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15 aprile 2013

Giuramento di Ippocrate - il giuramento dei medici


Giuramento di Ippocrate - il giuramento dei 

medici.

Giuramento moderno (deliberato dal Comitato Centrale FNOMeO il 23 marzo 2007)

"Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, 
GIURO
-di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento; 
-di perseguire la difesa della vita, la tutela fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; 
- di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma didiscriminazione in campo sanitario; 
- di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona; 
- di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico; 
- di promuovere l' alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l'arte medica; 
- di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; 
- di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina; 
- di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali; 
- di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione; 
- di rispettare i Colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; 
- di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico; 
- di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente; 
- di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; 
- di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione".

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