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Raymond Bard nato nel 1972 Autore del Benessere Olistico e autore di diversi Gruppi e Progetti

Raymond Bard wellness coach dal 1998

Raymond Bard : Un'anima poliedrica al servizio del benessere Nato il 12 gennaio 1972 a Catania e residente a Bergamo , è un uomo dal profilo multiforme, dedito al fitness, al benessere e alla crescita interiore. La sua passione per questo ambito affonda le radici nel 1995, anno in cui inizia ad esplorare, sperimentare e applicare diverse discipline. Esperienza e competenze: Personal trainer olistico: Offre un approccio completo al benessere, integrando fitness, alimentazione, energie sottili e discipline orientali. Operatore olistico: Pratica diverse discipline occidentali e orientali, tra cui bioenergie, vibrazioni, frequenze, fotoni e fisica quantistica. Motivatore e ristrutturatore di stile di vita: Aiuta le persone a trasformare la propria vita in meglio, insegnando loro a gestire eventi a catena, dualità, causa-effetto, legge del Karma, mentalità e realtà, livelli di coscienza. Esperto di energie: Educa e gestisce le energie visibili e invisibili, insegnando tecniche di rilassamento, antistress, pensiero positivo, legge dell'attrazione, meditazione e respirazione. Guida per la crescita interiore: Propone metodi innovativi per una crescita interiore rapida e proficua, basati sulla conoscenza delle energie vibrazionali. Consulente e ideatore di progetti: Offre consulenza e supporto per la creazione di progetti sociali, educativi, ricreativi e culturali. Insegnante di positività e legge di attrazione: Trasmette principi di positività, legge dell'attrazione, legge di risonanza, tecniche esoteriche, creazione di preghiere, mantra e frasi magiche. Esperto di discipline olistiche: Pratica e insegna ginnastica posturale, riequilibrio energetico dei chakra, mental training, visualizzazione, psicologia dello sport e del rendimento lavorativo. Ricercatore scientifico autonomo: Conduce studi e sperimenti su magnetismo, cristalloterapia, vibrazioni e frequenze benefiche, fisica quantistica, esoterismo, vitalismo, Karma, politeismo, campane tibetane, sciamanesimo, tantra, yoga, magia d'amore e altro ancora. Allenatore personalizzato: Offre un servizio di personal training di alto livello a vip, manager, personaggi famosi e non, con un approccio olistico che si concentra sul benessere a 360 gradi. Creatore di contenuti: Crea, gestisce e anima gruppi, community, pagine e post sui social network a scopo sociale, formativo e umanitario. RiNato è un professionista appassionato e versatile, sempre pronto ad aiutare le persone a raggiungere il loro massimo potenziale. Il suo approccio olistico al benessere lo rende un punto di riferimento per chi desidera migliorare la propria vita a livello fisico, mentale e spirituale. Se sei alla ricerca di una guida esperta e motivata per il tuo percorso di crescita personale, Raymond Bard è la persona giusta per te. Dal 2024 Disponibile solo per gli iscritti a questo sito internet e tramite tessera associativa con Namaste International Community aps

20 giugno 2012

Dolore sotto al piede per troppo tempo in piedi - Fascite plantare

La fascite plantare è “la
causa più comune del dolore
ai piedi nei pazienti ambulatoriali”
ed è spesso una spiacevole
“ricompensa” del
duro lavoro del tuo corpo: gli
esercizi pliometrici, i salti,
la corsa, lo scatto, o solo il
lavoro e lo stare in piedi per
ore durante il giorno (CMDT
2008). Il sintomo indicatore
è il dolore che inizia all’interno
del piede partendo dal
tallone.
© Tarzoun - Fotolia.com
WWW.OLYMPIAN.I T Olympian’s News / MIND & BODY 153
Spesso fa male in particolari punti e stringendolo con
le dita e colpendolo con un bastoncino può causare un
dolore pungente e prolungato. Bene, non stringerlo e non
colpirlo così non ti provoca dolore (scherzo!). Di solito si
fa sentire muovendo i primi passi scesi dal letto la mattina
o dopo essersi seduti a guardare l’ultimo Reality,
documentario di chirurgia plastica, o il Fight Club.
La fascite plantare oltre un fastidio al piede è anche
un vero fastidio da trattare. Secondo l’American Family
Physician, 2001 potrebbero essere necessari dai 6 ai 18
mesi per risolverla. Per capirlo è necessaria una breve e
leggermente noiosa lezione di anatomia. La superficie
plantare del piede è la parte sotto del piede, proprio
come è la superficie del palmo della mano, bene, penso
che tu capisca. La fascia è un tessuto connettivo molto
spesso che circonda i muscoli o gli serve come àncora,
provvedendo a creare una struttura di supporto e protezione.
Negli anni passati ortopedici e fisioterapisti credevano
che la fascite plantare fosse un’infiammazione della
fascia. Credevano che il ghiaccio, le infiltrazioni di cortisone,
e se necessario la chirurgia, fossero la miglior
strada per curare questa patologia. Numerosi studi
recenti rifiutano la teoria dell’infiammazione e suggeriscono
che “la fascite plantare è una fascite degenerata
senza infiammazione”. I ricercatori della Temple
University School of Podiatric Medicine hanno dimostrato
che molti dei trattamenti medici per le varie fasciti –
specialmente le infiltrazioni di cortisone (ahi) – possono
addirittura peggiorare la degenerazione della fascia.
E invece per quanto riguarda le “spine calcaneari”?
Anni fa, prima del Nintendo, c’era un tempo in cui tutti
credevano che la crescita ossea del tallone dove la fascia
si congiunge era la maggiore causa della fascite plantare.
Con molti studi radiografici abbiamo visto che avere la
spina calcaneare non significa avere la fascite plantare.
Molte persone senza il dolore ai piedi ce l’hanno
(DiMarcangelo, 1997). Da quel momento, ci siamo focalizzati
sulla fascite plantare come una lesione da sovraccarico
– il tessuto è sovraccaricato con troppi salti, corsa,
camminate, ecc. o semplicemente il peso. Persone
pesanti – non necessariamente in sovrappeso – hanno
maggiori probabilità di finire per avere il dolore ai piedi.
Che cosa puoi fare per questo? “Sono destinato a
rinunciare alla mia corsa, al mio allenamento, al mio
sollevamento pesi, al mio lancio del gatto, etc.?” No,
non a tutto. Se accetti che ci vuole l’impegno e un po’
di tempo, la fascite plantare può risolvere senza interrompere
il tuo lavoro o fermare i tuoi esercizi quotidiani.
Il migliore approccio, include l’Active Release
Techniques® (A.R.T.), lo stretching, esercizi, cambio
delle scarpe, attività alternative, e pensieri positivi (dai,
non farebbe male).
A.R.T.® è particolarmente efficace – non solo riduce
lo spasmo muscolare e le aderenze dei tessuti, allungando
e muovendo i muscoli e i tendini del piede. Sì, è
doloroso ma potrai arrivare ad avere meno dolore dopo
pochi trattamenti. Tipicamente due o tre volte alla settimana
per due settimane si trova un miglioramento del
50% dei sintomi. Insieme a questo trattamento, qualcosa
in più è probabilmente necessario. Allungamenti del
piede e della punta del piede, in particolare con le
gambe accavallate con il tallone sopra al ginocchio,
dimostrano di avere un effetto positivo nel ridurre il dolore
al tallone se fatti diverse volte al giorni con un minimo
di 10 ripetizioni (Di Giovanni, Naawoczenski, Wilding, te
al., 2003). Gli esercizi con l’asciugamano – fondamentalmente
consiste nell’esercitarsi ad arrotolare l’asciugamano
con le tue dita del piede con il tuo tallone piantato
a terra – sono efficaci per rafforzare i flessori e estensori
delle dita del piede. Fare un massaggio passando una
pallina da golf lungo la fascia plantare è un semplice
modo per sciogliere da soli il sotto del piede. E, ancora,
le vecchie scarpe non aiutano. Ricordi quelle scomode
scarpe da tennis di pelle bianca che hai appeso dal
1982? Non solo sono probabilmente troppo piccole,
consumate e completamente prive di aiuto per il tuo arco
plantare, ma sono anche disgustose. No, seriamente, se
le tue scarpe hanno passato i 750 chilometri, che per la
media delle persone è tra i 3 e i 6 mesi – NON anni –
devono essere mandate nell’”Isola dei Rifiuti”.
© Nathalie P - Fotolia.com © Nathalie
Foto per gentile concessione dell’autore.
FASCITE PLANTARE :
COME RISOLVERE UN PIEDE DOLENTE ART
Dobbiamo anche vedere o sentire la struttura del
piede: le ossa del piede si muovono come dovrebbero?
Una manipolazione del piede può migliorare la mobilità?
L’arco del piede è ceduto? Un plantare in questo caso
potrebbe anche dare un sostegno in più. Un ciclo di terapie
con gli ultrasuoni o di laser terapia hanno dato qualche
segno positivo al livello clinico anche se metto più fiducia
negli altri trattamenti sopra citati.
Le due più terribili parole che si possono sentire da un
atleta o da uno sportivo sono: “modifica dell’attività”.
Non mi piace “modificare” le mie abitudini, ma a volte,
per superare momenti di sovraccarico, è necessario. Il
corridore dovrebbe diminuire il suo chilometraggio settimanale;
il saltatore potrebbe evitare di saltare focalizzando
su altri aspetti dell’allenamento; il calciatore potrebbe
giocare un solo tempo piuttosto che 2 partite alla settimana,
etc. Se non sei aggiornato sui nuovi o i tradizionali
esercizi, ingaggia un personal trainer certificato. Un buon
insegnante è la più grande fonte di nuove idee e ispirazioni.
Se il tuo lavoro ti costringe a stare tutto il giorno su un
pavimento duro cerca di usare uno sgabello o una sedia o
un tappetino di gomma. Spesso non è possibile cambiare
il proprio lavoro, ma modificare le nostre abitudini e modi
di lavorare e in più unire i trattamenti delineati in questo
articolo ti faranno stare meglio.
Per ulteriore informazione sul ART è possibile visitate il sito internet www.activerelease.
com oppure comprare il libro ‘Alleviare i dolori muscolari’ di Brian e Kamali Abelson.
®
Il Dott. Anthony McDougall è un dottore in Chiropratica certificato
per tutto il corpo nella ART, che collabora con atleti professionisti,
praticanti di danza, e anche con la Nazionale Italiana di
Canottaggio. Svolge la sua attività a Firenze e Siena. Visitate il sito
www.studiobalance.it per saperne di più.
Il Dr. Alex Pandzik è laureato in Exercise Physiology, certificato Personal
Trainer e certificato nel ART®. Collabora con atleti, bodybuilders,
powerlifters, e tutti gli appassionati di fitness. Il Dr. Pandzik ha fatto
gare di Bodybuilding e continua ad allenarsi seriamente mentre sta
completando i suoi studi per diventare dottore in Chiropratica.

BIBLIOGRAFIA
• DiGiovanni BF, Nawoczenski DA, Lintal ME, Moore EA, Murray JC, Wilding GE, et al.
Tissue-specific plantar fascia-stretching exercise enhances outcomes in patients with
chronic heel pain. A prospective, randomized study. J Bone Joint Surg Am 2003;
85-A:1270-7.
• DiMarcangelo MT, Yu TC. “Diagnostic imaging of heel pain and plantar fasciitis.”
Clinical Podiatrist Medical Surgeon, 1997; 14:281-301.
• Definition of “fascia” according to Medline-Plus and Merriam-Webster http://www2.
merriam-webster.com/cgi-bin/mwmednlm?book=Medical&va=fascia
• Lemont, Harvey, DPM, Ammiratie, Krista M., BS, and Usen, Nsima, MPH, “Plantar
Fasciitis: A Degenerative Process (Fasciosis) Without Inflammation”, Temple University
School of Podiatric Medicine, Philadelphia, PA. Journal of American Podiatric Medical
Association 93(3): 234-237, 2003.
• McPhee, Stephen J., Papkakis, Maxine A., Tierney, Lawrence M. Jr. 2008 Current Medical
Diagnosis & Treatment. 47th edition, McGraw Hill Medical, San Francisco. 720.
• Niedfeldt, Mark W. MD, Rutherford, Darin S., MD, Young, Craig C., MD. “Treatment of
Plantar Fasciitis”, American Family Physician, February 1, 2001. http://www.aafp.

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