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17 maggio 2012

L'IMPORTANZA DEL PH DEL NOSTRO CORPO


Uno dei principali compiti del sistema idraulico corporeo, chiamato torrente sanguigno, e’ quello di trasportare sostanze nobili ed ossigeno a ciascuna delle cellule esistenti e quindi ai vari tipi di tessuti corporei degli esseri viventi, e cio’ ogni giorno dalla nascita fino alla morte.
Inoltre i giusti rapporti del pH sanguigno favoriscono  lo sviluppo  e la funzione di tutti gli enzimi e particolarmente di quelli proteolitici e la loro relativa influenza sullo sviluppo delle cellule staminali.
Il pH del sangue deve quindi mantenersi sempre ai livelli alcalini (basici) altrimenti intervengono malattie, gravi e la morte repentina. Con il mantenimento e/o il ripristino di questo tipo di livelli alcalini, esso mantiene e/o riprende la sua capacita di mezzo di trasporto di ossigeno e sostanze.
Questo trasporto e’ noto viene effettuato per mezzo dei Globuli Rossi (eritrociti) i quali con la loro forma perfettamente discoidale concavo-convessa (se sono normalmente sani) galleggiano nel sangue, ognuno separato dagli altri, trasportando ossigeno e le sostanze sulla propria superficie.
Nelle microfotografie di sangue normale, un campo osservato, e’ pieno di globuli rossi ben formati (non anemici, cioe’ non malformati, non parassitati e quantitativamente giusti), e questi sono uniformemente distanziati per il fatto che alla loro superficie essi trasportano elettroni in numero sufficiente da avvolgerli in una piccola rete a carica negativa. Quando due globuli rossi si avvicinano, la loro carica simile li obbliga a mantenersi distanti l’un l’altro, cioe’ reciprocamente si respingono; piu’ si avvicinano e piu’ si respingono, nei fatti non collidono mai.
Questo ci dovrebbe proteggere, ma quando il pH sanguigno scende verso l’acido gli elettroni si staccano dai globuli rossi, facendosi che questi si avvicinino troppo fino a collidere e si incollano fra di loro e/o con i grassi atomizzati.
Cio’ significa che disturbando i giusti rapporti del pH sanguigno esso non riesce a trasportare in quantita’ e qualita’ sufficiente, l’ossigeno e le sostanze alle cellule, tessuti ed organi corrispettivi.
In presenza di grassi  atomizzati i globuli rossi possono collidere con essi saldandosi insieme e formando come delle monetine (detti “rouleaux”=blocchi di cellule), restando incollati fino a quando il grasso presente nel sangue non viene metabolizzato ed eliminato.
Quando questi “rouleaux” (blocchi di cellule) circolando nel torrente sanguigno, che ormai con questi rouleaux ha diminuito la sua capacita’ di trasporto di ossigeno e sostanze, e raggiungono i micro capillari, essi vanno facilmente ad ostruire i minuscoli capillari impedendo la microcircolazione e quindi l’ossigenazione ed il nutrimento delle cellule, come invece e’ possibile con i globuli rossi individuali e non saldati ai grassi atomizzati.
A quel punto nasce lo stress ossidativo, la cellula si intossica e si ammala, cosi’ come tutte le cellule legate a quelle ischemie, generando stress ossidativo ed infiammazione anche nei tessuti e malfunzione organica e sistemica.
I rischi di queste situazioni sono stati scoperti nel XX secolo, da un scienziato che si chiamava Otto Warburg, che ricevette il premio Nobel per quella scoperta.
Egli aveva osservato che privando un tessuto di ossigeno questi diventava canceroso (malato fino alla morte) inoltre che riportando ossigeno al tessuto non si invertiva il processo.

Oggi sappiamo che quello che aveva osservato Warburg non erano le normali cellule  che diventavano cancerose, ma cellule che stavano morendo per mancanza di ossigeno, mentre le nuove cellule nascevano in un terreno (ambiente = matrice) in cui il normale apporto di ossigeno non era presente.
Senza dubbio in tale situazione, la maggior parte di tali nuove cellule morirebbe, ma alcune, magari poche, potrebbero sopravvivere utilizzando come fonte di energia la fermentazione anziche’ il processo piu’ efficiente dell’ossidazione.
Quelle che utilizzano la fermentazione non hanno l’energia per evolversi o funzionare normalmente, quindi cio’ che fanno e’ riprodursi e scindersi all’infinito e questo e’ uno dei meccanismi principali ed iniziali del cancro.


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Il metodo più semplice per controllare e stimare l'acidosi è quello del controllo del pH urinario.
In farmacia, potete acquistare le "cartine di tornasole" con le strisce indicatrici, con un range di valori tra 5,0 e 7,5, con le quali è possibile 2-3 volte al dì, per qualche giorno, autocontrollarsi, tenendo conto che alle ore:
- 6 del mattino: l'urina ha la massima acidità, perché nella notte c'è stata la scomposizione del carico di acido.
- 9, 2-3 ore dopo la colazione: l'urina di chi è sano è leggermente alcalina, per via del lieve deflusso delle sostanze alcalinizzanti della colazione.
- 12, prima del pranzo: pH leggermente acido, perché le sostanze alcalinizzanti, incamerate come riserve, o utilizzate, diminuiscono nel deflusso.
- 15: il pH è alcalino, perché c'è il maggior deflusso delle sostanze basiche.
- 18, prima della cena: il pH urinario di chi è sano è leggermente acido.

Se i rilievi si allontanano troppo dalla curva ideale, con valori frequentemente acidi, occorre tutelarsi con l'introduzione nella dieta di tanta frutta e verdura CRUDA.
I cibi soprattutto alcalinizzanti CRUDI, dovrebbero costituire il 75-80% dei nostri pasti  quotidiani, particolarmente frutta e verdure (carote, cavoli, insalata, di tutti i tipi, pomodori, patate, peperoni, zucchine, piselli; arance, mele, kiwi, albicocche, banane, ciliege, pompelmo, limone, nocciole, mandorle, pesche, pere, ananas, uva, anguria, miele con parsimonia).
Gli acidificanti, meno del 20-25%.
L'olio extravergine d'oliva (spremuto SENZA i noccioli, e l'olio di girasole sono neutri.

Va da sé, che una sana alimentazione includa sempre e per tutti i cibi provenienti da coltivazioni agricole biodinamiche.

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