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27 marzo 2012

   TRAUMI   MUSCOLARI
 
Il danno muscolare può essere il frutto di eventi traumatici diretti o indiretti.

Nella prima ipotesi la causa è un agente esterno che colpisce la muscolatura danneggiandola, in genere in modalità particolarmente gravosa con riferimento alle fibre muscolari che sono a contatto con il piano osseo, rendendo peraltro difficoltosa la diagnosi poiché, il versamento ematico, non è visibile in superficie.

La lesione da trauma indiretto può essere causata da contrazioni improvvise o troppo intense, da stiramenti muscolari ecc.



Lo strappo muscolare

Lo strappo muscolare è un evento traumatico che porta alla rottura parziale o totale di un muscolo.

E’ possibile individuare un grado di gravità dello strappo muscolare. La lesione è definita di primo grado se interessa la rottura di meno del 5% delle fibre, la lesione è di secondo grado se è presente la rottura di fibre e di fascicoli muscolari, la lesione è di terzo grado quando interessa totalmente o in misura elevata un muscolo.

A seguito di uno strappo muscolare appare evidente un ematoma di dimensioni proporzionali allo strappo stesso. Nelle lesioni di terzo grado diviene visibile e palpabile anche una depressione nell’area del trauma.

La riparazione del danno determina la comparsa di tessuto cicatriziale che potrà compromettere l’elasticità e la funzionalità del muscolo.

E’ quasi sempre consigliabile l’intervento di un medico, poiché nei casi più evidenti sarà necessario ricorrere chirurgicamente e tempestivamente alla sutura della lesione.

Il riposo e la terapia antinfiammatoria saranno d’obbligo.



La contrattura

Si identifica con la contrattura l’aumento di tono muscolare conseguente l’attività sportiva. La contrattura è quindi un involontario stato, spesso anche doloroso, in cui il muscolo si oppone all’allungamento.

La contrattura si manifesta dopo un periodo medio breve dal termine dell’attività sportiva e può perdurare diversi giorni.

Il dolore associato alla contrattura non è tale da impedire del tutto il lavoro muscolare, tuttavia proseguire un allenamento in simili circostanze può portare ad eventi più gravosi come l’elongazione o la lacerazione del tessuto muscolare.

Nella quasi totalità dei casi in cui viene lamentato uno “strappo” si è in realtà di fronte ad una contrattura che viene impropriamente definita sul piano lessicale. Normalmente infatti la contrattura non produce lesioni muscolari.

Stati emotivi particolarmente tesi, inidoneo riscaldamento, eccessiva attivazione muscolare, problemi posturali e scompensi anatomici sono elementi che favoriscono la comparsa di una contrattura.

Calore, massaggi eseguiti da personale preparato, e stretching possono agevolare il recupero post traumatico.



Stiramento muscolare

Lo stiramento muscolare provoca una elongazione delle fibre, accompagnato da un forte ed immediato dolore. Tuttavia l’indolenzimento che ne deriva non è tale da imporre l’arresto della pratica sportiva. Questa situazione espone il soggetto a rischi ben più gravi derivanti dalla sollecitazione di una muscolatura traumatizzata.

La terapia normalmente consigliata implica riposo e l’utilizzo di ghiaccio nella zona da trattare. Un bendaggio compressivo, con l’ausilio di antinfiammatori locali può migliorale le condizioni ed accelerare la ripresa dell’attività che, di solito, può avvenire dopo 2 settimane.

Nei casi più ostici potranno essere impiegati antinfiammatori, miorilassanti, ultrasuoni e laser.



Contusione

La contusione è il frutto di un trauma che provoca un più o meno grave versamento sanguigno a causa di una lesione. Generalmente alla contusione si accompagna un ematoma, che origina proprio a causa dell’accumulo del sangue fuoriuscito, in una zona ben circoscritta del corpo, ovviamente nella medesima sede dell’evento traumatico.

L’ematoma che ne deriva può determinare un quadro più o meno grave a seconda delle sue dimensioni. Piccoli ematomi sono di norma riassorbiti. Grossi ematomi possono richiedere l’asportazione chirurgica.

Tecnicamente riconosciamo: contusioni cutanee (che interessano quindi la cute e possono dar luogo ad ematomi); contusioni muscolari (più importanti delle precedenti, interessano oltre alla cute la parte carnosa di un muscolo), contusioni tendinee (simili alle precedenti ma con interessamento del tendine), contusioni articolari (sono a carico di una articolazione e possono determinare versamento ematico o sinoviale, spesso richiedono un trattamento antibiotico in situ); contusioni ossee (interessano, oltre alla cute, la membrana di rivestimento osseo e possono portare ad infezioni del periostio).

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