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25 novembre 2012

ANTIMONIO - MALATTIE PROFESSIONALI

ANTIMONIO - MALATTIE PROFESSIONALI
 
Metalloide bianco argentato, cattivo conduttore di calore ed elettricità; si incontra in natura in una ottantina di minerali, specie solfuri, solfosali ed ossidi, ma si estrae prevalentemente da un unico minerale, l'antimonite o stibina (Sb2S3).
Utilizzi e fonti di esposizione
I composti più impiegati nell'industria sono gli ossidi (triossido, pentossido), ed i solfuri (sesqui e pentasolfuro, ossisolfuro, solfato):
- estrazione e raffinazione dell'antimonio
- industria metallurgica per la preparazione di leghe di elevata durezza (per caratteri di stampa, elettrodi, metalli antifrizione, accumulatori, saldature e per parti metalliche che devono sostenere alte temperature)
- industria della gomma, nel processo di vulcanizzazione
- in tintoria, come mordente
- industria del vetro e della ceramica
- fabbrica di fuochi artificiali
Molto dannoso è l'idrogeno antimoniale (SbH3), che si produce generalmente per ragioni accidentali e dà luogo ad intossicazioni acute riferibili ad infortuni piuttosto che a malattie

professionali. Ciò può verificarsi durante il trattamento a vapore di composti dell'antimonio, durante il trattamento per via umida di scorie contaminate da antimonio, in caso di reazioni dell'idrogeno nascente con l'antimonio e i suoi composti Iad es. durante la sostituzione di batterie all'antimonio).
Tossicocinetica
Le vie di introduzione dei composti di Sb possono essere quella inalatoria e digestiva. L'eliminazione è rapida con le urine o feci a seconda della natura del composto (i composti trivalenti più facilmente attraverso le feci, quelli pentavalenti attraverso la via renale).
L'accumulo di Sb trivalente avviene soprattutto nel fegato e nella ghiandola tiroide; la forma trivalente di lega facilmente agli eritrociti, mentre quella pentavalente è di più facile riscontro nel plasma.
Manifestazioni cliniche
L'antimonio possiede un effetto emetico per irritazione locale e per azione centrale; applicato localmente è caustico.
Gli organi più interessati sono il cuore (con disturbi di frequenza e ritmo), fegato (con disturbi degenerativi e comparsa di ittero), polmoni (manifestazioni pneumoniche), pelle (eruzioni papulose, vescicolari e pustolose).
Nella forma acuta si può osservare:
- aritmia, talvolta accompagnata da bradicardia, a volte fibrillazione atriale.
- insufficienza funzionale epatica, talvolta ittero nelle forme semiacute
- polmonite reattiva (polmonite chimica acuta)
Nelle forma cronica si può osservare:
- irritabilità, affaticamento, dolori agli arti inferiori, perdita dell'appetito, cefalea, disturbi all'apparato gastro-enterico.
- segni di infiammazione a tipo laringitico, tracheitico e bronchitico
- disturbi del ritmo, ed alterazioni elettrocardiografiche (> onda P, < onda T), nelle forme più avanzate più frequenti e gravi segni degenerativi a carico del miocardio
- cute irritata, con manifestazioni eczematiformi e dermatitiche
- facili manifestazioni anemiche
Prevenzione medica
Gli accertamenti consigliati sono: Rx torace, tests di funzionalità respiratoria, elettrocardiogramma, esame dermatologico ed esame delle mucose orali e congiuntivali.

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