I
dolori ai muscoli non sono sempre espressione di un patologia a livello locale Le malattie
delle articolazioni e delle ossa portano spesso il paziente a lamentare
un dolore muscolare e possono ulteriormente confondere la diagnosi di
localizzazione anatomica dei sintomi, in quanto comportano anche
atrofia da disuso e una certa debolezza muscolare. Allo stesso modo, un
dolore generato da malattie dei tessuti sottocutanei o della fascia o
dei tendini può essere erroneamente attribuito ai muscoli. Per di più,
alcune malattie dei nervi periferici più lunghi o dei piccoli rami
intramuscolari possono produrre dolore e debolezza muscolare. Il
dolore muscolare può essere il sintomo più importante nelle miopatie
infiammatorie, metaboliche, endocrine e tossiche.
E se fosse una causa di nervi?
I nervi non si "accavallano " mai, è bene chiarirlo. Tuttavia in
questa comune autodiagnosi chiamata spesso in causa quando insorge
un dolore inspiegabile ad un arto c'è un fondo di verità: i nervi
infatti possono "cadere in trappola". Si tratta di una circostanza
molto comune e dolorosa: i nervi nel loro lungo percorso attraversano
punti nei quali sono circondati da un tendine o da una sporgenza
ossea. Una situazione che in condizioni di normalità concede loro
uno spazio modesto, ma sufficiente al corretto passaggio degli impulsi.
Basta poco però ad alterare gli equilibri: una infiammazione, un
callo osseo sorgente, una tendinite, l'artrosi e la ritenzione di
liquidi possono sottrarre spazio al nervo e schiacciarlo come fosse
caduto in una trappola.
Di
quì il nome dato dagli specialisti a questi problemi, sindromi da
intrappolamento e i sintomi avvertiti: formicolii, riduzione della
sensibilità cutanea, dolori brucianti e nei casi più gravi deficit
di forza. All'inizio può servire a lenire i disturbi agitare la
parte o massaggiarla energicamente per riattivarla o ancora lasciarla
a riposo, ma con il tempo queste misure diventano sempre più inutili.
I disturbi da prima incostanti e capricciosi, diventano cronici
e soprattutto intollerabili, tanto che si rendono necessari gli
antiinfiammatori per ottenere una tregua.
Ignorare
questi segnali di allarme è pericoloso: se il nervo soffre troppo
a lungo le sue fibre si atrofizzano, così che ogni sforzo terapeutico
diventa inutile. Il nervo risulta infatti danneggiato in modo irreparabile
e sua corretta funzione non può più essere recuperata. Le conseguenze
più comuni di questi ritardi terapeutici sono zone di cute in parte
o del tutto insensibili, dolori urenti e debolezza di uno o più
muscoli.
Dolori muscolari e stanchezza cronica
La
debolezza, sia quella oggettiva sia quella percepita solo dal soggetto,
può essere la conseguenza di un'affezione del sistema nervoso centrale
o periferico. Il deficit di forza dovuto a un'affezione nervosa
centrale, come un'ischemia
cerebrale transitoria, si associa di solito a una modificazione
del livello di coscienza o disturbo
cognitivo, con aumento sia del tono muscolare sia dei riflessi da
stiramento e, spesso, con alterazioni della sensibilità. Molte cause
neuromuscolari di deficit intermittente di forza si associano a una
normale funzione mentale, con deficit del tono muscolare e dei riflessi
da stiramento. Le principali cause di deficit di forza intermittente
sono elencate nella tabella 22.1. Le cause centrali sono dovute in
genere a vasculopatia cerebrale.
Astenia
episodica
I
pazienti che riferiscono un "deficit di forza" intermittente,
ma che in effetti sono soggetti ad affaticamento,
soffrono di astenia che può essere distinta dalla vera perdita di
forza muscolare sulla base del fatto che i
pazienti non perdono la capacità di eseguire un compito, ma
piuttosto la capacità di eseguirlo ripetutamente. L'astenia è un
problema importante in molti pazienti con malattie renali, epatiche,
cardiache o polmonari. L'esame di questi pazienti evidenzia la loro
capacità di eseguire, almeno una volta, singole attività motorie quali
rialzarsi da una posizione genuflessa, salire i gradini o alzarsi da
una sedia. La fatica è pure caratteristica di un danno relativamente
selettivo delle vie motorie discendenti del sistema nervoso centrale per
il quale i segni di anormalità neurologica possono essere minimi. Un
affaticamento accentuato dall'attività fisica è caratteristico della sindrome da affaticamento. Un deficit di forza intermittente dovuto
a una malattia neuromuscolare periferica può derivare da bruschi
cambiamenti della funzione nervosa periferica, da una disfunzione
intrinseca del muscolo, da alterazioni delle proprietà
elettrofisiologiche del muscolo derivanti da anormalità degli
elettroliti ematici o da una mancanza intermittente di trasmissione
neuromuscolare.
Deficit
della conduzione nervosa periferica
Alcune
neuropatie rare sono associate a deficit di forza ricorrente. La predisposizione ereditaria alla paralisi da compressione, spesso
denominata neuropatia "a salsiccia", in quanto alla biopsia
del nervo la mielina presenta una conformazione che somiglia a una
salsiccia, è caratterizzata da paralisi improvvisa successiva a
compressione di un nervo periferico. Il disturbo è trasmesso con
modalità autosomica dominante e si verifica in numerose famiglie in
seguito a un'anomalia della proteina mielinica periferica (PMP-22).
Alterazione
della trasmissione a livello della placca neuromuscolare.
La
Miastenia
gravis,
particolarmente
nelle sue manifestazioni iniziali, è caratterizzata da un deficit di
forza transitorio. Di solito sono dapprima interessati i muscoli
cranici, verificandosi di conseguenza diplopia, ptosi, disfagia
e disartria. Talora il deficit di forza agli arti può essere il sintomo
d'esordio della miastenia gravis e in assenza di disfunzioni ai muscoli
cranici la diagnosi può essere ritardata di mesi. Tipica di questa
malattia è la variazione diurna della forza, con una debolezza che
peggiora col passare dei giorni. Anche altre malattie della giunzione
neuromuscolare meno comuni della miastenia gravis, quali la sindrome
di Lambert-Eaton, possono manifestarsi con debolezza intermittente.
Alterazioni
intermittenti degli elettroliti
Modificazioni
transitorie della potassiemia sono associate a profonde modificazioni
della forza muscolare. Sebbene le paralisi periodiche primitive
(paralisi periodiche ipo- e iperkaliemiche) vengano subito alla mente
come ipotesi diagnostica nella valutazione di un paziente con deficit di
forza associato ad alterazione del potassio sierico, una debolezza
episodica è invece più frequentemente provocata da altre cause di
alterazione della potassiemia. Le paralisi periodiche familiari si
presentano solo raramente dopo i 30 anni; altre cause sono normalmente
presenti in pazienti più anziani. La paralisi periodica ipokaliemica
può verificarsi in pazienti con ipertiroidismo. Deficit di forza
episodici,
conseguenti a un'ipokaliemia, possono verificarsi in seguito a perdita
di potassio per via renale o gastrointestinale.
La
debolezza muscolare iperkaliemica si
verifica di solito nell'ambito di patologie croniche a carico dei reni o
dei surre-ni. Altre alterazioni degli elettroliti possono causare
ipostenia ad andamento intermittente come manifestazione cllnica
iniziale di una grave anomalia metabolica. La correzione dell'anomalia
metabolica migliora la debolezza.
Malattie
metaboliche del muscolo
Un
certo numero di affezioni caratterizzate da difetti nell'utilizzazione
metabolica del glicogeno e dei lipidi è associato a un'alterata
produzione energetica nel muscolo, che può causare un deficit di forza
intermittente normalmente accompagnato da dolore e segni di lesione
muscolare. Una di tali condizioni è rappresentata dal deficit di
carnitina palmitoil transferasi. Malattie mitocondriali, come il
deficit di citocromo ossidasi, possono causare una grave intolleranza
all'esercizio fisico con affaticamento e ipostenia muscolare associati
ad acidosi lattica; di rado si manifestano dolori e distruzione del
tessuto muscolare.
Altri
disturbi Attacchi
ricorrenti di sensazione di "debolezza" si verificano spesso
nei pazienti con sindrome da
iperventilazione',
tali pazienti, tuttavia, presentano una forza normale quando
sottoposti a test adeguati. Allo stesso modo, episodi
ipoglicemici ricorrenti sono associati a deficit di forza
soggettivo, sebbene l'ipoglicemia non sia comune come causa di questo
sintomo. Affezioni del sistema nervoso centrale possono causare
debolezza generalizzata senza una contemporanea alterazione dello stato
di coscienza. Gli attacchi con caduta (drop attacks), che derivano da una riduzione
dell'apporto ematico alle vie motorie del tronco encefalico, provocano
un'improvvisa paraparesi o tetraparesi, normalmente della durata di
pochi secondi. Pazienti con narcolessia possono presentare una perdita
improvvisa del tono e della forza muscolare durante episodi di cataplessia.
Un disturbo del sistema di attivazione reticolare del tronco
encefalico è responsabile di tali episodi, così come della paralisi nel sonno che si verifica quando i pazienti narcolettici
si stanno addormentando o risvegliando.
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