Le meraviglie di noi stessi rimangono talvolta oscurate alla visione ordinaria della vita. Ma quando, col digiuno, impariamo a non dipendere dalle nostre pulsazioni fisiche la nostra mente si dimostrerà efficace in tutte le cose, si tratti di vincere la malattia, di creare prosperità o di realizzare la meta suprema della vita: trovare Dio.
Negli ultimi anni di questo secolo tutti noi abbiamo potuto notare la presenza di malattie anche croniche, considerate diretta conseguenza del benessere, e l'attenuarsi o addirittura lo scomparire di altre derivate da alimentazione carente, tipiche, ad esempio, del dopoguerra.
Non capisco perché la medicina occidentale si affida sempre più alla manipolazione genetica, dando così l’impressione di non riuscire a guarire ma solo a curare alcuni effetti delle malattie. Questo orientamento è secondo me destinato a moltiplicare illusioni, squilibri e patologie perché le tendenze genetiche sono soltanto potenzialità che non possono prescindere dall’ambiente, dai comportamenti, dalle interazioni degli individui e dei gruppi sociali.
Sono convinto che difficilmente la malattia sia un evento accidentale. Penso sia inevitabilmente radicata nell’ambiente, nei comportamenti, nei vissuti: nella totalità dell’individuo e dei suoi rapporti. Lo avverto anche su me stesso e sulle persone che mi circondano tutti i giorni.
Come sappiamo e come accennato diverse pratiche religiose, molte associazioni e gruppi di studio propongono il digiuno per varie ragioni:
- Per la prevenzione e l’auto guarigione di malattie acute e croniche;
- Per disintossicarsi;
- Per purificare il corpo e l’anima;
- Per dimagrire in modo fisiologico, raggiungere la forma fisica migliore;
- Per ridurre l’età biologica;
- Per smettere di fumare;
- Per la ricerca interiore.
A livello medico il digiuno è l’unico vero mezzo che la natura utilizza per liberare il corpo dai tessuti malati, dagli eccessi alimentari e dagli accumuli di scorie e tossine.
Il nostro metabolismo si regge infatti su due attività in equilibrio: l’anabolismo (costruzione) e il catabolismo (distruzione di materia organica), che produce continuamente scorie eliminate attraverso gli organi escretori (reni, fegato, intestini, pelle, vie respiratorie).
Quando parliamo di digiuno ci riferiamo al riposo
alimentare completo, realizzato in un certo intervallo di tempo solo con
acqua o tisane.
Digiunando un giorno alla settimana – questa è la frequenza
ottimale per il riposo alimentare totale – offriamo al corpo il tempo
necessario per la rigenerazione e purificazione. L’uso dell’acqua,
almeno 1,5 litri in 24 ore, è obbligatorio per evitare la disidratazione
del corpo e il blocco renale. Quelli che si sentono spossati durante il
digiuno, oppure dopo, devono bere più acqua rispetto al solito (3
oppure 4 litri). La cosa migliore è cominciare il digiuno la sera, fare
digiuno l’intero giorno successivo e mangiare solo nella giornata
seguente, la mattina.
Questo tipo di digiuno è indicato
come cura di disintossicazione, essendo la terapia più forte e con gli
effetti più rapidi sia per la guarigione del corpo che dell’anima.
Rappresenta una modalità essenziale, non solo per la guarigione, ma
anche per la trasformazione spirituale dell’essere. Praticamente,
possiamo affermare che il digiuno agisce a livello di tutte le strutture
dell’essere, cominciando da quelle più sottili e, attraverso la
risonanza, anche a livello fisico.
A livello generale possiamo però dire che il digiuno viene visto nelle religioni spesso come una forma di penitenza. Questo a mio avviso rappresenta un limite ed un errore. Se è vero che il digiuno non è facile e richiede delle rinunce è anche vero che permette una importante purificazione anche mentale ed una occasione di avvicinamento a Dio.
Durante il digiuno non si possono sprecare energie nel fare, si è dunque portati ad oziare nel silenzio, solitamente ci si apparta. Questo soprattutto nella società occidentale odierna penso possa rappresentare una rara e preziosa occasione di riflessione interiore e di accompagnamento alla preghiera.
Il digiuno, un argomento di moda nel mondo della scienza.
Il digiuno nero è arrivato negli
ultimi 5-10 anni a catturare l’attenzione degli uomini di scienza. I
possi bili aspetti psicologici e spirituali del digiuno rappresentano
ancora un gran mistero per il mondo medico-scientifico, a ciò
contribuisce anche il fatto che vi è una povertà nelle modalità attuali
di quantificare e monitorare dei processi meno concreti.
Anche se gli enigmi non sono
stati ancora chiariti completamente, è stato unanimemente accettato che
il digiuno ha un effetto anti-vecchiaia e riduce il rischio di sviluppo
degli stati patologici.
Scientificamente si attesta che
una persona po’ vivere senza cibo fino a 100 giorni, essendo le riserve
interiori depositate nell’organismo per casi di necessità sufficienti a
mantenere la vita senza cibo dall’esterno, per l’intera durata di una
malattia normale. Sono numerosi gli esempi di coloro che hanno fatto
digiuno per 40 giorni per guarire malattie gravi oppure per avvicinarsi a
Dio.
Aumentano le ricerche che si occupano degli effetti positivi sul nostro organismo del digiuno terapeutico. Un team di ricercatori del National Institute on Ageing di Baltimora,asserisce che periodi brevi e ciclici di digiuni proteggerebbero il cervello da malattia neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson. Questa affermazione nasce dall’osservazione fatta dagli studiosi sull’aumento del circa 40% della longevità di cavie sottoposte a un introito calorico decisamente basso, rispetto a quelle che facevano un’alimentazione normale. Inoltre, Mark Mattson, uno degli studiosi che ha partecipato alla ricerca, ha affermato l’esistenza di un meccanismo grazie al quale un basso apporto calorico favorisce la crescita dei neuroni. Gli studiosi ipotizzano anche che la restrizione calorica riduca lo stress al quale sono sottoposti le cellule cerebrali, favorendone la crescita. L’analisi del cervello delle cavie sottoposte al digiuno ha mostrato perfino migliori connessioni sinaptiche ovvero le connessioni tra i neuroni. Ma ad avvalorare l’importanza della digiuno terapia sono anche altre ricerche che affermano la presenza di effetti positivi a livello cardiovascolare, riducendo addirittura del 58% il rischio di patologie cardiache e del 50% lo sviluppo di diabete. Una nuova ricerca dell'Intermountain Medical Center Heart Institute, negli USA, ha coinvolto 230 persone le quali sono state sottoposte ad un digiuno di 24 ore durante il quale era concessa solo l’assunzione di acqua. Al termine delle 24ore, veniva seguita una normale alimentazione. Test clinici sui partecipanti alla ricerca avevano evidenziato un aumento di circa 14% del colesterolo LDL ovvero cattivo, e di circa il 6% di quello buono cioè HDL. Questi dati dimostrano come una condizione di digiuno induca l’organismo a rilasciare un maggior quantitativo di colesterolo che viene usato come fonte energetica al posto del glucosio. Questo meccanismo favorisce la riduzione delle cellule adipose riducendo, a sua volta, la probabilità di sviluppare una condizione di insulino-resistenza e diabete. Durante il digiuno, i soggetti, inoltre, producevano una maggiore quantità dell’ormone della crescita (Gh), capace di svolgere un’azione di protezione sui muscoli e sul bilancio metabolico.
Il Digiuno è un riposo fisiologico che può essere uno strumento molto
potente, ma che può anche avere effetti deleteri per l’organismo: per
raggiungere l’obiettivo prefissato evitando pericolose conseguenze, è
necessario che sia affrontato con competenza e possibilmente con
l’ausilio di un professionista.
Cosi come le
piante nei mesi invernali perdono le foglie, la linfa non circola più
ed il metabolismo cessa, per preparare il rinnovamento che apparirà in
primavera, anche molti animali vanno in letargo.
Tutti noi abbiamo osservato che quando
un animale è malato, smette di mangiare e si accovaccia in un luogo
riparato per riposare, anche per parecchi giorni, fino a quando il
proprio corpo dall'interno e senza nessun intervento esterno lo
guarisce.
Grazie a questo principio già enunciato da
Ippocrate "VIS MEDICATRIX NATURAE" e riconfermato da Paracelso "La
natura è un grande medico e questo medico l'uomo lo porta in sé". Il
Dr. Shelton riuscì a guarire, con digiuni che andavano dai 21 ai 42
giorni, paralisi, allergie, artriti, schizofrenia, calcolosi e malattie
epatiche, ma anche sclerosi a placche, leucemie e tumori.
I cultori delle terapie basate sul digiuno hanno cercato di comprendere quali siano i processi fisiologici attraverso i quali si realizza la sua azione.
Riporto alcuni risultati degni di nota.
- Il riposo dell’apparato digerente. Nel corso della digiuno terapia l’inattività dell’apparato digerente rende possibile la normalizzazione delle sue funzioni, con benefici che si ripercuotono all’intero organismo. Particolari vantaggi gli possono ottenere le persone che hanno problemi di digestione dovuti alla cattiva alimentazione tipica di alcune culture alimentati odierne.
- Il risparmio energetico. Il risparmio energetico durante la terapia del digiuno deriva dalla inattività dell’apparato digerente e dal riposo che deve associarsi alla terapia. Il risparmio energetico permette un aumento dei processi depurativi in seguito all’attivazione degli organi emuntori (reni, pelle, ecc) per i quali diventa disponibile l’energia risparmiata, con conseguente abbassamento della tossiemia.
- L’autolisi. Per autolisi si intende il consumo di materia cellulare che necessariamente si verifica durante la terapia del digiuno. L’intelligenza somatica utilizza le cellule invecchiate, poco vitali, degenerate per nutrire le cellule vitali. In tal modo si eliminano i tessuti sovrabbondanti e patologici, si ringiovaniscono i tessuti, si guarisce e rigenera l’organismo.
- Gli effetti psichici. L’alimentazione veicola, col cibo, materia organica di varia natura, stimoli e sensazioni di molte tipologie: non solo gustative e olfattive, ma anche visive, termiche, tattili. L’intero processo di alimentazione agisce sulla sfera affettiva risvegliando ricordi, emozioni e comunicando significati simbolici. Fermando questo processo si possono ottenere rilassamenti in questa attività di continua intossicazione psicologica permettendo una pausa molto utile.
Digiunando il corpo utilizza per le necessità metaboliche ed energetiche le sue riserve e la materia organica dei suoi tessuti: l'organismo vivente diventa autofago, si nutre cioè soltanto di se stesso.
L’autofagia, che è guidata dall'intelligenza somatica, non avviene indiscriminatamente, ma in modo finalistico: vengono utilizzati i tessuti invecchiati o patologici per nutrire quelli sani.
Pertanto i tessuti sovrabbondanti, invecchiati, degenerati, vengono eliminati e grazie al loro consumo vengono nutrite le cellule, i tessuti e gli organi vitali che non possono perdere materiale organico, come il sistema nervoso, il cuore, ecc.
Per questo digiunare vuol dire rigenerarsi: alla fine del digiuno il corpo avrà cellule e tessuti più giovani e sani.
Digiunare è pertanto vantaggioso per la salute perché:
- elimina le tossine presenti nel sangue e nei tessuti;
- elimina i tessuti patologici;
- polarizza l’energia vitale verso rigenerazione.
Una ricerca effettuata negli Stati Uniti ha dimostrato che la differenza di perdita di acqua corporea tra un bimbo di un anno e un vecchio di 85 anni riguarda solo l’acqua intracellulare. In altri termini, l’acqua intracellulare è quella che va salvaguardata poiché da essa dipendono l’idratazione e la salute della cellula. Chi conserva una buona idratazione a livello cellulare si manterrà, di conseguenza, anche molto più giovane.
Chi legge penserà che il digiuno è la terapia più idratante al mondo: ebbene si, lo possiamo affermare con certezza assoluta sia per esperienza, sia raccontando aneddoti, sia scientificamente.
L’esperienza dimostra che chi dimagrisce digiunando non solo non perde il tono della pelle (avvizzendosi e procurandosi rughe) ma, al contrario, lo migliora in modo eccezionale, ringiovanendo a tutti gli effetti.
Mi preme riportare sinteticamente il motivo scientifico che rende possibile tutto ciò. Sappiamo che il connettivo è la spugna che assorbe tutte le tossine endogene, quali metaboliti cellulari, radicali liberi e quelle esogene quali sostanze chimiche, farmaci, virus, batteri, coloranti, conservanti, anticrittogamici, pesticidi, erbicidi, sali inorganici (che precipitando come calcare incrostano). Avrete già capito che il digiuno porta via tutta questa immondizia e questo è evidente. Ma la cosa ancora più importante è che, quando tali tossine “incrostano” il connettivo, provocano, per osmosi, anche un richiamo d’acqua nel tessuto stesso e quindi si ha la famosa ritenzione. Questa acqua trattenuta proviene non solo da quella assunta dall’esterno, ma purtroppo, in parte, anche dall’acqua intracellulare.
Il metodo
È pericoloso poter pensare di descrivere in poche pagine una pratica tanto delicata quanto importante. Lo scrivente non si vuole assumere questa responsabilità.
In questo breve documento mi limiterò a dare alcuni consigli che hanno l’obiettivo di scoraggiare e mettere in guardia chi voglia fare da se per provare:
La pratica del digiuno può essere usata per disintossicarsi o per trovare il vero equilibrio personale, eliminando così alcuni disturbi o rafforzando sistema nervoso e la volontà. Ovviamente una causa evidente sarà la perdita di un po' di peso. Ma questo non deve essere l’obiettivo!
Il digiuno aiuta a liberare tensioni psicologiche che è importante poter gestire tranquillamente durante una pratica come questa.
Il periodo migliore per digiunare è quello caldo, dalla primavera all’autunno visto che non siamo quasi mai obbligati a prendere farmaci per malattie di stagione.
Ovviamente è bene sapere che non si fuma né si beve caffé durante i digiuni ne si fa uso di cacao.
Il digiuno è una pratica semplice e anche piacevole ma prima di intraprenderlo da soli è meglio studiare a fondo l’argomento.
E’ meglio infatti che i digiuni auto gestiti non durino più di due o tre giorni e solo dopo aver bene studiato con degli esperti sia la preparazione che la rialimentazione.
I digiuni usati come mezzo per recuperare la salute in genere durano dai sette ai quaranta giorni, salvo le diverse valutazioni del singolo caso.
Attualmente in Europa si tende a fare dei digiuni medi di dieci-quindici giorni, ripetuti e intervallati da periodi di alimentazione fruttariana o crudista. In questo campo, però, non esistono regole prestabilite.
Un grande esperto di digiuni, H.M. Shelton consigliava di portare avanti il digiuno sino al ritorno della fame e con la totale disintossicazione. Attualmente viene seguita un'altra linea, poiché i tempi sono cambiati e l’umanità è diversa: molte persone sono a tal punto intossicate e povere di energie da esaurire con soli dieci-quindici giorni di digiuno le proprie riserve di vitamine, sali minerali, oligoelementi, ecc...
Alcuni consigli pratici possono essere:
1) Scegliere un periodo tranquillo almeno doppio dei giorni di digiuno. Durante questo periodo è assolutamente sconsigliato di lavorare normalmente: il lavoro è causa di stress e dunque di consumo di preziose energie fisiche che durante il digiuno servono al nostro organismo per purificare. Non credo a chi dice che il lavoro quando è sano e ben gestito tiene la mente occupata evitando di porci continuamente all'ascolto di ipotetici disturbi che la pratica potrebbe causarvi. L’ideale è dormire il più possibile per dare l’opportunità al nostro organismo di curare al meglio le parti di noi che lo necessitano.
2) Prepararsi fisicamente e psicologicamente con diversi mesi di anticipo con un tutor esperto. Non necessariamente un medico ma sicuramente una persone che abbia seguito centinaia di digiuni. Non è vero che quando di inizia bisogna essere determinati ad andare fino in fondo: il nostro organismo ed il buon Dio indicano sempre la corretta via, basta saper ascoltare e confrontarsi con persone esperte. L’interruzione della pratica è tuttavia delicata e potrebbe essere molto dannosa!
3) Diminuire con gradualità la propria alimentazione. Il metodo deve essere studiato da una persona esperta soprattutto per chi fa uso di medicinali. Negli ultimi giorni che precedono il digiuno si dovrà diminuire gradatamente, la quantità di cibo, passando, soprattutto, da cibi solidi a liquidi, fino ad assumere esclusivamente frutta fresca centrifugata nelle ultime ore.
4) Osservate almeno tre giorni di digiuno completo bevendo solo acqua quanto l’organismo richiede, durante tutto il giorno e la notte. Il vero digiuno non comprende bevande o tisane di alcuna sorta.
5) Attenzione alla ripresa: è il momento più delicato. Riprendete ad assumere cibo passando con gradualità da liquidi ai solidi facendo molta attenzione alla qualità del cibo ingerito. Una buona ripresa alimentare deve avere come minimo la stessa durata del digiuno intrapreso. Una cattiva ripresa alimentare pregiudica i risultati ottenuti e può avere effetti nefasti sulla salute. Il digiuno si
interrompe in genere con frutta fresca semiacida - possibilmente biologica - tagliata in piccoli pezzi, masticata e insalivata lungo.
La ripresa va fatta lentamente per riabituare gradatamente l’organismo al cibo. La rialimentazione è la fase più delicata del digiuno ed è anche quella che viene più sottovalutata. Gandhi diceva che anche gli sciocchi sanno digiunare ma che solo i saggi sanno ricominciare correttamente a mangiare dopo un digiuno. L’appetito ritorna velocemente e specialmente nei primi giorni questa fame deve essere ben gestita per non pregiudicare tutto il lavoro svolto.
È bene notare che Il digiuno deve essere fatto in un ambiente calmo, tranquillo e senza tensioni. Durante il digiuno si diventa sensibili a tutte le influenze esterne poiché, non potendosi più nutrire di cibo materiale, ci si nutre di emozioni e di tutto ciò che l’ambiente offre.
Vi sono dei centri appositi dove poter condurre un buon digiuno, con professionisti che aiutano ad intraprendere un viaggio che porta alla salute ed è bello ed importante poter interpretare ciò che succede dentro ogni uno di noi durante questo cammino.
...... articolo non ancora finito
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Raymond Bard nato nel 1972 Autore del Benessere Olistico e autore di diversi Gruppi e Progetti
Raymond Bard wellness coach dal 1998
Raymond Bard : Un'anima poliedrica al servizio del benessere
Nato il 12 gennaio 1972 a Catania e residente a Bergamo , è un uomo dal profilo multiforme, dedito al fitness, al benessere e alla crescita interiore. La sua passione per questo ambito affonda le radici nel 1995, anno in cui inizia ad esplorare, sperimentare e applicare diverse discipline.
Esperienza e competenze:
Personal trainer olistico: Offre un approccio completo al benessere, integrando fitness, alimentazione, energie sottili e discipline orientali.
Operatore olistico: Pratica diverse discipline occidentali e orientali, tra cui bioenergie, vibrazioni, frequenze, fotoni e fisica quantistica.
Motivatore e ristrutturatore di stile di vita: Aiuta le persone a trasformare la propria vita in meglio, insegnando loro a gestire eventi a catena, dualità, causa-effetto, legge del Karma, mentalità e realtà, livelli di coscienza.
Esperto di energie: Educa e gestisce le energie visibili e invisibili, insegnando tecniche di rilassamento, antistress, pensiero positivo, legge dell'attrazione, meditazione e respirazione.
Guida per la crescita interiore: Propone metodi innovativi per una crescita interiore rapida e proficua, basati sulla conoscenza delle energie vibrazionali.
Consulente e ideatore di progetti: Offre consulenza e supporto per la creazione di progetti sociali, educativi, ricreativi e culturali.
Insegnante di positività e legge di attrazione: Trasmette principi di positività, legge dell'attrazione, legge di risonanza, tecniche esoteriche, creazione di preghiere, mantra e frasi magiche.
Esperto di discipline olistiche: Pratica e insegna ginnastica posturale, riequilibrio energetico dei chakra, mental training, visualizzazione, psicologia dello sport e del rendimento lavorativo.
Ricercatore scientifico autonomo: Conduce studi e sperimenti su magnetismo, cristalloterapia, vibrazioni e frequenze benefiche, fisica quantistica, esoterismo, vitalismo, Karma, politeismo, campane tibetane, sciamanesimo, tantra, yoga, magia d'amore e altro ancora.
Allenatore personalizzato: Offre un servizio di personal training di alto livello a vip, manager, personaggi famosi e non, con un approccio olistico che si concentra sul benessere a 360 gradi.
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