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30 marzo 2012

LE MALATTIE PSICOSOMATICHE



LE MALATTIE PSICOSOMATICHE

Secondo una ricerca della rivista Riza psicosomatica, rapporti sbagliati, litigi, attriti in famiglia, abbandono da parte del partner, incidono sempre di più sul nostro organismo



D'amore non si muore, ma si soffre e ci si ammala. Rapporti affettivi sbagliati, litigi, attriti in famiglia, perdita delle persone care, abbandono da parte del partner: 6 italiani su 10 hanno sperimentato sulla propria pelle il nesso fra emozioni e affetti, da un lato, e salute dall'altro. Un discorso che vale anche per la guarigione: avere accanto delle persone care, ma anche un animale domestico, aiuta a riprendersi più velocemente.



E' quanto emerge da una ricerca della rivista Riza Psicosomatica, in edicola in questi giorni e condotta su oltre 800 persone, uomini e donne, di età compresa fra i 25 e i 65 anni. Secondo i risultati, che i malesseri e i disagi di tipo emozionale e affettivo possano fare ammalare è opinione abbastanza diffusa e il 56% degli italiani, in diversa misura, lo ha sperimentato sulla propria pelle.



A fare da padrone sono naturalmente le questioni di cuore: ci si ammala per colpa di rapporti affettivi sbagliati (64%), per litigi e attriti in famiglia (56%), per i lutti e la perdita di persone care (51%), ma anche per situazioni di mobbing e di forte stress sul lavoro (42%) o per il fatto di essere stati piantati dal partner (32%).



''Da questi dati, spiegano gli esperti di Riza Psicosomatica, sembra incidere meno un abbandono rispetto a un rapporto che si trascina tra sofferenze e litigi. Il protrarsi del disagio dunque è la cosa più importante da evitare. Non a caso ci si ammala di più per lo stress da lavoro che per l'abbandono da parte della persona amata''.



Ma come l'amore fa ammalare è anche vero che l'amore fa guarire. Se ben sei italiani su dieci giudichino negativa (31%) o molto negativa (26%) l'influenza sulla psiche della permanenza in ospedale o in strutture sanitarie, il 31% di essi ritiene fondamentale avere accanto le persone care per guarire prima e meglio. Ma non solo, per riprendersi è anche utile tornare il prima possibile al lavoro e alle proprie abitudini (22%), avere la compagnia di un animale domestico (16%), fare un viaggio (12%) o addirittura dedicarsi alla meditazione o alla preghiera (8%).



Gli esperti di Riza delineano le regole per la corretta autoguarigione: ''Quando ci si ammala, spiega il direttore di Riza Raffaele Morelli, l'organismo mette in campo le sue misure antivirus, che spesso vengono vanificate col ricorso a farmaci dagli effetti lampo ma al tempo stesso tossici e non risolutivi. Si tratta, spesso, di un intervento che contrasta con le reazioni spontanee e rigeneratrici del nostro organismo''.



Ci si ammala più spesso, secondo Riza, quando ci si sente depressi e si è vittime di un atteggiamento rinunciatario; quando reprimiamo e tratteniamo a lungo le nostre emozioni; quando il cervello razionalizza all'eccesso; quando siamo ossessionati dalla coerenza a tutti i costi e abbiamo un atteggiamento di rifiuto al cambiamento. Si tende a non ammalarsi, invece, quando si è in sintonia e in equilibrio con se stessi, quando si vive con vitalità ed empatia i rapporti con le persone che ci stanno attorno, quando si ride e, ovviamente, quando si ama. Il verso di Ligabue ''Conosci un altro modo per fregar la morte?'' è più che mai azzeccato.

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