Analisi utili per chi ha la Sensibilità Chimica, poliallergie e intolleranze
A cura di A.M.I.C.A.
Una delle domande più frequenti che arrivano all’Associazione è “che test devo fare per avere la diagnosi di MCS?”. Spesso si fa questa richiesta nel tentativo di avere una certificazione medico-legale che aiuti ad ottenere migliori condizioni ambientali sul posto di lavoro, oppure il prepensionamento o l’invalidità civile.
Innanzitutto bisogna dire che qualsiasi medico può fare la diagnosi di MCS basandosi sui criteri descritti nel 1999 dal Consenso Internazionale sulla MCS ovvero che è:
[1] uno stato cronico
[2] con sintomi che ricorrono in maniera riproducibile
[3] in risposta a bassi livelli d’esposizione
[4] a prodotti chimici multipli e non connessi tra di loro
[5] che migliorano o scompaiono quando gli elementi scatenanti sono rimossi)
[2] con sintomi che ricorrono in maniera riproducibile
[3] in risposta a bassi livelli d’esposizione
[4] a prodotti chimici multipli e non connessi tra di loro
[5] che migliorano o scompaiono quando gli elementi scatenanti sono rimossi)
Un sesto criterio è stato proposto successivamente e stablisce che la MCS è una patologia multi-organo.
Non esiste una sola analisi specifica per la diagnosi di MCS, perché la diagnosi di MCS proposta dal Consenso Internazionale è di tipo descrittivo. Per avere una certificazione medico-legale bisogna dimostrare tutte le patologie croniche associate alla MCS, patologie che possono essere conseguenza di esposizioni a sostanze tossiche. Un altro articolo del Dott. Donney nel nostro sito elenca tutte le anomalie riscontrate più spesso nei malati di MCS.
Il medico certifica così la MCS in base ai cinque punti del Consenso Internazionale e assegna un grado di invalidità in base alle patologie croniche riscontrate nel singolo malato. Bisogna ricordare, infatti, che esistono vari livelli di MCS che vanno dal semplice fastidio irritativo per le esposizioni chimiche a crisi d’asma o convulsive con patologie croniche invalidanti.
Test di provocazione
Si intendono come test di provocazione quelli che sottopongono il malato ad un’esposizione per vedere le sue reazioni; per esempio il patch test, prick test o test di inalazione.
Nelle cliniche di medicina ambientale dotate di Unità Ambientali Controllate – come quella del dott. Rea a Dallas (4) – si possono fare dei test di provocazione anche per inalazione o test di “allergia” ai campi elettromagnetici.
E’ molto importante che qualsiasi test di provocazione sia somministrato dopo che il malato ha seguito un percorso di “dis-adattamento” restando per almeno 10 giorni in un ambiente controllato privo di sostanze chimiche (questi ambienti si chiamano Unità Ambientali Controllate).
Questo è necessario per evitare che il test risulti negativo solo perché il corpo del malato è abituato ad un certo inquinante oppure serve per evitare che il test risulti positivo solo a causa dell’effetto di qualche altra esposizione ambientale capitata poco prima o mentre si fa il test.
Per saperne di più sull’adattamento e sul dis-adattamente si legga il libro di Ashford e Miller “Sensibilità Chimiche” edito da Macro Edizioni.
Va ricordato, inoltre, che nelle cliniche di medicina ambientale i medici valutano non solo le reazioni sulla pelle, ma anche quelle sistemiche come mal di testa, crisi d’asma, dolori, ecc. e che si usano patch test privi di conservanti e additivi chimici. Alcuni malati troppo gravi non possono rischiare reazioni pesanti con patch test e possono fare solo dei test sul sangue, come quelli indicati più avanti. Bisogna ricordare, infatti, che i patch test, soprattutto quelli multiseriali, possono causare nuove sensibilizzazioni .
Test allergologici (1)
Esistono vari tipi di allergia a seconda del tempo in cui avviene la reazione:
Allergia di tipo I – dosaggio delle IgE cioè allergia immediata che si scopre con i RAST sul sangue. Questo è il tipo di allergia provocata da acari, pollini, farmaci (antibiotici e anestesie), alimenti, ecc.
Allergia di tipo III – dosaggio delle IgG che si fa spesso per le allergie agli alimenti (per esempio si fanno in convenzione all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma).
Allergia di tipo IV – test di trasformazione dei linfociti (LTT) che si fa per i metalli (LTT – Melisa), per le plastiche, per le muffe, per le tossine ambientali, per gli ftalati, per i farmaci, per i ritardanti di fiamma. Uno studio propone questo test per dimostrare la sensibilità chimica nei pazienti portatori di metalli (amalgame, perni, protesi, ecc.).
Tutta la letteratura medica evidenzia, però, che la MCS non è un’allergia, anche se i soggetti asmatici ed allergici hanno maggiori probabilità di ammalarsi di MCS e viceversa.
Il laboratorio di Monaco Lab4More del dott. Bieger ha messo a punto l‘Immuno Toleranz Test (ITT) che misura alcuni parametri infiammatori (interleuchine ed interferone) che risultano aumentati nel sangue di pazienti con MCS che è posto a contatto con un mix di solventi. Il laboratorio offre questo test, insieme ad altri dello stress ossidativo, per diagnosticare le anomali biochimiche tipiche della MCS.
Questi stessi parametri sono usate per scoprire le eventuali reazioni ad anestetici, antinfiammatori, antibiotici, materiali odontoiatrici, profumo, formaldeide, campi magnetici, ecc. In particolare questi test misurano: Typ I-Allergien (IL4, IL5); Pseudoallergen (IL5-IL8, Typ IV (IL2, IFNy); Hyperinflammation (IFNy, TNFa, IL1b).
Il test ITT è stato usato con successo nel caso di una malata grave di MCS che doveva sottoporsi inevitabilmente ad intervento chirurgico salvavita. L’ospedale italiano dove è stata operata ha spedito al laboratorio di Monaco un campione di tutti i materiali necessari all’operazione, come camici, guanti, mascherina chirurgica per il personale medico, tubi e macchinari per la respirazione, drenaggi, disinfettanti, anestetici, farmaci postoperatori, ecc.
Grazie al test sono stati esclusi i materiali che causavano una reazione elevata con l’eccezione di un tubo per la respirazione meccanica per il quale non c’erano alternative. Come era da prevedere questo tubo scatenò una reazione alla signora durante l’intervento e da quel momento gli anestesisti dovettero pompare a mano l’ossigeno nei polmoni della paziente. Nel caso specifico fu particolarmente importante il supporto della auricoloterapia per prevenire e frenare le reazioni sia durante che dopo l’intervento. Chi è allergico al nichel può usare aghi ricoerti d’oro.
Prima di sottoporsi ad un intervento, anche solo odontoiatrico, è utile valutare farmaci e materiali attraverso i test allergologici veri e propri ed eventualmente testare anche le reazioni pseudoallergiche di infiammazione attraverso il test ITT.
La signora che ha subito l’operazione riferisce il consiglio di Rea di evitare sempre gli anestetici locali contenenti adrenalina in quanto questa può causare problemi cardiaci (tachicardie anche gravi) e andrebbe usata solo per emergenza in caso di shock anafilattico e non come profilassi. Per le anestesie generali si deve porre particolare attenzione all’uso dell’Atropina, che è un istaminoliberatore e può causare reazioni gravissime nei soggetti predisposti. Anche le anestesie gassose, tutt’oggi molto usate anche nei bambini e negli allergici, possono dare problemi molto seri nella MCS e sono riportati casi di MCS iniziata dopo un’anestesia gassosa.
Test autoimmunitari (1)
Molti studi dimostrano una certa prevalenza di problemi autoimmunitari nei soggetti con MCS. Uno studio in particolare ha usato il test LTT Melisa per dimostrare la prevalenza di problemi autoimmunitari nei portatori di amalgame e di protesi in metallo.
In particolare, il dott. Migliore dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma ha osservato un’associazione tra la MCS e la Sindrome di Sjogren, cioè una malattia che comporta la secchezza delle mucose nelle persone con patologie autoimmunitarie.
Autoimmunità del cervelloGangliosidi completi
Cervelletto
Cellule purkjnie
Recettore dell’acetilcolina
Serotonina
GFAP (Alzheimer)
Cervelletto
Cellule purkjnie
Recettore dell’acetilcolina
Serotonina
GFAP (Alzheimer)
Autoimmunità dei nerviMielina (sclerosi multipla)
Neurofilamenti
Neuroendotelio
Nervi periferici
Neurofilamenti
Neuroendotelio
Nervi periferici
Autoimmunità di baseANA – antinucleo
DNA
ENA – SM antigeni nucleari estraibili
Ena – RNP
ENA – SS
DNA
ENA – SM antigeni nucleari estraibili
Ena – RNP
ENA – SS
Anticorpi tiroideiAbTPO
Anti – tireoglobulina
Anticorpi fegato e reniAntimicrosomi epatici e renali (LKMA)Anti – tireoglobulina
Fegato solubile EPAT
Muscolo liscio ASMA
Centromeri ACA
Antimitocondrio AMA
Anticorpi vasculite trombosiANCA
APA (IgA, IgG, IgM) fosfolipidi cardiolipina
Concordate con il vostro medico di base o un reumatologo gli esami più indicati al vostro caso. Segnaliamo che il Primario di Reumatologia dell’Ospedale Santo Spirito Fatebenefratelli sulla Cassia, Prof. Alberto Migliore, è autore di uno studio sulla MCS in relazione alla Sindrome di Sjogren.
Test tossicologici (1)
Tra i test tossicologici più diffusi ci sono quello del capello, i dosaggi nelle urine di inquinanti come metalli, formaldeide, pesticidi, isocianati, PCP. Il problema è che i malati di MCS spesso hanno una ridotta capacità di metabolizzazione delle sostanze chimiche e si ammalano proprio perché queste sostanze, invece di essere espulse da fegato, intestino e reni, si accumulano nei tessuti e causano malattie croniche. Un altro test utile è il dosaggio dei metalli nella saliva (test del chewing – gum) se si hanno delle otturazioni in amalgama o protesi metalliche.
Uno dei laboratori a cui si rivolgono i malati di MCS in Germania è a Brema e si possono inviare i campioni con corriere.
Test del metabolismo e test genetici (1, 2)
Per dimostrare la capacità del corpo di espellere le sostanze chimiche si possono fare dei dosaggi di alcuni enzimi come il glutatione perossidasi (GPO), il glutatione ridotto, il glutatione sulfureo transferase, la superossidismutasi (SOD). Molti di questi test e altri sullo stress ossidativo si possono fare presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.
Questi test sono molto importanti perché possono spiegare anche le altre malattie metaboliche molto spesso presenti in chi ha la MCS come l’anemia (esiste un tipo di anemia causata da un difetto del metabolismo del glutatione) o il diabete.
Si può anche vedere il tipo di predisposizione genetica per la metabolizzazione delle sostanze estranee con la tipizzazione del genotipo GSTM1 e GSTT1, la tipizzazione del CYPD26 e molti altri.
Presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata si può fare in convenzione il test dei polimorfismi del glutatione.
Il laboratorio Lab4More del dott. Bieger offre una puntuale spiegazione in tedesco o in inglese.
Consigliamo particolarmente il laboratorio inglese Genova Diagnostics che esegue il test dei polimorfsmi genetici. Si chiama DetoxicGenomic Profile e offre una ricchia spiegazione del significato in termini di capacità di espulsione di tossine e farmaci come benzodiazepine, antinfiammatori, ecc., con molti consigli sull’alimentazione e l’integrazione.
Un altro test molto importante nella diagnosi dei disturbi metabolici della MCS è quello dell’ossigenometria. Negli Stati Uniti viene usato di routine dai medici esperti di MCS per stabilire la necessità o meno di fare una terapia quotidiana di ossigeno. Consigliamo di leggere articolo del dott. Albert Donney che spiega quali test fare e quali sono i livelli tipici di ossigenometria nei malati di MCS.
Un nuovo test che aiuta nella diagnosi di MCS è il dosaggio della citrullina, un parametro che aiuta a dimostrare la presenza di stress ossidativo cerebrale. La citrullina non è un amminoacido essenziale, non si trova nelle proteine e si forma principalmente nel tratto gastrintestinale dalla glutammina. Una seconda fonte importante di citrullina è il semi aminoacido essenziale arginina, che è sintetizzata principalmente nel fegato e attraverso la citrullina è convertito in ornitina. L’arginina può anche essere ritrasformata in citrullina. Durante la conversione dell’arginina in citrullina viene rilasciato un importante neurotransmettitore l’ossido nitrico (NO), che è responsabile del controllo della funzione arteriosa e, che però, in presenza di radicali liberi può reagire per formare perossinitriti altamente tossici. Valori elevati di Citrullina nelle urine possono dare preziose prove di un alto tasso di produzione di NO. La funzione primaria della citrullina (e dell’arginina e dell’ornitina) è la disintossicazione dell’ammoniaca attraverso il ciclo dell’urea (ciclo di Krebs-Henseleit).
Diagnosi alternative alla MCS
Gli studi del Dr. Heuser e quelli della Dr.ssa Grace Ziem (come quello presentato nel 2001 a Santa Fe) elencano tutta una serie di test correlati alla MCS. Di recente la Dr.ssa Ziem ha proposto alle associazioni di malati di non insistere nella richiesta del riconoscimento della MCS con il dispendio di fatiche ed energie inutili, perché questa malattia è una via di mezzo tra la Sindrome delle Vie Aeree Iper – Reattive e l’Encefalopatia Neurotossica, due patologie riconosciute che sono note per comportare un peggioramento in caso di esposizione chimica.
Sindrome delle Vie Aeree iper-reattive
La Sindrome delle Vie Aeree Iper- Reattive si diagnostica con una visita con un pneumologo e con i test della respirazione (come spirometria a riposo e con provocazione) o anche con una visita con l’otorinolaringoiatra. Ora ci sono una serie di test in grado di diagnosticare una forma di rinite non allergica che è irritativa e infiammatoria, definita NARESMA. Si può chiedere al sito http://www.citologianasale.itil medico competente più vicino a voi.
Encefalopatia neurotossica
L’encefalopatia neurotossica è diagnosticata attraverso dei test neurocognitivi che non comportano alcuna esposizione pericolosa per il malato. Per saperne di più si può leggere un articoletto sul blog del riconoscimento.
Anche la SPECT del cervello è utile a dimostrare il danno tipico della MCS nelle strutture profonde dell’encefalo, dove di solito, nei pazienti con sensibilità chimica ci sarebbe una riduzione della perfusione ovvero della circolazione sanguigna, secondo il Dr. Heuser e secondo il Prof. Daunderer, ma deve essere eseguita solo in caso di estrema necessità e da parte di personale esperto di MCS perché questi malati hanno tempi di perfusione diversi dal normale.
Test radiologici
Quando si devono fare test radiologici è sempre meglio evitare quelli con contrasto. Per esempio, ad una paziente italiana che doveva fare la scintigrafia ossea, Rea avrebbe consigliato di fare invece la PET perchè il contrasto della scintigrafia (gadolino) persisterebbe nel corpo per settimane o mesi, mentre quello della PET, il fluoro attivato al momento, decadrebbe dopo poche ore.
Nei primi mesi del 2007 A.M.I.C.A. ha chiesto ai suoi iscritti di riferire la loro esperienza con la risonanza magnetica. Una ventina di malati di MCS ha risposto di averla fatta (in due casi con contrasto) senza aver avuto reazioni, ma due signore hanno riferito di essersi sentite malissimo e una di loro sostiene di aver sviluppato da allora elettrosensibilità e una ipersensibilità olfattiva più accentuata.
Il Prof. Daunderer, a cui A.M.I.C.A. ha chiesto un parere al riguardo, sostiene che ci potrebbero essere reazioni alla RM solo in chi porta otturazioni in amalgama o protesi di metallo perché questi metalli creerebbero un effetto di amplificazione del campo magnetico. Il Prof. Daunderer sostiene che può bastare una RM aperta che ha meno potenza e crea meno rumore.
Riguardo alla TAC, il Prof. Daunderer la considera sicuramente più pericolosa della RM. Da conversazioni con l’associazione degli elettrosensibili sembrerebbe che molti soggetti con questa sensibilità si siano sottoposti ad un elevato numero di radiografie, suggerendo forse l’ipotesi di una possibile correlazione tra le esposizioni a radiazioni e questo tipo di sensibilità.
Test ambientali (1)
I malati possono stare male a causa di esposizioni ambientali quotidiane perciò può essere utile fare l’analisi tossicologica dell’acqua del rubinetto, delle polveri domestiche oppure il test delle muffe in casa (cioè si lascia una bacinella di coltura nella stanza per qualche ora e poi il laboratorio analizza la presenza di muffe). Qualsiasi ASL può fare questi test.
Test della Sindrome da Fatica Cronica
La stanchezza persistente è uno dei sintomi tipici della MCS e spesso chi ha la MCS ha anche la Sindrome da Fatica Cronica (circa il 40%). Questa malattia si diagnostica sulla base di alcuni parametri descrittivi e di alcuni test di conferma.
I criteri diagnostici della CFS si effettuano per esclusione di altre diagnosi e in base a due criteri:
- Stanchezza inspiegabile e persistente che non è dovuta ad una attività attuale, non migliora sostanzialmente con il riposo, ha un inizio (non dura da tutta la vita) e causa una significativa riduzione del livello precedente di attività.
- Quattro o più dei seguenti sintomi sono presenti da sei mesi o più:
- riduzione della memoria e della concentrazione
- malessere successivo all’esercizio fisico o mentale (stanchezza estrema e prolungata con un aggravamento dei sintomi)
- Sonno non ristoratore
- Dolore muscolare
- Dolore alle giunture senza gonfiore o arrossamento
- Mal di testa di tipo o intensità mai provati prima
- mal di gola frequente e ricorrente
- ingrossamento dei linfonodi cervicali o ascellari
Da poco sono stati scoperti due nuovi test che confermano la diagnosi di CFS. Il test “profilo dell’ATP” conferma la diagnosi nei pazienti che hanno un livello insufficiente di energia dovuto ad una disfunzione della respirazione cellulare mitocondriale, appunto l’ATP. Il dosaggio dell’ATP si può fare presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata e gli stessi dosaggi dello stress ossidativo sono indicati per la CFS.
I pazienti che non risultano anomali in base a questo test potrebbero non avere la CFS o soffrire di una perdita di energia dovuta ad altri fattori.
Il test “profilo ematico delle chemochine e delle citochine” dimostra uno stato patologico dovuto alle citochine infiammatorie IL-8, IP-10, MIP-a,- e MIP-1b, così come delle citochine preinfiammatorie IL-6, TNFa e IL-1b. (9).
Test della Fibromialgia
Un’altra malattia che si presenta molto spesso nelle persone con MCS è la Fibromialgia (circa il 17%), una patologia che comporta dolori diffusi e moltissimi altri disturbi comuni alla MCS. Si caratterizza per un dolore cronico muscoloscheletrico diffuso, sonno non riposante, stanchezza, mal di testa, scarsa memoria, difficoltà di concentrazione, parestesia e un impedimento generale nelle funzioni sociali e lavorative. Per saperne di più si legga l’articolo sul nostro sito. Tutti gli esami dello stress ossidativo che si fanno all’IDI sono utili anche per la fibromialgia, per la CFS e la MCS allo stesso modo.
Clicca qui per scaricare l’elenco dei codici ICD, ovvero International Code of Disease (Codici Internazionali di Malattia) che si riferiscono alle malattie comunemente presenti in chi ha la MCS in base alle informazioni pervenuteci dai malati.
Test per la funzione gastro-intestinale
Nell’articolo sul nostro sito della dott.ssa Grace Ziem sulla valutazione dei pazienti con MCS troviamo un elenco di test utili per capire la funzione gastro-intestinale che spesso è molto compromessa o per la presenza di parassiti, per una Sindrome del Colon Irritabile, per pancreatite cronica, per epatopatie, ecc.
Il labortorio inglese Genova Diagnostics offre dei kit completi per studiare la funzione gastrointestinale:
Il test CDSA e CDSA 2.0 analizza a fondo le feci per scoprire il malassorbimento, la permeabilità intestinale, una disbiosi cronica, un’alterazione della funzione immunitaria intestinale;
Test della permeabilità intestinale che si basa sulle urine e sul dosaggio di mannitolo e lattuloso; in Italia altri fanno il test basandosi sul dosaggio di indicano e scatolo;
Gut Immunology è un test di dosaggio della calprotectina nelle feci e degli Eosinofili Proteina X che hanno proprietà citotossiche e neurotossiche.
Presso l’Istituto I.R.M.A. di Catania è possibile fare altri test della infiammazione intestinale come il dosaggio della calprotctina plasmatica; a Roma presso l’Ospedale Bambin Gesù si esegue il test della calprotectina fecale che da’ sempre la stessa indicazione sulla infiammazione cronica intestinale.
Questo articolo non intende in alcun modo sostituirsi al consulto del medico, né fornire al paziente strumenti di auto-diagnosi: le informazioni qui riportate provengono dall’esperienza dei medici e dei malati e vogliono offrire solo uno spunto di riflessione che va approfondito da esperti.
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