Origini, caratteristiche, attività
Damanhur prende nome dall'omonima città egiziana di Damanhur, sede nell'antichità di un tempio dedicato a Horo. Il nome della città deriva dall'egiziano antico Timinhor ("Città di Horus").[4] Fonti di abitanti della città, dicono che il nome Damanhūr deriva da Damm che in arabo/egiziano significa Sangue e da Nhur che in arabo/egiziano significa giorni. Nell'antico Egitto, in quella zona c'è stata una guerra e "il sangue scorreva per giorni" da questo il nome Damanhūr (Dam + Nhur). (AhEs)[5]La Federazione di Comunità di Damanhur, inizialmente definitasi "città-stato" o "comunità dell'Acquario", fu fondata nel 1977[6] da Oberto Airaudi insieme a una decina di ricercatori spirituali provenienti dall'area torinese.
Attualmente è costituita da una ventina di abitazioni sparse nella Valchiusella ognuna delle quali composta mediamente da una ventina di persone. La Federazione di Damanhur si struttura su aree boschive, aree agricole (campi coltivati e fattorie), abitazioni, aree produttive (aziende, laboratori artistici), scuole e giornali, e qualche decina di altre attività economiche e di servizio. All'interno della Federazione si utilizza una moneta alternativa, chiamata "Credito damanhuriano". Damanhur, comunque, ha anche dei centri in altre città italiane e all'estero (Europa e Giappone), dove si svolgono corsi, conferenze e attività collegate ad essa.
La federazione di Damanhur si occupa anche di ecologia (i damanhuriani definiscono la propria comunità come una "eco-società"): infatti, la Federazione di Damanhur è membro del network denominato Gen (Global Ecovillages network)[7] e di Rive (Rete Italiana Villaggi Ecologici)[8].
Il credito damanhuriano è la valuta complementare correntemente utilizzata all'interno della Federazione di Damanhur. Damanhur ha sviluppato una propria economia applicando l'idea di beni e ricchezza comuni. All'inizio, fra il 1975 e il 1979, prima ancora dell'inaugurazione del primo villaggio-comunità, il gruppo dei fondatori decise di mettere in comune i risparmi personali di ciascuno e fu così possibile acquistare i terreni e costruire le prime abitazioni. Si decise di utilizzare la moneta interna per gli acquisti e i servizi interni alla comunità e, al tempo stesso, permettere ai cittadini damanhuriani di utilizzare le lire italiane anche per l'acquisto di materiali e proseguire l'insediamento della comunità. Queste monete interne erano, appunto, i Crediti che avevano il compito di sostituire l'uso della lira all'interno della comunità.
Nel frattempo, la comunità si era stabilizzata ed aveva avviato diverse attività e servizi di cui i cittadini facevano ampio utilizzo, con l'uso del Credito. Grazie a questo sistema si incrementò molto la distribuzione e la formazione della ricchezza e dei beni. La velocità di transizione e la possibilità di effettuare molti scambi interni era un'ottima garanzia per la solidità del Credito, ma si andò anche nella direzione di sostituire la copertura in denaro corrente con beni immobili, acquistati man mano dalla comunità in modo tale da non vincolare necessariamente il denaro depositato, che poteva servire come liquidità. Con il tempo il meccanismo si perfezionò, fino ad arrivare all'attuale sistema che vede ora il valore del Credito agganciato al valore dell'Euro e prevede una serie di regolamenti per tutti coloro che aderiscono al circuito. Il Credito, infatti, è inserito all'interno delle attività della Federazione Damanhur, un'Associazione di Promozione Sociale.
Credenze damanhuriane
La Selfica
Gli appartenenti a Damanhur ricercano in svariati campi legati alla sensibilità e alla percezione da loro definita "sottile", non sostenuti da dimostrazioni e protocolli scientifici. Tra questi, uno dei principali è la Selfica, inventata dal capo spirituale Oberto Airaudi, che i damanhuriani affermano essere una tecnica in grado di concentrare e direzionare energie vitali e intelligenti. La parola deriverebbe da una lingua molto antica, nella quale self significherebbe "spirale" . La selfica creerebbe infatti strutture basate sulla spirale e sull'utilizzo di metalli, colori, inchiostri speciali e minerali in grado di ospitare energie intelligenti. Ad una struttura meno complessa basata su metalli, particolari sostanze e combinazioni geometriche, la selfica permetterebbe di sovrapporre la complessità di energie "vive". La principale struttura selfica si trova presso il Tempio dell'Umanità. Come detto, non vi sono dimostrazioni scientifiche né teorie accreditate che avvalorino tale tecnica, né riferimenti storici od aneddotici sull'uso di metodi simili alla selfica in passato.Le linee sincroniche
Le linee sincroniche, secondo Oberto Airaudi, sarebbero grandi "fiumi di energia" che circonderebbero il nostro pianeta e lo collegherebbero all'universo, trasportando pensieri e idee; attraverso di esse sarebbe possibile collegarsi a qualsiasi punto del pianeta[11]. Tutto l'universo sarebbe percorso da una grande rete di queste linee, che metterebbero in comunicazione tra loro pianeti e galassie, in particolare i pianeti dove esistano forme di vita. Anche per quanto riguarda le 'linee sincroniche' non vi sono dimostrazioni scientifiche né teorie accreditate che ne provino l'esistenza, neppure riferimenti a tradizioni simili.Le linee sincroniche rappresenterebbero una sorta di "sistema nervoso" del nostro pianeta, formando una specie di reticolo che corrisponderebbe alla "Schiena del Drago" degli antichi cinesi: il nome cinese si riferisce al fatto che le linee sincroniche non scorrerebbero costantemente al livello del suolo, ma a volte si alzerebbero per chilometri, oppure si immergerebbero sottoterra, tracciando così un disegno che ricorda quello della cresta sulla schiena dei draghi
La Terra sarebbe attraversata da diciotto linee principali:
- nove linee con direzione nord-sud ("verticali").
- nove linee con direzione est-ovest ("orizzontali").
Il fondatore
Oberto Airaudi, il cui nome damanhuriano è Falco, ha fondato dapprima il Centro Horus, a Torino, nel 1975, e successivamente Damanhur. È la guida spirituale e un punto di riferimento per tutti i damanhuriani, anche se non riveste più ruoli di responsabilità in Damanhur. Si dedica sin dagli anni Settanta alla pranoterapia, alla ricerca nel campo della selfica e di altre discipline a carattere filosofico-esoterico. Come pittore, è creatore della pittura selfica, che espone in una mostra permanente presso il Centro Damanhur Crea, a Vidracco.Di recente è stato indagato dalle autorità italiane per evasione fiscale[12].
Tempio dell'Umanità
I lavori di costruzione sono iniziati nel 1978. Il tempio non è ancora completo ed esiste un progetto di ampliamento futuro. L'esistenza del tempio, originariamente realizzato abusivamente, è venuta alla ribalta nel 1992 per l'ordine di demolizione dovuto alla mancanza delle prescritte autorizzazioni urbanistiche. Successivamente la Federazione di Damanhur è riuscita a risolvere i problemi legali regolarizzando la propria posizione e la costruzione è ripresa.
Il volume complessivo del tempio è di oltre 8.500 metri cubi su cinque livelli sotterranei, che scendono per un dislivello di 72 metri, l'altezza di un palazzo di oltre 20 piani. Le pareti del tempio sono affrescate, i pavimenti decorati a mosaici e i soffitti sono a vetrate.
Nel 2001 il tempio conquista il Guinness World Record per il tempio sotterraneo più grande del mondo.
Oggi il tempio è stato riconosciuto opera d'arte dalla Soprintendenza[6].
Aspetti Critici
Secondo la Presidente dell'Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici, Patrizia Santovecchi, tra le caratteristiche di Damanhur vi sono quelle tipiche delle sette, tra cui la mancanza di possibilità di uscire liberamente, senza nessun ricatto; la manipolazione attraverso la sindrome dell'assedio, per cui fuori dalla setta si collocano tutti i nemici costituiti dalle energie negative; e ancora l'impossibilità di critica e l'imposizione di una totale obbedienza, l'allontanamento dai familiari, la completa spersonalizzazione nell'individuo, privato di ogni capacità decisionale e condizionato a chiedere al guru cosa debba fare.[13]Su Damanhur, vi sono segnalazioni negative proprio di chi ha fatto parte di questa comunità. Alcuni ex adepti raccontano di presunti abusi psichici e fisici subiti negli anni[14].
Alcuni hanno provato ad esaminare con gli strumenti della scienza alcune delle asserzioni della filosofia di Damanhur come la selfica e notano che non sono in alcun modo provati scientificamente i suoi presunti effetti benefici.[15]
Tratto: http://it.wikipedia.org/wiki/Federazione_di_Damanhur
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