Un aumento della zincoemia può verificarsi nel diabete mellito,
nell’ipertensione arteriosa e nel morbo di Cooley; una diminuzione in
alcune anemie, nell’anoressia nervosa, nella cirrosi alcolica,
nell’infarto del miocardio, nelle ustioni estese. L’intossicazione da
zinco può verificarsi nei lavoratori dell’industria in seguito ad
esposizione ai vapori del metallo, e si manifesta con febbre elevata,
brividi, cefalea, dolori muscolari; in rari casi insorgono convulsioni.
Può anche verificarsi, specie in forma cronica, in seguito ad ingestione
di forti quantità di cibi acidi o di bevande conservate in recipienti
zincati (ad es. il vino). Il trattamento prevede l’allontanamento dalla
fonte inquinante.
Nelle urine lo zinco si trova normalmente in concentrazioni di 400-600 mcg nelle 24 ore
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