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17 dicembre 2012

CPK (creatin-fosfo-chinasi) esame del sangue cos'è ?


CPK (creatin-fosfo-


chinasi)


La creatinfosfochinasi (Cpk) è un’enzima che interviene nel meccanismo energetico associato alla creatina, è presente nei muscoli (tipo MM), nel cuore (tipo MB) e nel cervello (tipo BB).

Che cos'è?


È un esame del sangue che serve a valutare la concentrazione ematica di questo enzima, contenuto principalmente nelle cellule del muscolo scheletrico (isoenzima CPK-MM), del miocardio (isoenzima CPK-MB) e del tessuto cerebrale (isoenzima CPK-BB). 

A cosa serve?


Un aumento del livello di CPK è indicativo di danno tissutale (es. infarto del miocardio). La concentrazione di CPK aumenta in caso di esercizio fisico eccessivo, di ferite muscoloscheletriche, di assunzione di alcuni farmaci (tra cui anticoagulanti, alte dosi di antinfiammatori non steroidei, di farmaci anticolesterolo). Essendo alcuni farmaci potenzialmente lesivi del tessuto muscolare (es. statine anticolesterolo) il dosaggio della CPK è consigliato per monitorarne gli effetti durante la terapia.



 il Cpk alto può indicare il grado di affaticamento muscolare: quando il suo valore, che raggiunge il massimo quindici ore dopo lo sforzo, è superiore a 300mU/ml, sarebbe opportuno qualche giorno di riposo.
Il Cpk alto è riscontrabile anche in seguito a miopatie congenite, traumi muscolari, distrofia muscolare. La ricerca in laboratorio viene eseguita insieme ad AST ed LDH1 per diagnosticare l’infarto del miocardio. Il Cpk alto lo troviamo dopo cinque-sei ore dall’attacco fino a raggiungere 600-700 U/Litro dopo ventiquattro ore. In assenza di ulteriori crisi cardiache la sua concentrazione ritorna a livelli normali dopo circa settantadue-novantasei ore.

Cause parafisiologiche di Cpk alto
  •  Temperatura esterna
  •  Sforzi fisici
  •  Attività sportive
  •  Iniezioni intramuscolari
  •  Traumi muscolari
  •  Interventi chirurgici
  •  Alterazioni del rachide
  •  Provenienza da Paesi equatoriali
Prima di parlare di Cpk alto, è necessario avere conferma del dato, ripetendo il dosaggio per almeno tre volte, a distanza di un mese l’una dall’altra.
Condizioni patologiche associate a Cpk alto
  • Alterata funzione della tiroide
  • Trattamento con statine
  • Squlibri ellettrolitici
  • Predisposizione all’ipertermia maligna
  • Malattie neuromuscolari
Un Cpk alto può essere presente sia nelle forme acquisite di malattie muscolari (miositi, polimiositi) che nelle forme genetiche (distrofie muscolari, amiotrofie spinali, ecc.).
L’aumento dei valori è variabile, da due-tre volte il valore massimo normale, come può verificarsi in corso di miopatie congenite, fino a cinquanta-cento volte, come si osserva nelle diverse forme di distrofia muscolare, la più grave e diffusa delle quali è la distrofia muscolare di Duchenne. In questi casi il Cpk alto è accompagnato da una sintomatologia muscolare tipica, che orienta lo specialista verso la diagnosi. Da segnalare inoltre che il riscontro di valori di Cpk alto o medio-alto può essere indicativo, nelle donne, della condizione di portatrice di distrofia muscolare di Duchenne.
Un Cpk alto in una malattia neuromuscolare non è un indice di peggioramento. Nelle forme genetiche croniche  la Cpk oscilla in relazione allo sforzo muscolare e quindi può risultare più elevata in un’occasione e meno elevata in un’altra, con differenze anche importanti, senza che questo rivesta un significato clinico. Nelle forme infiammatorie acute o quando si è verificata necrosi muscolare, è invece importante ricontrollare il Cpk alto a distanza anche ravvicinata, a supporto del monitoraggio clinico, per valutare miglioramenti o peggioramenti e adattare di conseguenza le misure terapeutiche adottate.

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