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22 gennaio 2012

Azotemia nel sangue, il significato

Azotemia nel sangue, il significato

 




urea 
Azotemia bassa nel sangue, di per se, indica che si è in presenza di una condizione che ha determinato l’abbassamento della concentrazione plasmatica dell’azoto non proteico nel sangue.
Ma vediamo innanzi tutto, tanto per avere le idee più chiare sull’argomento, cosa è in effetti l’azotemia, a prescindere dalla sua concentrazione plasmatica.
L’azoto presente nel sangue, è in effetti  l’azoto non proteico derivante dal metabolismo , ovvero dalla demolizione proteica, il cui prodotto finale è l’urea, che viene eliminata dall’organismo, dai reni per la precisione, attraverso l’urina.

La determinazione dell’urea nel siero umano e quindi nel sangue, viene impropriamente detta azotemia.
La valutazione del dosaggio di questo metabolita viene adottato ormai da oltre un secolo, per la precisione dal 1903.
A livello renale, quasi tutta l’urea viene eliminata attraverso l’urina, ma una piccolissima parte viene riassorbita a rimessa regolarmente nel circolo sanguigno. Quando ci si trova nelle condizioni di ridotta funzionalità renale, l’organismo si trova nella impossibilità o quanto meno in difficoltà ad eliminare le scorie azotate che vanno quindi ad accumularsi nel  circolo sanguigno, determinando una condizione di iperazotemia, praticamente livelli più alti del normale.

In un soggetto sano, i valori normali di azotemia sono compresi nell’intervallo di  22-46 mg/dl, riferiti appunto alla concentrazione di urea. Alcuni laboratori usano un metodo diverso per la determinazione del metabolita, per cui anche se ci si trova al cospetto di valori compresi nel range che va da 10,3 a 21,4 mg/dl si rientra nella norma.
reni
Un livello elevato di azotemia non è necessariamente riconducibile ad una particolare patologia o ad un disordine metabolico, dal momento che alcuni regimi alimentari, come una dieta iperproteica o una alimentazione ricca di proteine e lipidi e molto povera di carboidrati, possono incidere significativamente sui livelli di urea nel sangue, in questo caso, facendoli  salire oltre i valori normali.



 
Di contro, una elevata idratazione, che può essere la conseguenza di una dieta che prevede elevate assunzioni di liquidi, o una attività fisica intensa che richiede una continua idratazione, determinano poliuria, elevata produzione di urina,  che aumenta l’eliminazione urinaria dell’urea e inoltre contribuisce ad abbassare la concentrazione nel sangue del metabolita.
Quindi, di norma, un livello basso di azotemia, di urea  praticamente, non ha un significato preciso.
Va tuttavia detto che potrebbe essere anche la spia di una insufficienza epatica grave, per cui è sempre meglio fare dei controlli mirati per eliminare ogni eventuale dubbio.

Tuttavia, non è il caso di preoccuparsi in presenza di bassi livelli di azotemia, e non correre con la mente subito alla possibilità di soffrire di qualche malattia epatica in quanto, in questo caso, sarebbero presenti anche altri sintomi piuttosto chiari ed inequivocabili che non lascerebbero adito a dubbi.
Sarebbero presenti ittero, perdita di appetito, stanchezza, malessere e importante perdita di peso,  colorazione particolarmente scura delle urine e/o chiare delle feci, nausea, vomito, diarrea, febbricola, dolori muscolari e perdita del desiderio sessuale.
Come si vede chiaramente, i sintomi di una malattia epatica sono assolutamente inequivocabili, e quindi riesce difficile pensare  che un semplice valore più basso dell’azotemia, possa essere riconducibile ad un danno epatico in assenza dei sintomi citati.

analisiDi norma è la conseguenza, come detto, di una dieta priva di proteine particolarmente prolungata, di un digiuno prolungato nel tempo per qualsivoglia motivo, da particolari gravidanze e, in ultima analisi, di qualche problema prostatico.
Nella determinazione dell’azotemia è inoltre possibile incorrere nel rischio di falsi positivi o falsi negativi, per cui è importante ripetere gli esami ogni qual volta vi possa essere un qualunque sospetto.
Questo vale, ovviamente, non solo per la determinazione dell’azotemia,  ma anche per altri esami che possono, comunque, a volte essere poco significativi, se effettuati in particolari condizioni.

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