FORTE DOLORE ALLA BASE DEL PIEDE - Fascite plantare cause e rimedi
La fascite plantare è la più comune causa di dolore calcaneare (tallonite).
Si manifesta soprattutto tra gli sportivi ed è causata dalla
ripetizione continua di eccessivi sovraccarichi a livello podalico.
La lesione può essere anche dovuta allo stare in piedi per un numero
eccessivo di ore e anche per eccessivo esercizio fisico se non si è
allenati.
Inoltre, le persone con uno stile di vita sedentario, i soggetti che
usano delle calzature inadatte e le persone in sovrappeso sono più
inclini alla fascite plantare.
Un'altra causa di tale patologia è genetica,cioè se se si ha di un
tendine d'Achille ridotto questo può condizionare la capacità di
flessione della caviglia e quindi si hanno più probabilità di
danneggiare la fascia plantare.
Altre cause: malattie metaboliche
(gotta)
e reumatiche (spondilite anchilosante, artrite reumatoide,
condrocalcinosi,
psoriasi etc.).
artrosi
e patologie reumatiche
sovrappeso/
obesitàalterazioni posturali primarie o secondarie
Per capire bene le cause d'origine ed i trattamenti più utili per curare la fascite plantare bisogna innanzitutto dare un rapido sguardo all'anatomia del piede. Il legamento arcuato (o aponeurosi plantare) è una robusta fascia fibrosa che unisce la zona plantare interna del calcagno con la base delle dita. Questo legamento gioca un ruolo molto importante nella trasmissione del peso corporeo al piede durante la deambulazione e la corsa. In particolare quando il piede si eleva sulle punte staccando il tallone dal suolo (gesto tipico della corsa e del salto) l'aponeurosi plantare subisce una distensione (vedi figura).
Quando il medico diagnostica una fascite plantare significa che il
legamento arcuato si è infiammato a causa dell'eccessivo utilizzo. Nella
fase precoce la fascite plantare tende a coinvolgere l'inserzione di
questo legamento a livello calcaneare causando dolore in quest'area.
Successivamente il dolore tende a spostarsi verso l'avampiede migrando
lungo tutta la pianta e risparmiando soltanto la punta delle dita
(falangi distali del piede).
CAUSE: la fascite plantare può insorgere a causa di innumerevoli fattori, spesso combinati tra loro; piedi piatti o cavi, scarpe inadeguate (troppo larghe o troppo strette, troppo morbide o troppo rigide), sovrappeso, obesità , allenamenti inadeguati e contrattura o debolezza di alcuni muscoli della gamba come il polpaccio, il peroneo, il tibiale posteriore e gli estensori delle dita del piede.
Diagnosi
Solitamente la diagnosi di fascite plantare viene effettuata dopo
un'attenta valutazione clinica della sintomatologia. Indagini
strumentali, come radiografie e TAC non sono solitamente necessarie ma possono essere utili per evidenziare od escludere ulteriori cause di dolore al tallone (artrosi astragalo calcaneare, fratture da stress, tumori ecc.).
Sintomi
Quando un paziente soffre di fascite plantare il tessuto connettivo
che forma
la volta plantare si sfibra degenerando ed infiammandosi. Entrambe
queste anomalie possono rendere piuttosto dolorose attività comuni come
fare la spesa o le scale.
Il sintomo principale della fascite plantare è proprio il dolore,
spesso più severo al risveglio e localizzato nella parte interna del
tallone. Dopo questa prima fitta il dolore tende a diminuire piuttosto
rapidamente per poi ricomparire dopo una lunga passeggiata o al termine
della giornata (nei casi più gravi).
Nello sport il dolore insorge solitamente nelle fasi di riscaldamento
iniziale per poi scomparire mano a mano che l'allenamento prosegue. In
ambito sportivo sono particolarmente a rischio i corridori di fondo, i
saltatori ed i giocatori di calcio.
MECCANISMO LESIVO: abbiamo visto come i sintomi tipici della fascite plantare siano causati dalla ripetizione continua di microtraumi che si ripercuotono sulla fascia "sfibrandola" poco a poco. Alla base di questa degenerazione vi è la perdita di elasticità del legamento associata ad un suo eccessivo accorciamento. Ogni volta che estendiamo dorsalmente il nostro piede sollevandoci sulle punte l'aponeurosi plantare viene stirata. L'entità di questo stiramento è tanto maggiore quanto più lo stacco è vigoroso.
Le lesioni ligamentose sono tanto più probabili quanto più velocemente viene applicata la forza di trazione. Per questo motivo in seguito ad una forte azione di spinta sull'avampiede può verificarsi una rottura di alcune fibre che formano la fascia (a causa dell'eccessivo allungamento). Queste lesioni solitamente sono impercettibili e per nulla gravi ma necessitano di tempi piuttosto lunghi per essere riparate. A questo punto appare piuttosto evidente come la ripetizione continua di microtraumi causi a lungo andare una degenerazione del legamento dando origine alla fascite plantare. Il punto più sensibile a questo tipo di lesioni è l'inserzione calcaneare dell'aponeurosi che dopo la degenerazione tende ad infiammarsi causando il caratteristico dolore nella regione mediale (interna) del calcagno.
Durante il riposo notturno si verifica la situazione opposta: le punte dei piedi sono rilassate e tendono a guardare verso il basso. Di conseguenza il legamento arcuato tende ad accorciarsi. Al mattino, non appena ci si alza dal letto i piccoli movimenti del piede richiedono un allungamento del tessuto fibroso che tende tuttavia a rimanere contratto causando dolore. Lo stesso movimento piano piano stimola l'allungamento dell'aponeurosi plantare favorendo la regressione del dolore.
Semplici trattamenti di terapia per la cura della fascite plantare:
Di solito, il dolore si attenua nel tempo, ma la guarigione del
tessuto è molto lenta e non avviene spontaneamente. Potrebbero quindi
essere necessari diversi mesi (di solito 6) per essere completamente
guariti.
Tuttavia, i seguenti trattamenti (anche combinati insieme) possono accelerare la guarigione:
Sdraiare la gamba appoggiando il piede
Questo dovrebbe essere molto frequentemente. Si deve inoltre evitare di correre,di camminare troppo o di stare a lungo in piedi.
Uso di calzature adeguate:
Si consiglia per prima cosa di non camminare mai a piedi nudi su
superfici dure. Poi si suggerisce di usare scarpe ortopediche con tacchi
imbottiti e un con un ottimo plantare. Evitare le scarpe vecchie ed
usurate che non possono più garantire un buon appoggio e una buona
protezione al vostro piede.
Uso di cuscinetti per il tallone e di plantari appositi:
È possibile acquistare cuscinetti vari e plantari per ammortizzare il tallone e per garantire il supporto all'arco del piede.
Questi funzionano decisamente meglio se li si metti nelle scarpe in
ogni momento della giornata. L'obiettivo è quello di alzare il tallone
di circa 1 cm così che esso possa compiere meno fatica ed il peso del
corpo sia meglio distribuito.
Antidolorifici ed antinfiammatori contro il dolore della fascite plantare:
Antidolorifici come il paracetamolo spesso servono per alleviare il dolore,e a volte farmaci antinfiammatori come l'ibuprofene
sono molto utili, come l'uso di una borsa del ghiaccio (o anche un
sacchetto di piselli surgelati avvolto in un canovaccio) che va tenuta
sopra il piede per 15-20 minuti ad applicazione.
Altri rimedi per la fascite plantare:
Iniezioni di steroidi
Una puntura di steroidi (cortisone) è a volte favorevole se il dolore rimane persistente.
Con questo trattamento si può alleviare il dolore in alcun soggetti
per diverse settimane, ma non sempre serve per curare il problema.
A volte due o tre iniezioni vengono consigliate per un breve periodo di prova che dura poche settimane .
L' iniezioni di steroidi comportano alcuni rischi, e può succedere (raramente) la rottura della fascia plantare.
Terapia extra corporea ad onde d'urto:
Questa possibile terapia per la fascite plantare viene svolta con una
macchina che genera onde sonore ad alta energia indirizzate
direttamente sulla zona dolente del piede e per risolvere la
problematica possono essere richieste diverse sedute che fortunatamente
non hanno effetti collaterali se non l'arrossamento della pelle e
gonfiore del piede.
Trattamento chirurgico per la fascite plantare:
Il trattamento chirurgico per la fascite del piede è solitamente
riservato ai casi gravi, la chirurgia è di solito consigliata solo se il
dolore non si è alleviato dopo 12 mesi, nonostante che al soggetto
siano stati preventivamente imposti i classici trattamenti meno invasivi
di routine.
L'intervento in questione (molto delicato), mira alla separazione
della fascia plantare e viste le procedure, le complicanze possono
includere infezioni, aumento del dolore, lesioni ai nervi nelle
vicinanze, o addirittura arrivare alla rottura della fascia plantare.
Esercizi di stretching per la fascite plantare:
Fare ogni giorno del buon sano e regolare streching della zona
interessata può risultare un vero e proprio toccasana ed alleviare i
sintomi dolorosi della fascite plantare con semplicità (ovviamente tale
programma riabilitativo deve necessariamente essere prospettato da un
professionista della riabilitazione).
Questo aiuta perché molte persone che soffrono di fascite plantare
hanno anche spesso un appena accennato senso di oppressione del tendine
d'Achille che può essere alleviato solo con la distensione dell suddetto
ed inoltre è da tenere presente che durante la fase notturna la fascia
plantare tende a "stringere" verso l'alto ( ed ecco spiegato perché il
dolore risulta più intenso alla mattina).
Essenzialmente lo scopo di questi esercizi è quello di sciogliere
delicatamente i tendini e la fascia fibrosa sopra e sotto il tallone.
Esercizi specifici:
1. Stare a circa 40 cm di distanza da un muro e
mettere entrambe le mani contro il muro all'altezza delle spalle,
divaricare leggermente i piedi, e posizionare un piede davanti
all'altro. Piegare il ginocchio davanti, mantenendo tesa la parte
posteriore e tenendo la schiena dritta e flessa verso il muro ed
allungarsi.
Se fatto nel modo giusto dovreste sentire l'irrigidirsi del muscolo del polpaccio.
Mantenere questa posizione per alcuni secondi, e poi tornare alla
posizione di partenza e farlo per 10 volte prima di passare all'altra
gamba.
Ora ripetete lo stesso esercizio, ma questa volta, portando il la
parte posteriore del piede leggermente in avanti in modo che il
ginocchio e la schiena siano leggermente piegati. Appoggiatevi al muro
come fatto precedentemente e mantenete la posizione per alcuni secondi e
prima di tornare in rilassamento ed anche questo va ripetuto una decina
di volte per gamba.
2. Posizionarsi su di un gradino,tenere le gambe
leggermente divaricate e con i talloni appena fuori (magari usando il
corrimano come sostegno) abbassare i talloni, mantenendo le ginocchia
diritte. Anche in questo caso,se l'esercizio è svolto correttamente, si
dovrebbe sentire la tensione dei polpacci.
Mantenere la posizione per circa 20-60 secondi e poi rilasciare.
Ripetere per altre sei volte per almeno un paio di sessioni al giorno.
3. Sedersi sul pavimento con le gambe poste
frontalmente, legate un asciugamano attorno alla caviglia di un piede e
con il ginocchio dritto e teso, tirare le dita dei piedi verso il viso.
Tenere la posizione per 30 secondi e ripetere tre volte per poi cambiare
piede (esercizio da farsi una volta al giorno).
4. Reperire una sedia e sedersi su di essa con le
ginocchia piegate fino a formare un angolo retto avendo cura di tenere
piedi e i talloni ben saldi sul pavimento.
Sollevare la punta dei piedi verso l'alto, mantenendo fisso il
tallone sul pavimento. Tenere la posizione per alcuni secondi e poi
rilassarsi.
Da ripetersi per almeno 10 volte per una o due volta al giorno.
5. Per questo esercizio è necessario un oggetto
cilindrico d'uso comune come ad esempio può essere un mattarello o anche
una banale lattina.
Restando seduti sulla sedia, collocare l'oggetto scelto, sotto l'arco
del piede ed iniziare cosi dei movimenti in diverse direzioni.
Eseguire questo esercizio per alcuni minuti per ogni piede, almeno due volte al giorno.
Rimedi naturali efficaci per la fascite plantare:
Per ogni problematica esistono sempre uno o più rimedi naturali e la fascite plantare non si differenzia in questo.
I rimedi naturali contro questa patologia, come era
era facilmente intuibile, sono d'uso esterno ovvero soluzioni
appositamente studiate per massaggi, prodotti naturali basati su piante
storicamente conosciute per le loro proprietà emollienti,
antidolorifiche e decongestionanti come l'arnica, la camomilla, l'artiglio del diavolo.
FONTE: Preso parzialmente da http://www.my-personaltrainer.it/fascite-plantare.html e da vari articoli autorevoli .
grazie mille.
RispondiEliminaSpero si iscriva a questo blog
traduzione del testo sopra
RispondiEliminaBasta voler dire che il tuo articolo è come stupefacente. La chiarezza alla tua pubblicazione
è solo fresco e che posso supporre che sei esperto in questo
soggetto. Bene insieme con il vostro permesso mi permetta di strappare
il tuo feed RSS per rimanere aggiornati con il disegno vicino palo.
Grazie 1.000.000 e vi prego di continuare il lavoro gratificante.