma poi visto che è troppo bello sentirsi "normale" - senza dolori, ho raggiunto i 200 mg al giorno. TROPPI: Quindi ho cambiato con l'OxyContin a rilascio prolungato, per sconfiggere in primo luogo il desiderio di far scomparire i dolori quasi IMMEDIATAMENTE e sono arrivato a ridurlo a 70/80 mg. x giorno. Ora, non riuscendo a tirarlo più in basso, stò da oggi provando col Palexia 50. Secondo chi li ha usati o li conosce comunque BENE, per togliere l' ossicodone, quanti 50mg di Palexia ogni 12 ore andrebbero a coprire "la smania" da quel benedetto/maledetto "Painkiller" da 80mg.? Praticamente se qualcuno/a è in grado di dirmi quanto tapedantolo ci vuole per sospendere l'ossicodone, visto che il mio fine ultimo è smetterla con queste meravigliose-schifezze e che a quanto dite non è così difficie alfine a staccare col Palexia rispetto all'oxy, VI SAREI VERAMENTE GRATO.
EliminaPERCHE' NESSUNO DI VOI SI CURA CON LA CANNABIS TERAPEUTICA ?
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