I Gruppi Sanguigni
I
sistemi di classificazione dei gruppi sanguigni umani sono numerosi. Il
sistema AB0 è il più importante
e permette di individuare i quattro gruppi 0, A, B e AB, detti
‘sanguigni’ perché formano diversi gruppi di persone che possono
scambiare il sangue tra di loro senza reazioni avverse.
- Soggetti del tipo 0 non hanno antigeni e possiedono anticorpi diretti contro gli antigeni del gruppo A e B.
- Soggetti del tipo A hanno l’antigene A e anticorpi anti-B, quindi non possono ricevere sangue del gruppo B.
- Soggetti del tipo B hanno l’antigene B e anticorpi anti-A, quindi non possono ricevere sangue del gruppo A.
- Soggetti del tipo AB hanno l’antigeni A e B, mentre non possiedono anticorpi anti-A e anti-B, quindi possono ricevere il sangue dagli altri gruppi, ma non possono donare il sangue se non a soggetti dello stesso gruppo.
La frequenza dei quattro gruppi sanguigni si differenzia nelle popolazioni dei vari continenti. In
Europa, la percentuali medie di appartenenza sono le seguenti
- 40% gruppo 0;
- 40% gruppo A;
- 15% gruppo B;
- 5% gruppo AB;
Alcuni
ricercatori hanno evidenziato come numerose sostanze contenute negli
alimenti siano in grado di
provocare fenomeni di agglutinazione, seppur deboli, nei confronti
delle cellule de determinati gruppi sanguigni, inducendo l’attivazione
di fenomeni di vero e proprio rigetto.
Peter
d’Adamo chiarisce l’importanza di tali connessioni: ‘Molte lectine di
origine alimentare presentano
caratteristiche simili a quelle degli antigeni dei gruppi sanguigni e
si comportano pertanto come nemici per le persone che possiedono
anticorpi diretti contro quello specifico antigene.[…].
Ciascuna lectina, però, ha le sue predilezioni e quindi gli organi
che possono essere colpiti sono diversi. Una volta giunta a
destinazione, la lectina esercita un effetto magnetico sulle cellule
che la circondano: le attira e favorisce la formazione di
microscopici agglomerati che, in un secondo tempo, vengono distrutti’.
Le intolleranze alimentari
Per
identificare le sostanze verso cui si è intollerante, Peter d’Adamo
propone di fare riferimento al
proprio gruppo sanguigno, espressione dell’adattamento della specie
umana a un determinato contesto alimentare che ha consentito la
sopravvivenza ai nostri antenati, ma che continua a
condizionarci.
Le
stesse reazioni gravi di agglutinazione che mettono in pericolo la vita
di soggetti che ricevono
trasfusioni da persone di un gruppo sanguigno incompatibile si
verificano, anche se in misura minima e impercettibile, quando
introduciamo alimenti ricchi di sostanze con struttura chimica simile
agli antigeni del sangue incompatibile, in grado di indurre fenomeni
nocivi progressivi.
Le lectine
Uno
degli elementi cardine dell’ipotesi sostenuta da Peter d’Adamo è
l’intollerante di ciascuno dei
quattro gruppi sanguigni ad alcune categorie di alimenti,
conseguente alla presenza di lectina. Le lectina sono proteine presenti
negli alimenti, dotate della proprietà di agglutinazione. Ogni
gruppo sanguigno ha la capacità di metabolizzare alcune di tali proteine e non altre.
Così,
quando ingeriamo un cibo contenente lectine incompatibili con il nostro
gruppo sanguigno, queste
ultime possono provocare fenomeni di agglutinazione nel sangue o
precipitare nel contesto di diversi organi bersaglio. In tal modo, Peter
d’Adamo ha caratterizzato quattro profili dietetici, per
ciascuno dei quattro gruppi sanguigni, consigliando una dieta ideale
basata sulla riduzione o eliminazione dei cibi difficili da digerire,
atta a correggere errori alimentari , trattare le varie
manifestazioni morbose o prevenirle, combattere soprappeso e
obesità.
Il test dell’indacano
La
presenza di lectine nell’organismo può essere evidenziata dal test
dell’indacano, eseguito sulle
urine. L’indacano, sostanza del gruppo chimico degli indoli, viene
escreto con le feci e l’urina quando l’apparato gastrointestinale e il
fegato non riescono a digerire le proteine.
Secondo l’esperienza di Peter d’Adamo, i risultati della reazione al test dell’indacano vanno
interpretati come segue:
- 0-2 valore buono;
- 2-3 presenza di qualche problema;
- 3-4 condizione critica.
Il test consente anche di monitorare nel tempo i successi conseguiti adottando la dieta adatta al proprio
gruppo sanguigno, tanto da essere evidenti già dopo le prime due settimane.
Classificazione degli alimenti in base ai gruppi
sanguigni
Alimenti adatti: Gli
alimenti ‘adatti’ a ogni singolo gruppo sanguigno svolgono un ruolo
nutrizionale ottimale, assicurando inoltre
un’ attività antiossidante, antimutagena e anticancerogena. Per tali
alimenti si può utilizzare l’espressione ‘drug food’ (alimenti
farmaco), propria degli studiosi anglosassoni, i quali hanno
reso attuale il messaggio di Ippocrate: ‘’Il tuo alimento sia il tuo
medicamento’.
Alimenti indifferenti:Svolgono principalmente un ruolo energetico, in quanto assicurano al corpo umano il necessario apporto di
calorie.
Alimenti sconsigliati:Sono
gli alimenti da limitare o evitare, in quanto contengono sostanze
indigeribili per i soggetti di quel
determinato gruppo sanguigno, come le ‘lectine’, capaci di formare
addensamenti e aggregati collosi che mobilitano le funzioni di
eliminazione dell’organismo e possono indurre un insieme
estremamente vario di disturbi, dai più semplici ai più gravi.
Stile di vita e gruppo sanguigno
Essere
in sintonia con il proprio programma genetico, nel quale è prevista in
larga misura l’espressione
della vita di ciascuno, significa saper governare con saggezza il
proprio corpo, nella consapevolezza degli elementi di forza e
vulnerabilità, e scegliere un modello alimentare e uno stile di
vita che assicurino il benessere nella sua pienezza e il
rallentamento della vecchiaia. La conoscenza del proprio gruppo
sanguigno, così come proposto da Peter D’Adamo, costituisce la base per
il
raggiungimento dell’equilibrio biologico e dell’armonia totale.
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