STANCHEZZA DA CAUSE ORGANICHE
CONDIZIONI ORGANICHE DI STANCHEZZA CHE DOVREBBERO ESSERE INDIVIDUATE CON UNA VISITA MEDICA E CON GLI ESAMI STANDARD
Quando ci si reca dal medico e ci si lamenta di essere stanchi, il medico chiede una descrizione dettagliata del problema, fa un esame clinico e ordina una serie di testi di laboratorio. Questi test quasi sempre includono un conteggio dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine e una serie di esami che si possono chiamare SMAC, abbreviazione del nome di una macchina che esegue molti test con un singolo prelievo di sangue. Spesso, ma non sempre , il medico richiede anche la VES, un test del sangue per la tiroide, l’analisi delle urine, l’RX torace, un elettrocardiogramma e una valutazione della funzionalità respiratoria.
Gli esami di laboratorio danno una quantità straordinaria di informazioni sui vari organi del corpo. La stanchezza organica dà luogo solitamente a risultati alterati in uno o più di questi test, anche se va subito detto che certe piccole anormalità possono non avere importanza pratica. Di norma il medico fa ripetere gli esami per ricontrollare gli esiti o per verificare un eventuale errore di laboratorio. Purtroppo questi esami di base non rivelano alcune cause organiche di stanchezza; anche le malattie che questi test solitamente scoprono possono non essere riconosciute in determinate circostanze. Pertanto non si deve concludere che tutto va bene dal punto di vista organico se i test sono nella norma. Ad esempio una tiroide iperfunzionante può non causare le solite alterazioni dei test standard T3, T4 E TSH.
Le più comuni cause organiche di stanchezza che si evidenziano con un esame medico e con i test di laboratorio sono anemia, infezioni, malattie del fegato, malattie del rene, disordini della tiroide, diabete, anormalità del metabolismo dei minerali e acido base, certi tumori e molte malattie del cuore e del polmone.
Quando ci si reca dal medico e ci si lamenta di essere stanchi, il medico chiede una descrizione dettagliata del problema, fa un esame clinico e ordina una serie di testi di laboratorio. Questi test quasi sempre includono un conteggio dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine e una serie di esami che si possono chiamare SMAC, abbreviazione del nome di una macchina che esegue molti test con un singolo prelievo di sangue. Spesso, ma non sempre , il medico richiede anche la VES, un test del sangue per la tiroide, l’analisi delle urine, l’RX torace, un elettrocardiogramma e una valutazione della funzionalità respiratoria.
Gli esami di laboratorio danno una quantità straordinaria di informazioni sui vari organi del corpo. La stanchezza organica dà luogo solitamente a risultati alterati in uno o più di questi test, anche se va subito detto che certe piccole anormalità possono non avere importanza pratica. Di norma il medico fa ripetere gli esami per ricontrollare gli esiti o per verificare un eventuale errore di laboratorio. Purtroppo questi esami di base non rivelano alcune cause organiche di stanchezza; anche le malattie che questi test solitamente scoprono possono non essere riconosciute in determinate circostanze. Pertanto non si deve concludere che tutto va bene dal punto di vista organico se i test sono nella norma. Ad esempio una tiroide iperfunzionante può non causare le solite alterazioni dei test standard T3, T4 E TSH.
Le più comuni cause organiche di stanchezza che si evidenziano con un esame medico e con i test di laboratorio sono anemia, infezioni, malattie del fegato, malattie del rene, disordini della tiroide, diabete, anormalità del metabolismo dei minerali e acido base, certi tumori e molte malattie del cuore e del polmone.
CONDIZIONI ORGANICHE CHE POSSONO NON ESSERE EVIDENZIATE DAI TEST STANDARD
Tra le diverse malattie non facilmente identificabili con i test clinici normali, vi sono quelle che hanno a che fare con il sistema endocrino.
Una deficienza della ghiandola cortico-surrenalica, , la malattia di Addison, è rara ma importante causa di stanchezza cronica. Molti casi iniziali di questa malattia sono erroneamente diagnosticati come psicologici. Uno degli elementi chiave per sospettare una inadeguatezza della ghiandola surrenalica è lo scurirsi della pelle, sintomo che è presente in circa il 90% dei casi.
Altri sintomi tipici includono perdita dell’appetito, nausea, dolori allo stomaco, perdita dell’equilibrio, bassa pressione sanguigna, bassi livelli dello zucchero e del sodio, e alti livelli di potassio nel sangue. Comunque, casi precoci possono dare pochi sintomi oltre quelli della stanchezza cronica. Sono persone ad alto rischio per una insufficienza surrenalica coloro che hanno preso per un lungo periodo di tempo degli ormoni steroidi, come il prednisone e coloro che hanno una tubercolosi. In caso si sospetti una malattia di questo genere, la cosa migliore è consultare un endocrinologo e farsi prescrivere test in grado di evidenziare il funzionamento delle ghiandole surrenali.
Anche una iperfunzionalità delle ghiandole surrenali può causare stanchezza. Questa situazione porta dei sintomi noti come sindrome di Cushing: aumento di peso, specialmente nella parte alta della schiena, aumento della peluria facciale, acne, un gonfiore al viso, un leggero aumento della pressione sanguigna, un notevole cambiamento della personalità e difficoltà nella concentrazione.
Se vi sono dei sintomi che suggeriscono una sindrome di Cushing, si può giungere facilmente alla diagnosi effettuando una misurazione dei livelli degli ormoni corticosurrenali nel sangue e nell’urina.
E’ importante tener prsente anche una rara forma di iperfunzionalità della ghiandola surrenale, il feocromocitoma che causa una abnorme produzione di adrenalina, altro ormone della ghiandola surrenale. Questo fatto puo’ stimolare una forma di iperfunzionalità che conduce alla stanchezza. I sintomi più importanti, e spesso drammatici, sono improvvisi attacchi di cefalea, sudorazione, aumento rapidissimo del battito del cuore, palpitazioni, crisi di panico, nausea, dolori addominali o del torace, disturbi della vista, e un aumento notevole della pressione sanguigna. Tra un attacco e l’altro le persone con un feocromocitoma possono stare bene o avere soltanto una stanchezza cronica, una diminuzione del peso e una ipertensione. In caso di frequenti attacchi dei sintomi predetti, specialmente se associati a un’alta pressione sanguigna, bisogna senz’altro accertarsi di non essere in presenza di un feocromocitoma, che puo’ essere evidenziato da un semplice esame delle urine.
Tra le diverse malattie non facilmente identificabili con i test clinici normali, vi sono quelle che hanno a che fare con il sistema endocrino.
Una deficienza della ghiandola cortico-surrenalica, , la malattia di Addison, è rara ma importante causa di stanchezza cronica. Molti casi iniziali di questa malattia sono erroneamente diagnosticati come psicologici. Uno degli elementi chiave per sospettare una inadeguatezza della ghiandola surrenalica è lo scurirsi della pelle, sintomo che è presente in circa il 90% dei casi.
Altri sintomi tipici includono perdita dell’appetito, nausea, dolori allo stomaco, perdita dell’equilibrio, bassa pressione sanguigna, bassi livelli dello zucchero e del sodio, e alti livelli di potassio nel sangue. Comunque, casi precoci possono dare pochi sintomi oltre quelli della stanchezza cronica. Sono persone ad alto rischio per una insufficienza surrenalica coloro che hanno preso per un lungo periodo di tempo degli ormoni steroidi, come il prednisone e coloro che hanno una tubercolosi. In caso si sospetti una malattia di questo genere, la cosa migliore è consultare un endocrinologo e farsi prescrivere test in grado di evidenziare il funzionamento delle ghiandole surrenali.
Anche una iperfunzionalità delle ghiandole surrenali può causare stanchezza. Questa situazione porta dei sintomi noti come sindrome di Cushing: aumento di peso, specialmente nella parte alta della schiena, aumento della peluria facciale, acne, un gonfiore al viso, un leggero aumento della pressione sanguigna, un notevole cambiamento della personalità e difficoltà nella concentrazione.
Se vi sono dei sintomi che suggeriscono una sindrome di Cushing, si può giungere facilmente alla diagnosi effettuando una misurazione dei livelli degli ormoni corticosurrenali nel sangue e nell’urina.
E’ importante tener prsente anche una rara forma di iperfunzionalità della ghiandola surrenale, il feocromocitoma che causa una abnorme produzione di adrenalina, altro ormone della ghiandola surrenale. Questo fatto puo’ stimolare una forma di iperfunzionalità che conduce alla stanchezza. I sintomi più importanti, e spesso drammatici, sono improvvisi attacchi di cefalea, sudorazione, aumento rapidissimo del battito del cuore, palpitazioni, crisi di panico, nausea, dolori addominali o del torace, disturbi della vista, e un aumento notevole della pressione sanguigna. Tra un attacco e l’altro le persone con un feocromocitoma possono stare bene o avere soltanto una stanchezza cronica, una diminuzione del peso e una ipertensione. In caso di frequenti attacchi dei sintomi predetti, specialmente se associati a un’alta pressione sanguigna, bisogna senz’altro accertarsi di non essere in presenza di un feocromocitoma, che puo’ essere evidenziato da un semplice esame delle urine.
MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE
Quando pensiamo alle malattie cardiache, solitamente consideriamo come sintomi tipici il dolore al torace, la fatica a respirare, la ritenzione di liquidi o l’edema, le palpitazioni, cioè le irregolarità del battito cardiaco. Invece, la stanchezza cronica puo’ essere uno dei segni premonitori più precoci di una malattia di cuore, prima ancora che si presentino i sintomi più tipici. Molti casi di problemi cardiaci, polmonari o circolatori possono essere individuati dalla storia clinica e dall’esame medico generale, specialmente se questo include una radiografia del torace, un elettrocardiogramma e i test di funzionalità respiratoria. Spesso però questo non avviene e in molti casi la stanchezza segnala che un problema serio è alle porte. Per esempio l’angina pectoris o un attacco cardiaco possono avere come unico evidente sintomo premonitore la stanchezza.
Pertanto la stanchezza potrebbe essere correlata con una malattia cardiaca se: è cominciata recentemente, cioè da alcune settimane o mesi; se sa già di avere una malattia di cuore; l’età è superiore ai 50 anni e si soffre di uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiache: dolore o pressione al torace, spalle, collo, mascella o braccio che tendono a manifestarsi con l’esercizio fisico e che migliorano con il riposo; battiti cardiaci rapidi, irregolari o inusualmente lenti; una storia familiare di arteriosclerosi, attacco di cuore o morte improvvisa prima dei 55 anni; fumo; ipertensione arteriosa; alto livello di colesterolo; diabete.
Anche nel caso di anormalità delle valvole cardiache la stanchezza puo’ essere l’unico sintomo rivelatore. Sebbene molte forme di malattie delle valvole cardiache siano chiaramente segnalate dal rumore o dal murmure provocati dal sangue sopra la valvola deformata, certe alterazioni possono essere molto difficili d diagnosticare, per esempio la stenosi mitralica.
Lo stesso dicasi per gli emboli del sistema cardiopolmonare, che possono presentarsi come una stanchezza inspiegabile, cosi’ come la ipertensione arteriosa che può provocare spossatezza, mal ti testa e altri sintomi. Pertanto la pressione arteriosa dovrebbe essere sempre controllata nella valutazione generale di una sindrome da stanchezza, anche se è vero che in molti casi ci si sente bene nonostante una pressione elevata mentre si sta malissimo, in particolare si è sfiniti, con una pressione sanguigna normale.
Una percentuale abbastanza elevata di persone sane hanno delle pressioni sistoliche a 100 o 90 o anche meno, quando la normalità è circa 120. Solitamente questa bassa pressione sanguigna non è un problema, anzi, può comunque contribuire a una stanchezza cronica. Bisogna sospettare dell’ipotensione arteriosa se l’attuale pressione è costantemente al di sotto delle precedenti rilevazioni se quando ci si alza dal letto o si rimane a lungo in piedi o se si fanno degli esercizi fisici si hanno delle sensazioni di svenimento. I diuretici sono una delle piu’m frequenti cause di ipotensione sintomatica.
Quando pensiamo alle malattie cardiache, solitamente consideriamo come sintomi tipici il dolore al torace, la fatica a respirare, la ritenzione di liquidi o l’edema, le palpitazioni, cioè le irregolarità del battito cardiaco. Invece, la stanchezza cronica puo’ essere uno dei segni premonitori più precoci di una malattia di cuore, prima ancora che si presentino i sintomi più tipici. Molti casi di problemi cardiaci, polmonari o circolatori possono essere individuati dalla storia clinica e dall’esame medico generale, specialmente se questo include una radiografia del torace, un elettrocardiogramma e i test di funzionalità respiratoria. Spesso però questo non avviene e in molti casi la stanchezza segnala che un problema serio è alle porte. Per esempio l’angina pectoris o un attacco cardiaco possono avere come unico evidente sintomo premonitore la stanchezza.
Pertanto la stanchezza potrebbe essere correlata con una malattia cardiaca se: è cominciata recentemente, cioè da alcune settimane o mesi; se sa già di avere una malattia di cuore; l’età è superiore ai 50 anni e si soffre di uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiache: dolore o pressione al torace, spalle, collo, mascella o braccio che tendono a manifestarsi con l’esercizio fisico e che migliorano con il riposo; battiti cardiaci rapidi, irregolari o inusualmente lenti; una storia familiare di arteriosclerosi, attacco di cuore o morte improvvisa prima dei 55 anni; fumo; ipertensione arteriosa; alto livello di colesterolo; diabete.
Anche nel caso di anormalità delle valvole cardiache la stanchezza puo’ essere l’unico sintomo rivelatore. Sebbene molte forme di malattie delle valvole cardiache siano chiaramente segnalate dal rumore o dal murmure provocati dal sangue sopra la valvola deformata, certe alterazioni possono essere molto difficili d diagnosticare, per esempio la stenosi mitralica.
Lo stesso dicasi per gli emboli del sistema cardiopolmonare, che possono presentarsi come una stanchezza inspiegabile, cosi’ come la ipertensione arteriosa che può provocare spossatezza, mal ti testa e altri sintomi. Pertanto la pressione arteriosa dovrebbe essere sempre controllata nella valutazione generale di una sindrome da stanchezza, anche se è vero che in molti casi ci si sente bene nonostante una pressione elevata mentre si sta malissimo, in particolare si è sfiniti, con una pressione sanguigna normale.
Una percentuale abbastanza elevata di persone sane hanno delle pressioni sistoliche a 100 o 90 o anche meno, quando la normalità è circa 120. Solitamente questa bassa pressione sanguigna non è un problema, anzi, può comunque contribuire a una stanchezza cronica. Bisogna sospettare dell’ipotensione arteriosa se l’attuale pressione è costantemente al di sotto delle precedenti rilevazioni se quando ci si alza dal letto o si rimane a lungo in piedi o se si fanno degli esercizi fisici si hanno delle sensazioni di svenimento. I diuretici sono una delle piu’m frequenti cause di ipotensione sintomatica.
MALATTIE POLMONARI CHE PROVOCANO STANCHEZZA
La stanchezza può essere sintomo di malattie polmonari, specie se associata a tosse cronica, difficoltà di respiro, pallore bluastro, e fatica esacerbata da un esercizio anche minimo. Bisogna essere molto sospettosi sia che si abbia a che fare con un fumatore di sigarette o che si trovi in presenza di enfisema, bronchiti ricorrenti o asma bronchiale. Non si è in presenza di malattie polmonari se i sintomi non peggiorano con l’esercizio fisico e se non si ha alcuno dei sintomi prima menzionati. La radiografia del torace è fuori dalla norma in molte, ma non in tutte le persone colpite da malattie polmonari, e per sicurezza quindi bisognerebbe eseguire il test della funzionalità polmonare.
Se il problema consiste soprattutto nella difficoltà di fare un lungo respiro, l’asma o l’enfisema potrebbero essere la causa. Comunque a volte si tratta di una reazione da stress. Lo stress infatti può essere alla base della non coordinazione del diaframma, un muscolo tra il torace e l’addome che agisce come un mantice quando si respira. E’ necessario riconoscere i segni dello stress, fare degli esercizi di rilassamento e di controllo del respiro.
La sindrome iperventilatoria può essere messa in luce da un’anomalia della funzionalità polmonare da stress.
Le persone che iperventilano, respirano molto più frequentemente fino al punto da provocare uno sbilanciamento chimico del sangue. Questo puo’ causare una serie di sintomi: difficoltà nella funzionalità mentale, mancanza del respiro, sensazione di crampi alle mani, dolori al torace, palpitazioni cardiache, nervosismo, fatica a sopportare la luce, e anche svenimenti. Se questi attacchi sono frequenti la stanchezza è quasi sempre presente.
L’iperventilazione puo’ essere difficile da diagnosticare perche’ né il medico né il paziente si rendono conto di un aumentato ritmo respiratorio. Il miglior test per l’iperventilazione, cioè la misurazione dei livelli di ossido di carbonio nel sangue durante un attacco, non è un esame molto pratico. L’alternativa è una respirazione forzata per tre o quattro minuti con inspirazioni rapide: se si diventa estremamente stanchi, agitati e se si ha la sensazione di svenire, la diagnosi è probabilmente di iperventialzione. Se la funzionalità del polmone è normale, lo stress è la causa piu’ frequente di iperventilazione.
Alcune persone possono iperventilare per anormalità metaboliche o neurologiche che rendono il loro sistema respiratorio particolarmente vulnerabile.
La stanchezza può essere sintomo di malattie polmonari, specie se associata a tosse cronica, difficoltà di respiro, pallore bluastro, e fatica esacerbata da un esercizio anche minimo. Bisogna essere molto sospettosi sia che si abbia a che fare con un fumatore di sigarette o che si trovi in presenza di enfisema, bronchiti ricorrenti o asma bronchiale. Non si è in presenza di malattie polmonari se i sintomi non peggiorano con l’esercizio fisico e se non si ha alcuno dei sintomi prima menzionati. La radiografia del torace è fuori dalla norma in molte, ma non in tutte le persone colpite da malattie polmonari, e per sicurezza quindi bisognerebbe eseguire il test della funzionalità polmonare.
Se il problema consiste soprattutto nella difficoltà di fare un lungo respiro, l’asma o l’enfisema potrebbero essere la causa. Comunque a volte si tratta di una reazione da stress. Lo stress infatti può essere alla base della non coordinazione del diaframma, un muscolo tra il torace e l’addome che agisce come un mantice quando si respira. E’ necessario riconoscere i segni dello stress, fare degli esercizi di rilassamento e di controllo del respiro.
La sindrome iperventilatoria può essere messa in luce da un’anomalia della funzionalità polmonare da stress.
Le persone che iperventilano, respirano molto più frequentemente fino al punto da provocare uno sbilanciamento chimico del sangue. Questo puo’ causare una serie di sintomi: difficoltà nella funzionalità mentale, mancanza del respiro, sensazione di crampi alle mani, dolori al torace, palpitazioni cardiache, nervosismo, fatica a sopportare la luce, e anche svenimenti. Se questi attacchi sono frequenti la stanchezza è quasi sempre presente.
L’iperventilazione puo’ essere difficile da diagnosticare perche’ né il medico né il paziente si rendono conto di un aumentato ritmo respiratorio. Il miglior test per l’iperventilazione, cioè la misurazione dei livelli di ossido di carbonio nel sangue durante un attacco, non è un esame molto pratico. L’alternativa è una respirazione forzata per tre o quattro minuti con inspirazioni rapide: se si diventa estremamente stanchi, agitati e se si ha la sensazione di svenire, la diagnosi è probabilmente di iperventialzione. Se la funzionalità del polmone è normale, lo stress è la causa piu’ frequente di iperventilazione.
Alcune persone possono iperventilare per anormalità metaboliche o neurologiche che rendono il loro sistema respiratorio particolarmente vulnerabile.
INFEZIONI “NASCOSTE”
La stanchezza puo’ derivare da un’infezione nascosta, perche’ priva di febbre o portatrice soltanto di una leggera alterazione in certi momenti della giornata. Molte persone che soffrono di epatite possono diventare profondamente stanche, anche senza avere febbre o diventare itteriche.
Una mononucleosi infettiva puo’ causare stanchezza, mal di gola e ingrossamento delle ghiandole del collo, che possono durare per mesi.
Alcune infezioni batteriche presentano sintomi che possono essere cronici, facilmente ignorati o sottovalutati.
Il risultato in alcuni casi è una stanchezza cronica. In particolare va ricordata la tubercolosi, che si presenta con febbre, sudorazione notturna e tosse, ma che puo’ anche provocare una semplice febbricola; le infezioni della prostata, che solitamente si presentano con dolori al livello del retto, bruciori, necessità di urinare spesso, possono anche essere associate solo a stanchezza.
L’AIDS non è quasi mai una causa di stanchezza cronica non riconosciuta, in quanto i pazienti affetti da questa malattia presentano, oltre alla stanchezza, sintomi molto evidenti quali febbre, sudorazione notturna, perdita di peso, diarrea, infezioni e tumori.
Se una persona ha le ghiandole del collo ingrossate, oltre a una stanchezza cronica, dovrebbe prendere in considerazione un test per l’AIDS specie se sa di essere esposta a comportamenti a rischio per l’acquisizione dell’infezione da HIV, in particolare rapporti sessuali promiscui e scambio di siringhe infette.
La stanchezza puo’ derivare da un’infezione nascosta, perche’ priva di febbre o portatrice soltanto di una leggera alterazione in certi momenti della giornata. Molte persone che soffrono di epatite possono diventare profondamente stanche, anche senza avere febbre o diventare itteriche.
Una mononucleosi infettiva puo’ causare stanchezza, mal di gola e ingrossamento delle ghiandole del collo, che possono durare per mesi.
Alcune infezioni batteriche presentano sintomi che possono essere cronici, facilmente ignorati o sottovalutati.
Il risultato in alcuni casi è una stanchezza cronica. In particolare va ricordata la tubercolosi, che si presenta con febbre, sudorazione notturna e tosse, ma che puo’ anche provocare una semplice febbricola; le infezioni della prostata, che solitamente si presentano con dolori al livello del retto, bruciori, necessità di urinare spesso, possono anche essere associate solo a stanchezza.
L’AIDS non è quasi mai una causa di stanchezza cronica non riconosciuta, in quanto i pazienti affetti da questa malattia presentano, oltre alla stanchezza, sintomi molto evidenti quali febbre, sudorazione notturna, perdita di peso, diarrea, infezioni e tumori.
Se una persona ha le ghiandole del collo ingrossate, oltre a una stanchezza cronica, dovrebbe prendere in considerazione un test per l’AIDS specie se sa di essere esposta a comportamenti a rischio per l’acquisizione dell’infezione da HIV, in particolare rapporti sessuali promiscui e scambio di siringhe infette.
ALLERGIE
Anche se alcune allergie sono ben conosciute, in particolare quelle primaverili, gli allergeni provenienti dall’inquinamento atmosferico o dagli animali possono essere difficili da riconoscere e possono determinare una stanchezza cronica. Vi è una stretta correlazione tra le malattie che colpiscono la cavità nasale e la stanchezza. Nel caso di una congestione nasale dovuta ad allergia, infezione, al tabacco o all’inquinamento atmosferico oppure a un’ostruzione fisica come un polipo, si sviluppa a volte anche una stanchezza che può perdurare a lungo. La situazione va approfondita dopo aver trattato la congestione nasale con antibiotici in presenza di un’infezione, o con antistaminici o decongestionanti se vi e’ una allergia.
Anche se alcune allergie sono ben conosciute, in particolare quelle primaverili, gli allergeni provenienti dall’inquinamento atmosferico o dagli animali possono essere difficili da riconoscere e possono determinare una stanchezza cronica. Vi è una stretta correlazione tra le malattie che colpiscono la cavità nasale e la stanchezza. Nel caso di una congestione nasale dovuta ad allergia, infezione, al tabacco o all’inquinamento atmosferico oppure a un’ostruzione fisica come un polipo, si sviluppa a volte anche una stanchezza che può perdurare a lungo. La situazione va approfondita dopo aver trattato la congestione nasale con antibiotici in presenza di un’infezione, o con antistaminici o decongestionanti se vi e’ una allergia.
MALATTIE DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Molti pensano che malattie come l’artrite reumatoide siano confinate alle articolazioni. Invece le malattie cosiddette autoimmuni, cioè provocate da una specie di reazione allergica verso se stessi, affliggono l’intero organismo. La stanchezza ne è un sintomo alla pari del dolore alle articolazioni. Fortunatamente le medicine che controllano le infiammazioni articolari migliorano anche la stanchezza. La classica artrite reumatoide è facile da riconoscere perche’ le articolazioni sono infiammate, dolenti e arrossate. Invece vi sono malattie autoimmuni piu’ oscure che possono essere i primi sintomi di queste patologie. Bisogna considerare la possibilità di una malattia infiammatoria autoimmune se la stanchezza è accompagnata da dolori ed edema delle articolazioni, e febbricola. Solitamente, ma non sempre, le malattie autoimmuni attive causano una anormalità della VES o della proteina C reattiva. Queste anomalie, insieme ai sintomi organici, dovrebbero portare a ulteriori approfondimenti, che includono il test per gli anticorpi antinucleo.
Le malattie autoimmunitarie che causano stanchezza rispondono solitamente a farmaci antinfiammatori e a un giusto bilanciamento tra riposo ed esercizio fisico.
Molti pensano che malattie come l’artrite reumatoide siano confinate alle articolazioni. Invece le malattie cosiddette autoimmuni, cioè provocate da una specie di reazione allergica verso se stessi, affliggono l’intero organismo. La stanchezza ne è un sintomo alla pari del dolore alle articolazioni. Fortunatamente le medicine che controllano le infiammazioni articolari migliorano anche la stanchezza. La classica artrite reumatoide è facile da riconoscere perche’ le articolazioni sono infiammate, dolenti e arrossate. Invece vi sono malattie autoimmuni piu’ oscure che possono essere i primi sintomi di queste patologie. Bisogna considerare la possibilità di una malattia infiammatoria autoimmune se la stanchezza è accompagnata da dolori ed edema delle articolazioni, e febbricola. Solitamente, ma non sempre, le malattie autoimmuni attive causano una anormalità della VES o della proteina C reattiva. Queste anomalie, insieme ai sintomi organici, dovrebbero portare a ulteriori approfondimenti, che includono il test per gli anticorpi antinucleo.
Le malattie autoimmunitarie che causano stanchezza rispondono solitamente a farmaci antinfiammatori e a un giusto bilanciamento tra riposo ed esercizio fisico.
TUMORI OCCULTI
Le persone affette da tumori possono essere stanche e questo non sorprende. Comunque molti oncologi ritengono che la stanchezza possa esser il primo segnale di un tumor3 ancora occulto. La stanchezza puo’ essere specialmente predittiva di un tumore di organi difficili da esaminare come il pancreas o l’intestino.
Lo screening periodico per i tumori è consigliabile anche se si sta bene. In particolare se si hanno piu’ di 45 anni e se si è stanchi per più di un anno senza una causa apparente, è consigliabile un esame completo per la ricerca di un tumore, specialmente se si ha una storia familiare positiva per i tumori, e se vi sono delle modifiche recenti nelle abitudini intestinali, perdita di peso, dimi8nuzione dell’appetito. Un esame per i tumori dell’intestino dovrebbe includere un esame rettale, un test chimico per la ricerca di sangue occulto nelle feci e/o un esame dell’intestino con radiografia o con retto sigmoidoscopia. Non esiste invece un test specifico per la scoperta precoce del tumore del pancreas, per diagnosticare il quale è necessario tuttora ricorrere a una TAC dell’addome.
Le persone affette da tumori possono essere stanche e questo non sorprende. Comunque molti oncologi ritengono che la stanchezza possa esser il primo segnale di un tumor3 ancora occulto. La stanchezza puo’ essere specialmente predittiva di un tumore di organi difficili da esaminare come il pancreas o l’intestino.
Lo screening periodico per i tumori è consigliabile anche se si sta bene. In particolare se si hanno piu’ di 45 anni e se si è stanchi per più di un anno senza una causa apparente, è consigliabile un esame completo per la ricerca di un tumore, specialmente se si ha una storia familiare positiva per i tumori, e se vi sono delle modifiche recenti nelle abitudini intestinali, perdita di peso, dimi8nuzione dell’appetito. Un esame per i tumori dell’intestino dovrebbe includere un esame rettale, un test chimico per la ricerca di sangue occulto nelle feci e/o un esame dell’intestino con radiografia o con retto sigmoidoscopia. Non esiste invece un test specifico per la scoperta precoce del tumore del pancreas, per diagnosticare il quale è necessario tuttora ricorrere a una TAC dell’addome.
VERTIGINI E PROBLEMI NEUROLOGICI
Persone cronicamente stanche spesso hanno sintomi che fanno pensare a malattie del cervello e del sistema nervoso, per esempio vertigini, difficoltà nella concentrazione, problemi della memoria, formicolii alle estremità, difficoltà nella visione, stanchezza dei muscoli o un tipo particolare di cefalea. Vi è sempre la paura di una malattia di Alzheimer, di una sclerosi multipla, di un tumore del cervello o di un ictus cerebrale. Avere le vertigini puo’ significare una sensazione di perdita di equilibrio, un senso di rotazione tipico, la sensazione di essere sul punto di svenire od i perdere conoscenza, una sensazione di oscuramento mentale. La vera vertigine è il risultato di un’anomalia dei centri dell’equilibrio dell’orecchio interno e delle sue connessioni con il cervello. Si ha la sensazione che la propria testa o l’ambiente circostante si muova. Ci si può sentire come su una nave in mare aperto. La nausea alle volte domina al punto che la sensazione di vertigine puo’ essere minimizzata. Se la vertigine è cronica, è necessario senz’altro consultare uno specialista otorinolaringoiatra o un neurologo.
Moltissime condizioni fisiche e psicologiche possono stimolare sintomi del genere. Le comuni patologie includono: sindrome da iperventilazione; iperventilazione; problemi associati allo stress; ansietà e depressione; ictus cerebrale e altre condizioni neurologiche; problemi della vista; ipotensione; anomalie del ritmo cardiaco e altre forme di malattie cardiache. Risolvere i problemi correlati con la vertigine solitamente risolve anche l’associata stanchezza.
Persone cronicamente stanche spesso hanno sintomi che fanno pensare a malattie del cervello e del sistema nervoso, per esempio vertigini, difficoltà nella concentrazione, problemi della memoria, formicolii alle estremità, difficoltà nella visione, stanchezza dei muscoli o un tipo particolare di cefalea. Vi è sempre la paura di una malattia di Alzheimer, di una sclerosi multipla, di un tumore del cervello o di un ictus cerebrale. Avere le vertigini puo’ significare una sensazione di perdita di equilibrio, un senso di rotazione tipico, la sensazione di essere sul punto di svenire od i perdere conoscenza, una sensazione di oscuramento mentale. La vera vertigine è il risultato di un’anomalia dei centri dell’equilibrio dell’orecchio interno e delle sue connessioni con il cervello. Si ha la sensazione che la propria testa o l’ambiente circostante si muova. Ci si può sentire come su una nave in mare aperto. La nausea alle volte domina al punto che la sensazione di vertigine puo’ essere minimizzata. Se la vertigine è cronica, è necessario senz’altro consultare uno specialista otorinolaringoiatra o un neurologo.
Moltissime condizioni fisiche e psicologiche possono stimolare sintomi del genere. Le comuni patologie includono: sindrome da iperventilazione; iperventilazione; problemi associati allo stress; ansietà e depressione; ictus cerebrale e altre condizioni neurologiche; problemi della vista; ipotensione; anomalie del ritmo cardiaco e altre forme di malattie cardiache. Risolvere i problemi correlati con la vertigine solitamente risolve anche l’associata stanchezza.
CEFALEA
Frequenti episodi di cefalea possono lasciare stanchi coloro che ne sono colpiti. D’altra parte, spesso le stesse cause e condizioni che stimolano una cefalea sono anche ragione di stanchezza ricorrente e tra queste vi sono tensioni muscolari, infezioni croniche dentali, infezioni del naso e dei seni paranasali, allergie, malattie autoimmuni, ipoglicemia, depressione, cattiva postura (per esempio rimanere molto tempo al video terminale), alcool, intolleranza al freddo. Se si hanno frequenti cefalee e stanchezza correlata, bisogna cercare le cause della cefalea. Queste sono probabilmente anche le cause della stanchezza.
Frequenti episodi di cefalea possono lasciare stanchi coloro che ne sono colpiti. D’altra parte, spesso le stesse cause e condizioni che stimolano una cefalea sono anche ragione di stanchezza ricorrente e tra queste vi sono tensioni muscolari, infezioni croniche dentali, infezioni del naso e dei seni paranasali, allergie, malattie autoimmuni, ipoglicemia, depressione, cattiva postura (per esempio rimanere molto tempo al video terminale), alcool, intolleranza al freddo. Se si hanno frequenti cefalee e stanchezza correlata, bisogna cercare le cause della cefalea. Queste sono probabilmente anche le cause della stanchezza.
MALATTIE MUSCOLARI
Molte persone che si sentono stanche hanno un tono muscolare nella norma. Comunque la possibilità di patologia muscolare o del sistema nervoso dovrebbe essere presa in considerazione se per esempio sono presenti difficoltà a sollevare oggetti che prima facilmente si era in grado di sollevare o se si hanno delle difficoltà nell’alzarsi da una poltrona senza usare le mani o se non si riesce a stare sui calcagni o sulla punta dei piedi.
Tra i problemi dei muscoli e del sistema nervoso periferico, oltre alla miastenia gravis, che è una rara ma importante malattia neuromuscolare che spesso si presenta con stanchezza e debolezza muscolare, vanno considerate le malattie della tiroide, il diabete, l’alcoolismo, malattie della ghiandola surrenale, deficienza vitaminica e malattie autoimmunitarie.
Molte persone che si sentono stanche hanno un tono muscolare nella norma. Comunque la possibilità di patologia muscolare o del sistema nervoso dovrebbe essere presa in considerazione se per esempio sono presenti difficoltà a sollevare oggetti che prima facilmente si era in grado di sollevare o se si hanno delle difficoltà nell’alzarsi da una poltrona senza usare le mani o se non si riesce a stare sui calcagni o sulla punta dei piedi.
Tra i problemi dei muscoli e del sistema nervoso periferico, oltre alla miastenia gravis, che è una rara ma importante malattia neuromuscolare che spesso si presenta con stanchezza e debolezza muscolare, vanno considerate le malattie della tiroide, il diabete, l’alcoolismo, malattie della ghiandola surrenale, deficienza vitaminica e malattie autoimmunitarie.
SCLEROSI MULTIPLA
La sclerosi multipla può mascherano un qualsiasi disordine neurologico, causando temporanea stanchezza, strane sensazioni, difficoltà nella coordinazione e anomalie mentali. Spesso la stanchezza è un sintomo preminente. Va però ricordato che le parestesie, sensazioni strane alle mani e ai piedi, sono frequentemente dovute a cause non neurologiche, come ansietà o iperventilazione. Nonostante cio’, la sclerosi multipla, pur essendo una malattia abbastanza rara, va tenuta in considerazione e se sospettata bisogna ricorrere alla risonanza magnetica nucleare.
La sclerosi multipla può mascherano un qualsiasi disordine neurologico, causando temporanea stanchezza, strane sensazioni, difficoltà nella coordinazione e anomalie mentali. Spesso la stanchezza è un sintomo preminente. Va però ricordato che le parestesie, sensazioni strane alle mani e ai piedi, sono frequentemente dovute a cause non neurologiche, come ansietà o iperventilazione. Nonostante cio’, la sclerosi multipla, pur essendo una malattia abbastanza rara, va tenuta in considerazione e se sospettata bisogna ricorrere alla risonanza magnetica nucleare.
PROBLEMI DELLA MEMORIA
La malattia di Alzheimer probabilmente è la diagnosi più temuta tra le persone più anziane che si sentono stanche e si accorgono di avere difficoltà nella concetrazione.Sebbene molti pazienti con Alzheimer sviluppino stanchezza e/o depressione, la maggior parte delle persone stanche che perdono la memoria non sono soggette a questa malattia. Molto spesso infatti questi sintomi sono il risltato dell’ansia, oppure effetti collaterali di altre malattie o dell’uso di medicine.
La malattia di Alzheimer probabilmente è la diagnosi più temuta tra le persone più anziane che si sentono stanche e si accorgono di avere difficoltà nella concetrazione.Sebbene molti pazienti con Alzheimer sviluppino stanchezza e/o depressione, la maggior parte delle persone stanche che perdono la memoria non sono soggette a questa malattia. Molto spesso infatti questi sintomi sono il risltato dell’ansia, oppure effetti collaterali di altre malattie o dell’uso di medicine.
SINDROME DEL COLON IRRITABILE
Circa un terzo della popolazione adulta dei paesi occidentali soffre di colon irritabile, caratterizzato da crampi addominali, diarrea o costipazione. Questa sindrome però puo’ segnalare un problema più ampio di irritabilità e una stanchezza cronica. Infatti se si confrontano le persone con sindrome da colon irritabile e quelle con una funzionalità intestinale normale, si trova nei primi una maggior percentuale di stanchezza cronica, irritazione del tratto urinario, dolori muscolari, apporti sessuali dolorosi nelle donne, cefalea, nausea, difficoltà nel deglutire, difficoltà nel sonno e diversi altri problemi. Si pensa pertanto che la sindrome da colon irritabile sia parte di un problema più generale che colpisce i muscoli di tutto il corpo. Sebbene molti pazienti con colon irritabile siano stressati o affetti da ansia, altri sembrano normali dal punto di vista emozionale, ma soffrono ugualmente di stanchezza e diffusa irritabilità.
Sostanzialmente bisogna ritener il colon irritabile un problema sistemico e non soltanto un problema dell’intestino, e la stanchezza deve essere considerata parte del problema. Sebbene lo stress sia importante, questa non è soltanto una malattia psicologica. Molti pazienti migliorano con farmaci antispastici o con un mutamento nella dieta. Alcuni benefici vengono anche dalla psicoterapia. Spesso con il miglioramento dei sintomi del colon irritabile, anche le energie ritornano alla normalità.
Circa un terzo della popolazione adulta dei paesi occidentali soffre di colon irritabile, caratterizzato da crampi addominali, diarrea o costipazione. Questa sindrome però puo’ segnalare un problema più ampio di irritabilità e una stanchezza cronica. Infatti se si confrontano le persone con sindrome da colon irritabile e quelle con una funzionalità intestinale normale, si trova nei primi una maggior percentuale di stanchezza cronica, irritazione del tratto urinario, dolori muscolari, apporti sessuali dolorosi nelle donne, cefalea, nausea, difficoltà nel deglutire, difficoltà nel sonno e diversi altri problemi. Si pensa pertanto che la sindrome da colon irritabile sia parte di un problema più generale che colpisce i muscoli di tutto il corpo. Sebbene molti pazienti con colon irritabile siano stressati o affetti da ansia, altri sembrano normali dal punto di vista emozionale, ma soffrono ugualmente di stanchezza e diffusa irritabilità.
Sostanzialmente bisogna ritener il colon irritabile un problema sistemico e non soltanto un problema dell’intestino, e la stanchezza deve essere considerata parte del problema. Sebbene lo stress sia importante, questa non è soltanto una malattia psicologica. Molti pazienti migliorano con farmaci antispastici o con un mutamento nella dieta. Alcuni benefici vengono anche dalla psicoterapia. Spesso con il miglioramento dei sintomi del colon irritabile, anche le energie ritornano alla normalità.
FIBROMIALGIA
Molte persone si alzano dal letto al mattino con dolori muscolari o con rigidità e spesso si lamentano anche di stanchezza cronica, disturbi del sonno e punti dolorosi nei muscoli del collo, delle spalle e della schiena. Hanno la cosiddetta fibromialgia o fibrosità. Alcuni specialisti reumatologi fanno diagnosi di fibromialgia nel 5-10% dei pazienti che ricorrono a loro. Come la sindrome da colon irritabile, anche la fibromialgia è spesso considerata un semplice problema psicosomatico, in altre parole mentale. Gli ortopedici sono spesso riluttanti ad accettare questa diagnosi, mentre i reumatologi e gli specialisti di medicina fisica la diagnosticano e la curano. Fattori che portano alla fibromialgia includono lo stress, la cattiva posizione, il troppo lavoro e la depressione, oppure disturbi del sonno. Interrompendo una specifica fase del ciclo del sonno, anche per una sola notte, si puo’ indurre la sindrome. La fibromialgia contribuisce alla stanchezza se si hanno dolori muscolari, rigidità mattutina o cattiva qualità del sonno, e se tutti i test per le altre forme di malattie muscolari e delle articolazioni sono negativi. Per confermare la diagnosi il medico dovrebbe controllare la sensazione di dolore di specifici punti sopra i muscoli del collo, delle spalle e della schiena, i cosiddetti “trigger points”.
Per trattare la fibromialgia si ricorre a farmaci che riportino a un appropriato ciclo del sonno. Basse dosi di antidepressivi possono avere questo effetto. Rilassanti muscolari possono aiutare, cosi’ come farmaci antidolorifici. Metodi di terapia fisica possono essere utili, compresi agopuntura, massaggi, miglioramento della posizione e anestesia dei punti dolorosi.
Molte persone si alzano dal letto al mattino con dolori muscolari o con rigidità e spesso si lamentano anche di stanchezza cronica, disturbi del sonno e punti dolorosi nei muscoli del collo, delle spalle e della schiena. Hanno la cosiddetta fibromialgia o fibrosità. Alcuni specialisti reumatologi fanno diagnosi di fibromialgia nel 5-10% dei pazienti che ricorrono a loro. Come la sindrome da colon irritabile, anche la fibromialgia è spesso considerata un semplice problema psicosomatico, in altre parole mentale. Gli ortopedici sono spesso riluttanti ad accettare questa diagnosi, mentre i reumatologi e gli specialisti di medicina fisica la diagnosticano e la curano. Fattori che portano alla fibromialgia includono lo stress, la cattiva posizione, il troppo lavoro e la depressione, oppure disturbi del sonno. Interrompendo una specifica fase del ciclo del sonno, anche per una sola notte, si puo’ indurre la sindrome. La fibromialgia contribuisce alla stanchezza se si hanno dolori muscolari, rigidità mattutina o cattiva qualità del sonno, e se tutti i test per le altre forme di malattie muscolari e delle articolazioni sono negativi. Per confermare la diagnosi il medico dovrebbe controllare la sensazione di dolore di specifici punti sopra i muscoli del collo, delle spalle e della schiena, i cosiddetti “trigger points”.
Per trattare la fibromialgia si ricorre a farmaci che riportino a un appropriato ciclo del sonno. Basse dosi di antidepressivi possono avere questo effetto. Rilassanti muscolari possono aiutare, cosi’ come farmaci antidolorifici. Metodi di terapia fisica possono essere utili, compresi agopuntura, massaggi, miglioramento della posizione e anestesia dei punti dolorosi.
TRATTO DALL' INTERESSANTISSIMO SITO :http://www.stanchezzacronica.it/
Nessun commento:
Posta un commento
Questo post ti è stato utile?
Mi aiuteresti a far Crescere questo Blog ?
Puoi Commentare , Condividere e anche fare una piccola Donazione